22 Gennaio 1944 - 2022 - Pubblichiamo in anteprima un estratto dal libro di Silvano Casaldi che verrà presentato il 22 gennaio a Nettuno
78° anniversario dello Sbarco di Anzio - Nettuno
Tra le manifestazioni che si volgeranno a Nettuno è prevista per sabato 22 gennaio, alle ore 11, presso la Sala Consiliare, la presentazione del nuovo libro di Silvano Casaldi “NON SIAMO EROI” – Dall’8 settembre alla liberazione di Roma – 1943 – 1944.
I dubbi di Clark, il «no» di Eisenhower, la decisione di Churchill.
Dopo la conquista della città partenopea, il presidente americano Franklin D. Roosevelt passò il nome di Clark al Senato per confermare la sua promozione all’esercito regolare e brigadiere generale permanente. (il suo grado di tre stelle era temporaneo) […] Le iniziali intenzioni di Hitler di abbandonare l’Italia a sud di Roma, rivelate dallo strumento Ultra, avevano attirato in gran parte gli alleati nella penisola italiana e gli aveva fatto credere uno scenario ottimistico. Adesso, con questo cambio di programma, Hitler aveva messo in trappola gli alleati. Che gli piacesse o no, essi erano costretti a combattere in Italia.
Temendo che gli inglesi mirassero a puntare su Roma e comprendendo le difficoltà che si prospettavano per l’avvenire, Clark impiantò una sezione speciale nel suo quartier generale per studiare un’operazione anfibia in modo da aggirare le forze tedesche. Al comando di questa sezione nominò John W. O’ Daniel […] Eisenhower lo aveva detto subito: «Uno sbarco con poche unità non durerebbe ventiquattro ore». Era necessario quindi che ci fossero navi a sufficienza per trasportare un potenziale numero di soldati capaci di resistere almeno per una settimana, durante la quale le forze impegnate al fronte dovevano muoversi in avanti per ricongiungersi con la testa di sbarco. Perciò lo sbarco doveva avvenire abbastanza vicino al fronte principale per rendere possibile un veloce ricongiungimento.
Lo stesso Clark ammise che le operazioni anfibie erano complicate, ma anche indispensabili. Quando gli ufficiali misero le mani sulle mappe per verificare i luoghi possibili per uno sbarco anfibio, puntarono su Anzio, a 57 chilometri da Roma. Però, la 5a armata era ancora a centinaia di chilometri a sud, troppo distante per un ricongiungimento rapido. Durante i primi giorni di novembre, Eisenhower pensò che con Montgomery ad Avezzano e Clark a Frosinone, si poteva predisporre per lo sbarco ad Anzio.
Le speranze, però, vanificarono presto, poiché l’armata americana avanzava con molta difficoltà. Ma, nelle intenzioni di Clark, spettava alla 5a armata entrare per prima a Roma. La situazione si complicò appena Eisenhower fu scelto per comandare lo sbarco in Normandia. Ciò portò Clark a chiedere a malincuore ad Alexander di cancellare l’operazione anfibia ad Anzio. Ne parlò anche con Eisenhower, il quale gli rispose che da quel momento in poi ogni decisione spettava al suo successore. E gli inglesi nominarono Sir Henry Maitland Wilson, comandante in capo. La nomina di Wilson portò il teatro delle operazioni nel Mediterraneo nelle mani degli inglesi, con il primo ministro britannico Winston Churchill responsabile assoluto dell’area.
Churchill, che in quei giorni era a letto con la polmonite, dopo le conferenze del Cairo e Teheran, ed era in convalescenza a Marrakesh, ripensò ai recenti incontri con Roosevelt e Stalin. Le decisioni prese a Teheran facevano emergere la strapotenza degli Stati Uniti e della Russia, e sminuire moltissimo l’influenza della Gran Bretagna dentro l’alleanza. Lo sbarco in Normandia, progettato per la primavera del 1944, e la conseguente campagna nel nord-ovest dell’Europa, erano gli sforzi maggiori degli anglo-americani, e si sarebbero svolti sotto il comando dello statunitense Eisenhower.
Al contrario, i combattimenti in Italia si stavano impantanando, con la conseguenza che il fronte italiano diventava secondario. Se Churchill voleva rivitalizzare la campagna d’Italia, doveva farlo prima che le altre campagne la oscurassero. «Niente al di fuori di Roma», concluse, poteva soddisfarlo. La migliore, forse l’unica, possibilità di conquistare Roma velocemente era quella di uno sbarco anfibio ad Anzio. E fece di tutto per renderlo possibile. Successivamente Clark ricevette l’elettrizzante notizia. A dispetto di tutti gli ostacoli e problemi, Anzio diventò improvvisamente il successivo traguardo.
Edo Capri