Il centrodestra che governa con il sindaco Coppola nel mese di dicembre ha avuto bisogno del numero legale della minoranza
Il Consiglio di Nettuno salvo per l’opposizione
Diciamo subito che, quello prenatalizio, per la città di Nettuno, anche se era stato aperto nel migliore dei modi ovvero, da una esibizione dei bambini dell’Istituto Comprensivo Nettuno 2 che hanno accompagnato, con la lingua dei segni, due canzoni natalizie e quindi, dall’inno nazionale. E’ stato un Consiglio comunale non certo dedito alla soluzione dei problemi ma esclusivamente, o quasi, da discussioni portate, a volte, al limite dell’insulto. Nervi più tesi che sono stati quindi quelli che hanno caratterizzato i rapporti tra maggioranza e opposizione ma anche tra maggioranza e maggioranza ed opposizione e opposizione.
Questi ultimi, in particolare, ed in diversi modi, hanno sottolineato l’impreparazione e l’inadeguatezza di quelli di maggioranza rispetto ad alcune questioni amministrative, ma anche in virtù dell’arroganza di continuare a sostestere che, avendo vinto loro le elezioni, possono e vogliono poter decidere liberamente su tutto, tranne poi, quando gli è necessario che sia spesso proprio l’opposizione a dargli una mano, come tenere il numero legale in alcune commissioni consiliari. A sottolinearlo e senza mezzi termini sono stati i consiglieri di minoranza Alicandri e Taurelli prima e Mancini poi che, durissimo, con la frase: “dovreste vergognarvi di stare seduti su questi banchi”.
Dopo questa ignobile bagarre seguita dalla momentanea sospensione della seduta, la maggioranza, tanto per aggiungere un pò di legna al fuoco, ha pensato bene di non garantire proprio il numero legale quando si sarebbe dovuto parlare di urbanistica. A dare una mano però, stranamente ci ha pensato proprio il consigliere Mancini rimasto a soccorrere la maggioranza, almeno così vorrebbero alcune indiscrezioni e per un buon motivo: sembrerebbe infatti che esisterebbero alcuni accordi tra parte della maggioranza e parte dell’opposizione che, solo per questioni urbanistiche, lascerebbero i banchi del consiglio, per poi rientrare.
“La mia presenza qui ha un valore politico - avrebbe detto in proposito Mancini rimasto per spiegare perché sarebbe rimasto in aula - e che sia chiara una cosa: io qui non faccio da stampella a nessuno, tantomeno alla forze di maggioranza che poche ore fa hanno di nuovo violato le regole di questa assise. Resto per quelle aspettative disattese dei cittadini di Nettuno che pagano le tasse e magari hanno atteso anni e si aspettano serietà e credibilità che però non vedo tra i banchi della maggioranza quando ci sono delle defezioni su provvedimenti che attengono al benessere dei cittadini e, su questo, forse una riflessione andrebbe fatta“.
Comunque, alla fine, visto che il consiglio era dedicato ad alcune variazioni di bilancio, queste, dopo che se ne è discusso ampiamente sono passate più che altro con i voti favorevoli della sola maggioranza. Le critiche maggiori sono state relative a quei spostamenti di fondi che sono stati effettuati per questioni di non particolare emergenza, come quelle che hanno permesso di aumentare i finanziamenti per le festività natalizie. Rimandato per poterne discutere in maniera più ampia con l’opposizione il punto relativo al regolamento dell’Università Civica Andrea Sacchi, mentre sono stati approvati quelli relativi a piccoli piani di utilizzazione aziendale e ad alcune autorizzazioni urbanistiche richieste da diversi cittadini anche se, proprio in relazione al punto relativo alla cessione di standard edlizi per la realizzazione di un edificio a Cretarossa che da tempo ne attendeva l’approvazione, la maggioranza ha rischiato di non poter votare per la famosa mancanza del numero legale. Ma, questo consiglio, sarà ricordato anche per la spaccatura che lascia in minoranza tra le fila di Waldemaro Marchiafava, Marco Federici, Antonio Taurelli e Roberto Alicandri e quella del M5 Stellle di Mauro Rizzo e Luigi Carandente (entrambi assenti) e i due di Progetto Nettuno Daniele Mancini e Simona Sanetti. Nel suo intervento sui punti relativi alle variazioni di bilancio Roberto Alicandri ha evidenziato come Mauro Rizzo del 5 Stelle avesse mantenuto il numero legale nell’ultima Commissione bilancio che doveva dare il parere proprio sulle variazioni di bilancio.
“Ancora una volta - hanno detto poi Marchiafava, Alicandri, Federici e Taurelli - la maggioranza che dice di sostenere il sindaco, proclama di essere autonoma ma poi ha bisogno che la minoranza tenga il numero legale su punti che ha voluto mettere all’ordine del giorno a tutti i costi nonostante avessimo chiesto più volte di trattarle in un consiglio che non fosse convocato in fretta e furia e celebrato con pressappochismo e sempre sul filo del rasoio per quanto riguardava il numero dei consiglieri presenti. Dichiariamo fin d’ora - hanno così continuato - che non saremo più disponibili a mantenere il numero legale fino a quando non verranno prese le distanze da certi atteggiamenti e fino a quando questa maggioranza non cercherà veramente il dialogo e la condivisione dei progetti non solo a parole augurandoci che anche il resto dell’opposizione condivida la nostra linea di comportamento”.
Tito Peccia