Hanno bisogno di protezione quando denunciano
Le donne muoiono
Le Donne hanno bisogno di protezione quando denunciano la violenza. Cosa sta succedendo? perché le donne continuano a morire.
Vanessa!
Massacrata a soli 26 anni dall’ex fidanzato Antonino ritrovato poi impiccato a poche ore di distanza dal delitto. Nonostante la denuncia nei suoi confronti: così è morta Vanessa Zappalà, l’ennesima vittima di leggi inadeguate che non tutelano e proteggono abbastanza le vittime.
Un altro omicidio annunciato, non si può tollerare tutto questo, perché il destino di una ragazza che aveva una vita davanti lo deve decidere un giudice, magari distratto e che sottovaluta il rischio.
Dobbiamo dire basta.
La violenza basata sul genere è di gran lunga la prima causa di morte violenta per le donne.
È accaduto domenica 22 agosto, Vanessa Zappalà era uscita con degli amici, una delle rare occasioni dopo un periodo di reclusione volontaria vissuta proprio nel timore di incontrare lui, l’ex fidanzato lasciato a dicembre, che però quella notte l’ha raggiunta, chiedendo, pare, l’ennesimo chiarimento, per poi spararle alla testa. Una storia che purtroppo abbiamo sentito molte volte: una relazione interrotta, un uomo che sprigiona in violenza criminale l’ossessione di perdere il potere su una donna considerata oggetto. Vanessa trova la forza di denunciare per mettersi in salvo, ma non viene ascoltata. O meglio, si prendono provvedimenti che, ormai è evidente, non salvano la vita delle donne. È chiaro che i provvedimenti presi a carico di Sciuto non sono stati efficaci a prevenire l’omicidio. Questi mostri non vanno lasciati liberi ma curati prima che possano fare del male, non lasciarlo praticamente libero di fare tutto.
Abbiamo vari strumenti e leggi come (Il codice rosso, il protocollo Eva, l’ammonimento del Questore) ma non basta”
Le donne vanno protette.
Dobbiamo confrontarci sul fatto che la violenza basata sul genere è di gran lunga la prima causa di morte violenta per le donne.
Perché la violenza diminuisca realmente (e con essa, anche i numeri dei femminicidi) non abbiamo bisogno di nuove normative perché le leggi ci sono e ciò è stato evidenziato in ogni sede, dalla Corte europea di Strasburgo all’ONU. Il problema è la loro attuazione. Il punto non è quindi la difficoltà di punire o l’assenza di leggi, ma è la sottovalutazione della pericolosità della violenza maschile, della gravità delle condotte e dell’entità dei danni provocati, da cui derivano sentenze che applicano pene irrisorie e riconoscono attenuanti negate dei fatti. A ciò si aggiunge che le donne hanno bisogno e chiedono protezione nell’immediatezza della querela: una risposta superficiale o addirittura assente delle autorità rinforza i maltrattanti che di conseguenza aggravano la loro condotta perché avvalorati nella loro pretesa di impunità. E poi, ovviamente, c’è il problema dei fondi destinati ai centri antiviolenza, che non vengono distribuiti in modo equo mancano i decreti attuativi, e molte volte i criteri di assegnazione sono scarsamente trasparenti e i soldi finiscono anche in mano a realtà che non hanno esperienza.
Un breve vademecum, può fornire dei suggerimenti utili:
Un uomo violento non cambia, e non lasciarsi influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;
non provare sensi di colpa per i figli: è meglio vivere con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;
in caso di ferite o lividi andare quanto prima al Pronto Soccorso di un ospedale e dichiarare la verità;
chiamare appena possibile il “112”, Numero Unico Europeo per le Emergenze.
Anna Silvia Angelini
Dirige il centro d’ascolto “Uscita di Sicurezza” - 3296340772.
Francesco Giuliano ha presentato la sua ultima fatica a Borgo Piave
Sul sentiero dell’origano selvatico
Un pomeriggio all’insegna della Cultura con la C maiuscola, della musica e dell’ottima interpretazione è stata quella trascorsa presso la Casa di Quartiere sorta a Borgo Piave. Organizzatrice dell’evento la scrittrice e poetessa Assunta Gneo del Comitato di Quartiere di Borgo Piave. L’occasione, dopo tanti mesi di restrizioni a causa della pandemia, l’ha offerta la presentazione dell’ultima opera di Francesco Giuliano, domenica 4 luglio, a Via Codignola, n.1.
“Sul sentiero dell’origano selvatico”, ci riporta con la mente a tanti anni fa, al feeling tra un nonno e suo nipote (l’Autore) tanto avido di conoscere ed apprendere ciò che avrebbe potuto mettere a frutto durante la vita. Il nonno, laureato in Chimica è ben felice di questo suo allievo prediletto.
Un giorno lo porta con sé, presso una fonte cristallina e gli chiede: “La senti la voce dell’acqua? Cosa dice?” E Francesco: “H20, H20, H20”. Così comincia il suo amore per la chimica che non l’ha mai abbandonato, tanto da farlo divenire Docente di Chimica e di Didattica di Chimica con l’intenzione di farne appassionare anche i suoi allievi, come fece il nonno con lui. Il romanzo, in gran parte autobiografico, si serve di tante metafore, di tanti riferimenti, osservazioni sull’esistenza umana, citando anche parole greche quali ‘epistene’ (ricerca della virtù), ‘ennoia’ (acquisizione di un’idea delle cose).
I termini sapienza, scienza, concetto, virtù costituiscono l’ossatura del romanzo, da cui si dipartono le storie, gli aneddoti, le constatazioni, nel lento trascorrere del tempo che fa di una società rurale, una società tecnologica, ma sempre con la speranza che possano tornare i sentimenti sani e genuini di una volta.
Durante la presentazione, il gruppo formato da Gina Ragazzo, Antonia Di Stefano, Marianna Marzolla ha interpretato, cantato, recitato, coreografato, alcuni temi del libro, trattati con originalità ed ottima preparazione.
Bellissima la performance sulla poesia dell’Autore: “Andare controvento”.
Assai variegato l’uditorio che ha apprezzato molto la presentazione organizzata dal Comitato Spontaneo di Quartiere. Francesco Giuliano, Docente a Roma 3, è alla sua settima opera, inoltre recensisce film e scrive articoli di didattica per la Collana “La Chimica nella scuola” e per la Rivista “Scienze e Ricerche”. Gli studenti di oggi sono presi da tanti altri interessi, non vogliono apprendere? No, se sai come prenderli, se adoperi un metodo diversificato per ciascuno di loro; se li fai appassionare alla tua passione, non ti dimenticheranno mai.
Rita Cerasani
Merlino visita Nettuno
In occasione del prossimo anniversario del Volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio (9 Agosto 1918), Emanuele Merlino, Presidente Nazionale del Comitato 10 Febbraio, ha fatto visita alla città di Nettuno.
Come prima tappa, Merlino ha reso omaggio all’Ara dei Caduti al Parco della Rimembranza e dei Martiri delle Foibe, accompagnato dal Dott. Pietro Cappellari con il quale si è complimentato per il risultato ottenuto e per il costante impegno in difesa della cultura italiana nell’Adriatico Orientale.
Il Presidente del Comitato 10 Febbraio ha ricevuto in dono alcune pubblicazioni, tra cui l’ultimo studio di Cappellari sul Poeta-eroe (D’Annunzio in libertà. Il Vate e il Fascismo oltre le manipolazioni del “politicamente corretto”) con il quale il ricercatore nettunese è tronato a parlare del carismatico personaggio, lanciando nel contempo il progetto di “Nettuno Città dannunziana”.
Successivamente, il Prof. Alberto Sulpizi e il Consigliere comunale Genesio D’Angeli hanno guidato Merlino alla scoperta delle meraviglie di Nettuno, soprattutto in vista del centenario delle Convenzioni di Nettuno del 2025, quando la città ospiterà un importante convegno sull’Istria, Fiume e la Dalmazia. Prevista per l’occasione anche una pubblicazione affidata alla cura del Dott. Pietro Cappellari.
Lemmonio Boreo