SIMPOSIO
PROGRAMMI
Un'agenda nuova: in questi giorni, più o meno tutti, ne teniamo una fra le mani. Cominceremo a prendere nota degli appuntamenti e sottolineare le cose da non dimenticare, predisposti, come ad ogni inizio d'anno, a comportarci con ordine e precisione. Ma quali impegni a lungo termine possiamo prendere, in questo periodo? Questa incertezza può essere trasformata in uno stimolo, per diventare più consapevoli dell’importanza del domani e degli obbiettivi che vogliamo raggiungere.
Una garanzia di futuro per l’agenda del Simposio è continuare a testimoniare le esperienze fatte dai più anziani, nei loro tanti anni trascorsi, come le considerazioni di Gabriella in “Mi guardo attorno” e, per un programma condiviso, lasciare spazio a chi ha più resistenza e probabilità di non mancare agli appuntamenti del futuro: i giovani. Per loro, prendono la parola Silvia e Alessandro, nella lettera aperta che segue.
Giuliana
LETTERA APERTA
di Silvia D’Augello e Alessandro Marini
CARI AMICI DEL SIMPOSIO,
Stiamo vivendo tempi difficili, tempi in cui le parole più usate sono parole che emanano sensazioni negative (distanziamento sociale, restrizioni, chiusure). Sono tempi bui in cui la solitudine forzata e il timore del contagio attraverso i contatti con gli altri hanno minato in maniera determinante la nostra propensione alla Socialità. Si sono acuiti gli attriti e le differenze di vedute e di scelte tra le persone sono diventate un pretesto per esprimere e/o sfogare tutte le emozioni negative generate dalla pandemia e represse durante i periodi di isolamento (quei famosi “Lockdown” che hanno bisogno di un termine inglese per essere ancor più incomprensibili). Anche le novità più banali come le entrate contingentate e le prenotazioni obbligatorie per ogni attività hanno profondamente cambiato il nostro modo di vivere, ci hanno costretti a programmare con largo anticipo anche una visita al museo, togliendoci di fatto la possibilità di cogliere l’attimo, aprirci all’inatteso e scoprire la meraviglia di qualcosa che non era stato prestabilito. Questa eccessiva pianificazione di ogni nostro gesto (che già era stata per noi stabilita negli ambienti di lavoro) sta conquistando ogni dimensione del nostro essere rendendoci sempre più affini al mondo degli automi e lontani dalla nostra natura umana, generando sovraffaticamenti, ansie, malesseri e soprattutto infelicità. Ecco, non possiamo estirpare la pandemia ma possiamo combattere gli effetti deleteri che quest’ultima ci sta lasciando in eredità. Questa riflessione iniziale serve solamente a renderci consapevoli e a farci avere certezza di ciò che dovremmo evitare per essere felici e per restare umani.
Tra i nostri propositi per questo nuovo anno c’è sicuramente un’attenzione maggiore alla nostra definizione di ESSERI UMANI. La nostra natura umana va custodita con cura e alimentata ogni giorno con la buona predisposizione verso gli altri, con i sorrisi anche sotto alle mascherine, pronunciando spesso e con sincerità una parola che va preservata: “Grazie”.
Riscopriamo con forza la parola “comunità”,
sentiamoci parte e prendiamo parte. Non lasciamoci anestetizzare, siamo sempre vigili. Schieriamoci contro le ingiustizie, facciamo sentire la voce del dissenso quando
necessario. Leggiamo, studiamo cose nuove quando ci assale quell’indecifrabile inquietudine che è ansia di conoscenza, fuoco vibrante che va alimentato ogni giorno.
Tuteliamo il nostro sguardo. Non lasciamoci abbacinare dal bombardamento visivo del web. Volgiamo gli occhi al cielo per scrutare come cambiano i colori della luce.
Tuteliamo il nostro udito. Ascoltiamo musica d’arte, musica scritta con intenti artistici e non come prodotti commerciali. Arricchirà il nostro spirito e le nostre reti neurali.
Tuteliamo il nostro tatto. Meno click e tocchi digitali. Plasmiamo la creta, tocchiamo le opere scultoree, abbracciamo e accarezziamo gli alberi e gli altri.
Quello che vi auguriamo e ci auguriamo per questo nuovo anno è ovviamente la fine di questo drammatico periodo di pandemia e una ritrovata serenità spirituale.
Auguriamo a chi non è stato bene in salute di recuperare le forze e l’ottimismo per affrontare al meglio questo nuovo anno, esprimendo il proprio Io attraverso i propri talenti.
Ci auguriamo, insieme con Giuliana, di proseguire gli incontri musicali al Simposio, di dare continuità agli Incontri “storici”, di creare nuove aperture per ampliare questa realtà e renderla attiva su più fronti.
Ci auguriamo di poter proseguire insieme il viaggio del Simposio di Giuliana ed Ettore che anni fa avevano intercettato il bisogno di cultura di questo paese e avevano compreso che la vera felicità consiste nella condivisione della Bellezza.
Buon nuovo anno a tutti voi
PRIMA DELLA PANDEMIA
Mi guardo intorno
Mi guardo intorno e non posso ignorare le facce serie, preoccupate e gli occhi della gente che sembrano non vedere, nell’inutile tentativo di nascondere i loro cupi pensieri: sono tutti scontenti, e non è bello capire che soffrono perché non sentono più quella dolcezza ineffabile che può riempire la vita di percezioni preziose.
A volte penso di poter avere anch’io quell’espressione sul viso, quando vado distratta per qualche commissione; allora sorrido perché in realtà sto bene, e i miei pensieri sono rivolti alla bellezza, alla musica, ai ricordi più cari!
Sono innamorata! Me ne rendo conto, e la gioia che provo in questo sentire, non mi abbandona mai!
Allora vorrei che tutti imparassero ad amare, perché quando si conosce l’amore vero non si può essere tristi! Così, quando posso, cerco di spiegare agli amici i segreti per sintonizzarsi su quella vibrazione che fa galleggiare il mio cuore e, per guidarli verso questa esperienza, dedico loro uno spazio di piccoli messaggi durante una meditazione pilotata. È questo il mio contributo per arrivare a risvegliare emozioni meravigliose nell’anima di chi, per stanchezza o delusione, si sente incapace di amore e quindi scontento.
L’amore è come il sole, e quando è in noi, riesce a spargersi su tutto e tutti, senza discriminazioni, rendendoci ricchi e felici! Ringrazio la vita che in tutti questi anni mi ha permesso di conoscere e di assaporare questa grande forza, pur attraverso avvenimenti che sarebbero stati altrimenti insormontabili per una persona così sensibile come ero e come sono ancora io.
Mi dichiaro sempre innamorata: dell’amore, della bellezza, dell’armonia! E vorrei tanto che questo sentimento fosse contagioso, per vedere finalmente tutte quelle facce serie diventare allegre, serene, sorridenti!
Gabriella Candiolo (01.03.1941 / 20.10.18)
Gabriella nella giovane età aveva conosciuta gloria e bellezza. Negli anni meno fortunati della sua vecchiaia sapeva infondere a tutti noi tanta dolcezza e amore.
L’ €uro
COMPIE
VENT’ANNI
di Francesco Bonanni
circolazione sotto forma di monete e banconote ebbe inizio solo 1° gennaio del 2002.
Difatti per tre anni fu solo una “Valuta Virtuale” utilizzata unicamente dalle Banche e dai Mercati Finanziari.
Precedentemente vi furono vari tentativi di stabilizzazione dei cambi tra le monete della Comunità Europea ma tutti naufragarono per vari motivi: dal crollo del Sistema di Bretton Woods alla crisi del petrolio.
Ma non dobbiamo dimenticare che in un lontano passato, l’Europa Carolingia ebbe una sua “moneta unica”.
Difatti Carlo Magno, che era a capo di un vasto Impero, nel IX secolo istituì una moneta formata da una lega di argento del peso di una libbra, da cui deriva il nome “Lira”. Però la “Lira Carolingia”, essendo di notevole valore, era una moneta virtuale per cui circolavano solo i suoi sottomultipli: il Soldo e il Denaro.
Ma con la divisione dell’Impero Carolingio e la successiva costituzione degli Stati Nazionali venne meno ogni sorta di unificazione monetaria, per cui protagonisti degli scambi commerciali tra Stati o Città dotate di una propria Sovranità divenne il “Cambiavalute”.
Attualmente l’Euro è la Valuta Ufficiale adottata da 19 dei 27 Stati membri dell’Unione.
Gli ultimi Paesi ad aver adottare tale valuta sono stati la Lettonia (il 1° gennaio del 2014) e la Lituania (il 1° gennaio del 2015).
Inoltre quattro Microstati, in virtù dei preesistenti rapporti di Unione Monetaria con Paesi membri della Unione Europea, hanno adottato l’Euro.
Essi sono: il Principato di Andorra, lo Stato della Città del Vaticano, il Principato di Monaco e la Repubblica di San Marino. Altri due Stati, che pur non appartenendo all’Unione Europea ( il Kosovo e il Montenegro), hanno adottato unilateralmente l’Euro.
Infine l’Euro è stato adottato anche da tutti i Dipartimenti d’Oltremare francesi, dai Possedimenti e dalle Città Autonome spagnole del Nord Africa (Ceuta e Melilla), dalle Canarie in quanto Comunità Autonoma della Spagna, ed infine dalle Regioni Autonome del Portogallo (Arcipelago delle Azzorre e l’isola di Madera).
Anche se la Valuta Europea rappresenta un’importante tappa nel processo di una completa integrazione europea tuttavia è stata oggetto di critiche per alcuni suoi apparenti limiti. In realtà tali limiti non sono attribuibili