Cammini Italiani: “Via della Transumanza Anzio-Jenne”
ABBIAMO FATTO TREDICI!!
Fino a pochi anni fa il “tredici” era il numero agognato da tutti quegli italiani che speravano di poter avere un futuro più roseo grazie ai pronostici calcistici della schedina del Totocalcio.
Era il 2014 quando l’UNPLI (Unione Nazionale ProLoco d’Italia) lanciava il progetto Cammini Italiani tendente a incentivare quel turismo che, definito come “turismo lento”, voleva valorizzare località e aree che, fuori dai circuiti turistici più comuni, soffrivano di troppa misconoscenza. Le vie di comunicazione del turismo lento non erano più le autostrade ed i mezzi di trasporto non erano più treni e aerei: si guardava alle strade secondarie e di campagna a biciclette, cavalli e…. gambe dei gitanti. Gli esempi cui il progetto faceva riferimento erano percorsi italiani e non, alcuni molto noti come per esempio la Via Francigena e il Cammino di Santiago di Compostela, ma anche tutti quei percorsi attrezzati che attraversano in lungo e in largo il nostro splendido Paese.
Un altro aspetto di particolare importanza perché il progetto proposto venisse accolto era che esso doveva avere un chiaro ed inequivocabile legame storico/economico con le aree che attraversava.
Il progetto piacque subito alla ProLoco “Città di Anzio”che cominciò a valutare varie opportunità per portare nella nostra città il nuovo tipo di turismo ed era il 2015 quando iniziò a farsi strada l’idea di trasformare in un cammino perenne fruibile tutto l’anno quanto, una volta l’anno e da diversi anni, veniva fatto da Associazioni locali di Falasche: ricordare,con una gita a cavallo di alcuni giorni, i legami che la transumanza aveva creato nel corso dei secoli fra Jenne e Anzio dove i pastori jennesi portavano le greggi a svernare.
Le Associazioni “La Voce di Falasche Onlus” e “L.U.P.A.” organizzatrici della manifestazione annuale aderirono immediatamente e con entusiasmo all’iniziativa e tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 si tennero le prime riunioni del gruppo di lavoro alle quali, inizialmente, parteciparono rappresentanti della “Via Francigena del Sud”, di alcune ProLoco (Cori e “Città di Anzio”), e di altre Associazioni locali che, come quelle suddette, erano interessate al progetto. Via via, si andarono aggiungendo anche i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali che dichiaravano il proprio interesse e sui cui territori andavano dipanandosi le proposte di percorso.
Oltre ai Comuni di Anzio e Jenne, storici capofila del progetto, aderirono ad esso i Comuni di Nettuno, Aprilia, Latina, Cisterna di Latina, Cori, Artena, Paliano, Serrone, Piglio, Arcinazzo, Trevi nel Lazio.
Finalmente, grazie alla preziosa collaborazione di Antonio Volpi, è stata completata, dopo ben cinque anni, la raccolta delle firme di adesione dei Sindaci dei tredici Comuni partecipanti al progetto “Cammini Italiani – Via della Transumanza Anzio – Jenne”.
La transumanza è una pratica di allevamento del bestiame risalente a più di venti secoli fa, ha rappresentato, nel corso dei secoli, fonte di lavoro e di guadagno per intere popolazioni ed è stato un metodo di allevamento del bestiame adottato in quasi tutto il territorio Europeo. A seconda delle stagioni, le greggi e le mandrie venivano trasferite in aree con climi più favorevoli dove trovavano pascoli migliori e più ricchi. Le aree costiere inoltre erano anche ricche di un altro elemento molto importante nella dieta delle greggi: il sale.
Una volta giunti sul luogo prescelto, i pastori transumanti si facevano raggiungere dalle famiglie e si creava così la necessità di costruire capanne e ricoveri, di approvvigionamenti alimentari, di carbone e di vestiario: ai transumanti si univano perciò falegnami, carbonai, mercanti vari e si creavano piccole comunità che spesso divenivano stabili e che popolavano aree altrimenti semiabbandonate e, a volte, poco salubri.
La lenta trasformazione del nomadismo in comunità stanziali fu l’origine del quartiere di Falasche, uno dei quartieri periferici, ma non per questo meno importanti, di Anzio che prende il nome proprio da un arbusto palustre (il falasco) che, largamente utilizzato per costruire le capanne ed i ricoveri dei pastori transumanti, cresceva rigoglioso in quelle aree paludose e spesso malsane che caratterizzavano tutto il litorale nord fra Anzio e Roma. Da ciò trae origine il forte legame che tutt’ora unisce le città di Jenne ed Anzio dove non è difficile trovare ancora eredi diretti e testimonianze della transumanza che restò attiva fino alla metà del secolo scorso con le modalità millenarie.
A riprova di come il nostro progetto rientri anche in attività internazionali, è importante sottolineare che nel 2016, quindi quasi in contemporanea con esso, fu lanciato un progetto a livello Europeo“Percorsi di transumanza e sentieri rurali” che si propone di sviluppare una Rete Europea di Itinerari Tradizionali da candidare alla certificazione di “Itinerari Culturali” presso il Consiglio Europeo. Nazioni promotrici del progetto sono state Italia, Spagna e Svezia a riprova di come la transumanza sia stato, e tuttora sia, un fenomeno comune a tutte le latitudini e a diverse culture. Inoltre il nostro Paese unitamente a Grecia e Austria ha presentato all’UNESCO la candidatura per far diventare la transumanza Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Cantata da poeti e scrittori che hanno tramandato storie di luoghi e famiglie, questa tradizione non è però solo un ricordo del passato perché pastori transumanti sono ancora in attività nel Centro-Sud ma anche sulle Alpi Lombarde e in Val Senales.
Aldilà degli aspetti più “romantici” legati a storia e tradizioni, è però anche importante sottolineare come il “turismo lento” sia in grado di favorire lo sviluppo delle piccole economie locali. I “turisti lenti” sono turisti che, nell’ipotesi meno veloce e cioè i camminatori, difficilmente percorrono più di 25 km./giorno. Ciò significa la necessità di creare lungo i percorsi punti di ristoro e di pernottamento semplici ma accoglienti.
In un incontro avuto con il Sindaco Dott. Candido De Angelis, si è deciso che, la cerimonia celebrativa dell’evento con la partecipazione di tutti i Sindaci interessati, si terrà ad Anzio nella Primavera del prossimo anno.
Si è inoltre convenuto ,di comune accordo, che l’organizzazione generale della manifestazione sarà a cura della Pro Loco “Città di Anzio” mentre l’Amministrazione Comunale si occuperà della parte Istituzionale con gli inviti ai Sindaci e alle autorità.
La Pro Loco “Città di Anzio” ringrazia ancora le Amministrazioni, le Pro Loco e le Associazioni locali che hanno creduto sin dall’inizio alla nostra idea e si sono impegnate perché il progetto giungesse ai risultati odierni e chiede ad esse di continuare a collaborare altrettanto attivamente perché ora viene la parte più impegnativa del progetto: materializzare il nostro sogno e renderlo fruibile a tutti.
La Pro Loco “Città di Anzio”
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Per informazioni chiama la Pro Loco “Città di Anzio” al numero 06/9831586.