Botta e risposta tra Fabio De Marco del Consorzio Lupetta e Savarese
La storia infinita dei Consorzi
La storia infinita dei consorzi di Tor San Lorenzo. Se ne è scritto tanto, e la vicenda ancora oggi è di estrema attualità. Non a caso qualche giorno fa si doveva celebrare una riunione della Commissione dedicata proprio alla soluzione o ad individuare le problematiche legate ai Consorzi. La riunione è stata annullata e, sull’argomento, sono intervenuti il sindaco Mario Savarese, e l’avvocato Fabio De Marco, componente del consiglio di amministrazione del Consorzio Lupetta ed anche ex assessore del Comune di Ardea.
Sia il sindaco Savarese, che lo stesso avvocato De Marco, hanno illustrato ampiamente le loro ragioni. Ragioni fondate sulla legge e sulle sentenze che sono arrivate a seguito dei vari ricorsi, presentati dalle dirigenze che negli anni si sono succedute alla guida dei consorzi, e le ragioni del Comune di Ardea rispetto alle leggi che ne hanno determinato la nascita e la crescita negli anni.
Volendo rispettare le sentenze che ci sono state nel corso degli anni, il problema che viene sempre alla luce parlando e ragionando sui consorzi di Tor San Lorenzo, è uno solo: perché ci sono i cancelli e le sbarre poste agli ingressi degli stessi. I consorzi sono denominati consorzi stradali ed hanno l’obbligo di effettuare dei lavori di manutenzione stradale delle arterie e dar conto al Comune dei lavori effettuati. Negli anni, invece, questi consorzi si sono trasformati in vere e proprie enclave, in condomini, ed in una sorta di zona franca dove gli estranei ai consorzi, non possono tuttora raggiungere la spiaggia ed il mare di Tor San Lorenzo, perché esistono i cancelli e le sbarre che ne ostruiscono il passaggio. Per quasi i nove chilometri di costa, salvo qualche piccola isola felice o infelice, che si possa giudicare, i turisti hanno poche opportunità di ammirare il mare in tutta la sua bellezza. Il nocciolo della questione è proprio questo. Non ci sono altre questioni che possano impedire il passaggio e la partecipazione dei residenti e dei turisti alla vita del lungomare. Anche nelle scorse settimane si è assistito ad una serie di circostanze in cui un titolare di uno stabilimento balneare, ed una signora che con la propria bambina voleva vedere il mare, è stato loro impedito l’ingresso e come al solito nessuno ha stabilito se la cosa fosse giusta o sbagliata. A prescindere il fatto De Marco del Consorzio Lupetta di per sé sbagliato, in quanto chi per tutta la stagione estiva gestisce una struttura ricettiva, anche durante l’inverno ha diritto e dovere di entrare ed andare a controllare la struttura, proprio perché in questo periodo, il maltempo come registrato da tutti, ha provocato non pochi problemi. Ecco il succo del discorso. Bloccare il passaggio assolutamente a chi non appartiene al consorzio ed è residente in quell’area. È inconcepibile. È fuori da ogni logica, una decisione del genere che non trova nessuna ragione di essere giustificata, neanche alla luce di una qualsiasi sentenza di un Tribunale. Alcuni consorzi come quello di Colle Romito, garantendo la sicurezza e la tranquillità del luogo, consentono il passaggio ai non residenti. La frequentazione dei parchi e delle aree verdi, nella massima tranquillità. Altri consorzi di cui si conosce l’esistenza, vivono a “porte aperte” senza che nessuno debba “bussare” per entrare o richiedere qualsiasi permesso. Perché alcuni si ostinano ancora a tenere abbassate le sbarre di accesso e chiusi i cancelli d’ingresso? Il mare e la spiaggia è di tutti e non appartiene solo a chi per sua fortuna ha una casa a ridosso proprio della battigia. Questo non dev’essere ulteriore motivo di chiusura. Se parli con i cittadini di Ardea, espressione di tutti i quartieri, tutti riferiscono questi pensieri. Non vogliono altro che vedere e godere anche loro del mare come i comuni mortali.
Sabatino Mele
De Marco del Consorzio Lupetta
“In un’intervista la sig.ra Riccobono esponeva il contenuto di una proposta – formulata dalla Commissione da Ella presieduta – tesa a risolvere la presunta irregolarità del Consorzio Lido dei Pini-Lupetta in relazione alla sua natura.
Per completezza dell’informazione, ritengo opportuno riportare di seguito l’espressione letterale della proposta formulata dalla Commissione Temporanea di studio dei problemi inerenti i Consorzi:
1)”… convocare il Presidente del Consorzio Lido dei Pini Lupetta per comunicargli l’intenzione del Comune di risolvere il problema dello stato giuridico del Consorzio e, a tal fine, voler indire, entro 90 giorni, un’assemblea straordinaria degli utenti/proprietari (attualmente soci del Consorzio) per confermare o meno la loro volontà in merito a tale costituzione. La convocazione e lo svolgimento di questa Assemblea sarà vigilata dal Comune stesso e gli utenti dovranno partecipare senza possibilità di deleghe.
2) In caso di assenza e/o di minima partecipazione degli utenti/proprietari consistente in un numero tale da non giustificare la democratica decisione dell’Assemblea, l’amministrazione comunale deciderà in merito.
3) In caso di partecipazione degli utenti proprietari, in numero tale da giustificare la democratica decisione dell’Assemblea, si prenderà in considerazione la volontà della maggioranza che potrà decidere:
a) di chiudere definitivamente il Consorzio;
b) di voler costituire un Consorzio stradale obbligatorio.
Per quanto illustrato nella relazione (v. pag. 10) non è ipotizzabile infatti, in presenza di strade consortili soggette al pubblico transito, la possibilità per il Consorzio Lido dei Pini – Lupetta di continuare ad avere lo stato giuridico di consorzio volontario”. Questo è il preciso tenore letterale della proposta solutoria formulata dalla Commissione Temporanea e Speciale di studio sui Consorzi del Comune di Ardea e … non stiamo su “scherzi a parte” … è tutto vero! La mia prima domanda è: quale organo comunale darà seguito ed ulteriore impulso alla proposta sopra detta? Infatti, gli atti della pubblica amministrazione sono caratterizzati dal principio della tassatività e legalità e, francamente, non conosco nessuna norma di legge che imponga all’ente locale di formare atti aventi il contenuto suggerito dalla Commissione presieduta dalla Sig.ra Riccobono. Ma vi è di più. L’intera materia consortile non è contemplata dalle attribuzioni spettanti agli organi comunali così come specificate dal TUEL (Testo Unico sugli Enti Locali). Da ciò discende che ogni eventuale iniziativa comunale su tale materia sarebbe viziata da incompetenza e/o eccesso di potere e per tale ragione sto personalmente predisponendo un esposto alla Procura Generale presso la Corte dei Conti per informare tale autorità giudiziaria delle possibili conseguenze economiche cui sarà esposto il Comune di Ardea per l’ipotesi sciagurata di eventuali iniziative su tale materia. Ma vi è di più. La Commissione Speciale Consorzi intenderebbe coinvolgere sulla questione l’universo mondo, in quanto ogni automobilista ovvero pedone del globo intero è utente del servizio stradale garantito dal Consorzio e quindi legittimato – secondo la fantasiosa tesi della Commissione – a esprimersi su beni i cui costi manutentivi sono ad esclusivo carico dei consorziati (non soci). Lo status di socio appartiene infatti a coloro che sono parti di un contratto di società e non a coloro che sono proprietari in comunione pro indiviso gestito con la forma del Consorzio. Credo che nessuna parola debbo aggiungere sui poteri di controllo e vigilanza che la Commissione vorrebbe attribuire al Comune in occasione della celebrazione di una assembla generale dei consorziati così come meglio è anche stendere un velo pietoso sulla validità della eventuale assemblea (le cui maggioranze sono previste dallo statuto che, ricordiamo, è lex specialis all’osservanza della quale gli organi consortili non possono sottrarsi) e sulla limitata possibilità dei deliberati comprimendo con ciò illecitamente la sovranità dei consorziati/comproprietari che in tale materia è assoluta. Per quanto concerne poi il tema della obbligatorietà del Consorzio, delle strade vicinali e delle lottizzazioni, osservo quanto segue.
Il Consorzio Lido dei Pini Lupetta è stato costituito volontariamente nel 1955, su impulso di alcuni proprietari di superfici fondiarie. A quella data, la costituzione di tali enti non era obbligatoria in quanto tale cogente prescrizione è stata introdotta dalla legge 126/58 la quale all’art. 14 espressamente prevede: “La costituzione dei consorzi previsti dal decreto legislativo luogotenenziale 1° settembre 1918, n. 1446, per la manutenzione, sistemazione e ricostruzione delle strade vicinali di uso pubblico … è obbligatoria. In assenza di iniziativa da parte degli utenti o del Comune, alla costituzione del Consorzio provvede d’ufficio il prefetto”. Dall’esame della legge 126/58 si evince che il fine della obbligatoria presenza sul territorio dei Consorzi di strade vicinali era perseguibile o per iniziativa dei privati, ovvero per iniziativa del Comune ed in assenza di entrambe per impulso prefettizio. È di palmare evidenza che la norma in esame si riferisce esclusivamente alle ipotesi in cui sul territorio del Comune non esiste alcun ente di gestione delle strade vicinali. Di segno diametralmente opposto è invece la vicenda del Consorzio Lido dei Pini