Il Litorale • 15/2019
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ANNO XIX - N° 15 - 1/15 SETTEMBRE 2019 Il Litorale Sport Pag. 43
I campi di gioco del Nettuno Cal-
cio, sono attualmente tre: il Cele-
stino Masin, in via Scipione Bor-
ghese, nel complesso sportivo
che comprende anche lo stadio di
baseball; il Luigi Rizzo, in locali-
tà Ponserico e il Filiberto De
Franceschi, in via Lombardia.
Dei tre, il Celestino Masin, non è
al momento disponibile perché
necessita di lavori di sistemazio-
ne, al terreno di gioco e alla tribu-
na. Gli altri due, invece, ospitano
le due squadra del Nettuno: il
Nettuno Calcio 1926, che parteci-
perà al campionato di Eccellenza
2019-2020 e il nuovo Pro Calcio
Nettuno, iscritto alla 2a Categoria
per la stessa stagione calcistica.
Scopriamo chi sono i personaggi,
iniziando con il Filiberto De
Franceschi di via Lombardia.
Filiberto De Franceschi era stato
un calciatore nettunese, uno dei
pionieri del calcio a Nettuno, do-
ve era nato nel 1914. Aveva ini-
ziato a giocare all’età di tredici
anni, con la squadra dell’Associa-
zione Cattolica, in un terreno di
via dell’Olmata, a cento metri, a
sinistra, dalla scuola media Ennio
Visca. In quel terreno i carbonai
di Nettuno bruciavano la legna
per ricavarne il carbone e nei po-
meriggi in cui potevano godere di
un po’ di libertà e non c’erano i
carbonai, i ragazzi montavano i
pali per le porte e sul campo face-
va la sua comparsa il pallone ro-
tondo, uno vecchio, rimediato o
fatto di stracci ed elastici, tra l’in-
differenza di chi praticando altri
sport, guardava con incompren-
sione quei quattro scalmanati che
rincorrevano disordinatamente la
palla. Avevano quasi tutti tredici,
quattordici anni. Nel 1933 questi
ragazzi costituiranno ufficialmen-
te la prima squadra, la A.S. Net-
tuno Calcio, che partecipò per la
prima volta ad un campionato re-
golare, quello dei Castelli Roma-
ni, denominato U.L.I.C. (Unione
Libera Italiana Calciatori).
Con l’entrata in guerra dell’Italia,
Filiberto De Fransceschi, partì
per l’Albania. È stato il primo
nettunese morto in guerra. Fu se-
polto in Albania e non fece più ri-
torno a Nettuno, neppure dopo
morto, perché il cimitero dov’era
la tomba di Filiberto venne bom-
bardato e distrutto; il corpo non
fu più ritrovato.
Dopo la guerra, il primo campo
di gioco costruito a villa borghe-
se, fu quello del calcio, che venne
dedicato proprio a lui, a Filiberto
De Franceschi. Con la costruzio-
ne dello Stadio Comunale (1963),
il campo di calcio e di baseball,
di villa Borghese furono abban-
donati e tali sono rimasti fino ai
nostri giorni. Sparito anche il no-
me, che fu riproposto nel 1997
per il terreno di gioco, senza no-
me, del Loricina. In questo terre-
no di gioco il Nettuno Calcio
1926 (chissà perché c’è quella
data e non 1933), giocherà le sue
partite interne nel campionato di
Eccellenza.
Luigi Rizzo, al quale fu dedicato
nel 1986 il campo di calcio di via
Ponserico, era nato a Nettuno il
24 gennaio 1954. Aveva una pas-
sione sfrenata per lo sport e s’i-
scrisse giovanissimo agli allievi
del Nettuno Calcio, allenati dal
mister Rodolfo Mazza, nelle cui
file figurava anche Bruno Conti,
campione del mondo in Spagna
’82. Di ruolo era attaccante, man-
cino di piede, veloce, agiva al
meglio come ala sinistra. Non era
una punta nel vero senso della pa-
rola, perché gli piaceva partire da
dietro e infilarsi nelle azioni al li-
mite dell’area di rigore e trafigge-
re il portiere avversario in uscita,
con pallonetti, soprattutto effet-
tuati col piede sinistro.
Dagli allievi agli juniores, sempre
con il Nettuno e poi un campio-
nato regionale con la squadra di
Santa Barbara di Giuliano Tiroc-
chi, affiliata però al Nettuno Cal-
cio. Poi un anno a Le Ferriere in
3a categoria, dove risultò uno dei
migliori goleador della squadra, e
di nuovo al Nettuno che riprese le
attività delle squadre minori.
Giocava ancora con il Nettuno
quando un grave incidente gli fu
fatale. Era domenica, 8 ottobre
del 1972, di notte, a Borgo Sabo-
tino, dove era andato insieme ad
altri quattro ragazzi e tre ragazze,
per partecipare ad una festa di un
compagno di squadra. I ragazzi
stavano attraversando la strada,
quando un’autovettura li investì
nel tratto del parcheggio, a venti
metri di distanza dalla casa del
loro amico. La festa si trasformò
così in tragedia. Trasportato all’o-
spedale i medici non poterono
che accertarne il decesso, mentre
due ragazze e due ragazzi, anche
loro investiti dall’autovettura ri-
portarono alcune ferite.
Al campo Luigi Rizzo, giocherà
l’altra squadra nettunese, la Pro
Calcio Nettuno, nata in questa
stagione 2019/2020, dalla volontà
di un gruppo di amici che hanno
formato la nuova società: presi-
dente Angelo Cittadini; vice pre-
sidente Silvio Roseo; segretario
Simone Tatta; direttore generale
Daniele Ferranti; direttore sporti-
vo Daniele Flamini; allenatore
Arturo Tontini; collaboratori tec-
nici Massimo Monti e Dario Do-
nati; pubbliche relazione e social
media Mario Casaldi.
A Celestino Masin, dal 16 giugno
1996, è dedicato il terreno di gio-
co, all’interno del complesso
sportivo di via Scipione Borghese
che per moltissimi anni aveva as-
sunto la denominazione di Stadio
Comunale di Nettuno. Di ruolo
portiere, Celestino Masin, aveva
giocato nei Giovanissimi, negli
Allievi e Juniores del Nettuno ed
era seguito dagli osservatori della
Juventus. Morì giovanissimo, a
seguito di un incidente stradale. Il
papà, Fulvio Masin, detto Renzo,
già dirigente del Nettuno Calcio,
ne divenne in seguito Presidente
Onorario e finanziò per tantissimi
anni – fino agli ultimi mesi di vi-
ta - la manutenzione del terreno
di gioco e degli spogliatoi.
Silvano Casaldi
LA STORIA DEL NETTUNO CALCIO - Silvano Casaldi ci racconta chi sono i protagonisti a cui sono dedicati i campi di calcio a Nettuno
I campi di calcio del Nettuno: il De Franceschi, il Rizzo e il Masin
Primo piano di Filiberto De Fran-
ceschi, al quale era dedicato il
campo di gioco di villa Borghese e
attualmente quello di via Lombar-
dia, zona Loricina.
Celestino Masin, fotografato prima di una partita. A lui è dedicato il cam-
po di calcio del complesso sportivo di via Scipione Borghese.
La squadra juniores del Nettuno per la stagione 1970-1971 con Luigi Rizzo, secondo da destra, in basso.
Una formazione del Nettuno del 1933. Da sinistra, in piedi: C. Fiorilli, Cibati, Ludovisi, Blintani, V. Fiorilli, Boc-
cadoro; al centro: R. Fiorilli, Ferretti, De Franceschi; in basso: Mariola, Lasorsa, Magliana.
Gli allievi del Nettuno con il giovane portiere Celestino Masin, primo a destra, in basso.
Foto tessera di Lugi Rizzo, al qua-
le è dedicato il terreno di gioco di
via Ponserico.
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