APA contraria all’apertura al traffico di piazza Pia
Centro storico
Dall’incontro pubblico sulla riapertura al traffico di piazza Pia sono emerse diverse cose interessanti. La prima è che, rispetto a quanto detto in Commissione Urbanistica a fine novembre, le carte in tavola sono cambiate: la sperimentazione non riguarderà anche via dei Fabbri e piazza Garibaldi (tratto che era stato aggiunto “a penna” in commissione dall’assessore Mazzi), ma solo piazza Pia dal lato di via XX Settembre e Corso del Popolo. La seconda è che non tutti i commercianti del centro sono favorevoli a questa sperimentazione. Non sono infatti mancate le voci critiche da parte di chi ha un’attività in centro e anche fra i favorevoli c’era chi ha sollevato dei dubbi rilevanti. Tutti comunque si sono detti convinti che bene che vada riaprire il traffico d’inverno sarà solo un palliativo e che i veri problemi sono altri. Noi abbiamo fatto due domande ben precise: il costo della sperimentazione vera e propria (esclusi quindi gli interventi che sarebbero stati fatti comunque, tipo i dissuasori a scomparsa) e i criteri di valutazione della sperimentazione, cioè in base a cosa si deciderà il prossimo marzo se l’esperimento è riuscito o è fallito. A nessuna delle due domande l’assessore Mazzi, cui comunque riconosciamo tutta la buona volontà di portare avanti un’assemblea a tratti anche infuocata, ha risposto con altrettanta precisione. Per quanto riguarda i costi infatti, l’assessore ha provato a far passare che si tratterà di un’operazione “a costo zero”. Ma non può essere così. Una cosa infatti sono i costi di progettazione, un’altra quelli di realizzazione. Noi abbiamo chiesto informazioni precise sui secondi, che purtroppo non sono arrivate. La domanda sui criteri di valutazione finali invece non ha ricevuto altra risposta che qualche giro di parola.
La presentazione ufficiale del progetto non ci ha fatto cambiare idea. Capiamo benissimo le preoccupazioni dei commercianti che vedono le attività chiudere giorno dopo giorno e condividiamo l’angoscia per un centro e una piazza sempre più desolati, come d’altronde succede anche in periferia. Ma pensiamo che fare sperimentazioni poco ragionate non serva e soprattutto pensiamo che le soluzioni, vere ed efficaci, vadano trovate tutti insieme, centro e periferia, commercianti e cittadini, senza mettere gli uni contro gli altri.
Alternativa per Anzio
Molto critici i consiglieri di opposizione di Nettuno in merito agli addobbi natalizi
Soldi spesi davvero male
In riferimento all’allestimento natalizio della città di Nettuno, i consiglieri di minoranza Roberto Alicandri, Marco Federici, Waldemaro Marchiafava ed Antonio Taurelli, hanno detto: “Circa a metà mese, passeggiando per Nettuno, abbiamo avuto la “fortuna” di assistere all’accensione dell’albero e delle luminarie che, per il Natale, la nostra Amministrazione ha predisposto per queste feste. Fortuna non di certo per lo spettacolo al quale abbiamo assistito ma perché, l’evento di partecipare è stato casuale, fortuito, in quanto a nessuno della minoranza, era stata comunicato tale evento. D’altronde come dice il consigliere Biccari l’ultima parola deve essere della maggioranza frase che, in questo caso quindi, deve essere tradotta in una sorta di “il pulsante da premere per accendere le luminarie lo spingiamo solo noi, senza che quei rompiscatole dell’opposizione stiano anche solo nei dintorni. Ma, tralasciamo questa ennesima caduta di stile, ed entriamo nello specifico degli addobbi predisposti invece dalla Giunta Coppola. La prima cosa che balza all’occhio è l’impietoso paragone con la vicina Anzio. Dispiace infatti farlo notare, ma se i nostri cugini hanno fatto degli addobbi con molto stile nella piazza principale che risultano anche molto belli e colorati questo non può dirsi nella nostra città. L’albero, da noi a Nettuno, è talmente piccolo (oltre che storto..) che potrebbe essere utilizzato come puntale di quello di Anzio e, le luminarie scelte, per quanto sono mal armonizzate e dissonanti, sembrano essere state prese nei rimasugli di altre città. Per non parlare poi dei colori (non solo dell’albero) che sono stati affiancati in modo talmente raffazzonato da sembrare una accozzaglia di cose messe a caso all’ultimo momento. Quindi, l’ennesima cosa che lascia poi sbigottiti è il mercatino di Natale. Passando lungo le casette non si vede un solo prodotto che possa essere vagamente riconducibile a questa festività. Si passa dalla paccottiglia alle chincaglierie senza che si riscontri mai quello che dovrebbe essere lo scopo di questi mercatini, ovvero quello di promuovere i prodotti della nostra città e di creare uno spirito natalizio. Anche qui, di conseguenza, non ci siamo e, se l’idea era quella di prendere spunto dai mercatini del Nord Europa, come quello di Traunreut visitato con una delegazione ovviamente di maggioranza, allora, a paragone, l’effetto di quello nostrano sembra piuttosto quello di un piccolo mercatino rionale di periferia. Nota a margine poi ci sono i lavori sul marciapiede del lungomare che, in modo tutt’altro che lungimirante, sono stati previsti proprio in questo periodo. Forse l’idea era quella di creare una sorta di slalom tra gli ostacoli per fare in modo che la gente, credendo di stare su delle piste da sci, fosse pervasa da un clima di festa cosa che, anche in questo caso, sembra aver fallito completamente l’obiettivo. Per concludere, ancora una volta, questa Amministrazione palesa poca programmazione e questo si traduce in interventi che non hanno nulla di armonico e nonostante sia stato raschiato il fondo del barile per racimolare più soldi possibile per fare quello che è stato fatto, onestamente, a noi dell’opposizione appaiono soldi spesi davvero male ed in modo totalmente casuale. E’ evidente che c’è ancora molto da lavorare..”
Insomma, secondo quanto denunciato da questi consiglieri di opposizione, perlomeno per quanto riguarda i vari addobbi stradali, a Nettuno, sarebbe stato un Natale piuttosto sottotono tanto da far perdere le staffe anche il più improbabile dei Babbo Natale.
Tito Peccia