Intervista a Romeo De Angelis, coordinatore di Fratelli d’Italia di Pomezia
“In piazza in mezzo alla gente”
Romeo De Angelis è il coordinatore di Fratelli d’Italia di Pomezia. Eletto nel congresso comunale del 7 marzo 2025. De Angelis è un dirigente nazionale di FdI, dal 2014 è nella direzione nazionale del partito, ed è stato consigliere comunale di Anzio e consigliere della provincia di Roma. Attualmente è presidente della Riserva naturale Statale del Litorale Romano. De Angelis nella vita privata è il compagno della sindaca Veronica Felici
- Qualcuno nel suo partito mi ha detto che lei ha accettato la nomina di coordinatore di Fdi di Pomezia per rafforzare politicamente la posizione della sindaca Felici. E’ questo il motivo per cui lei ha accettato?
“Innanzitutto, va detto come precisazione, ma anche per correttezza che sono stato “eletto” a Coordinatore di Fratelli d’Italia per Pomezia da un congresso cittadino che ha riunito decine di iscritti. Un’elezione frutto di un processo interno sentito.
Veronica Felici devo dirle che si rafforza tutti i giorni come Sindaco, mantenendo gli impegni elettorali. La cosa più importante che gli va riconosciuta è quella che aveva promesso di “riaprire” il Comune di Pomezia e lo ha fatto, sin dal primo giorno di insediamento: riceve tutti i cittadini, riceve gli imprenditori, le associazioni, i comitati di quartiere. Sta facendo un lavoro straordinario, insieme alla sua amministrazione. Se la mia elezione ha rafforzato il Sindaco a me fa solo che piacere”.
- FdI è largamente il primo partito della città. Nelle ultime amministrative ha ottenuto 7.557 voti con il 31,27% e ben dieci consiglieri comunali. Come mai dopo due anni il gruppo consiliare si è assottigliato con la fuoriuscita di ben tre consiglieri comunali: Valle, Conte e Arzente?
“Nel caso specifico penso che il fatto riguarda soprattutto dinamiche interne al consiglio comunale.
Quello che conta è che la maggioranza del Comune di Pomezia rimanga compatta e continui a portare avanti il suo lavoro, come sta facendo, sempre nel rispetto del patto con i cittadini di cui parlavo prima. Patto che nasce, appunto da un’elezione, da un consenso popolare a un partito, dalla fiducia affidata dai cittadini alle linee guida che il Partito ha dettato, al programma che ha proposto per risolvere i problemi della città. È questo ciò che conta, assieme al fatto che Fratelli d’Italia al Comune di Pomezia sta lavorando giorno per giorno, a fianco di assessori e maggioranza per portare avanti quello che ha promesso in campagna elettorale. Il mio ruolo è quello di rafforzare il consenso attorno a Fratelli d’Italia guardando ai 65.000 mila abitanti di Pomezia”.
- Come coordinatore di FdI quali sono gli obiettivi politici che lei si è posto?
“Gli obiettivi sono semplici e di medio periodo. Innanzitutto dobbiamo tornare in piazza tra la gente. In questi due anni di commissariamento abbiamo giustamente lavorato insieme al coordinatore, Sindaco di Cave Angelo Lupi, che ringrazio e i precedenti coordinatori Veronica Felici e il dott. Alessandro Stazi sui temi di stringente attualità.
Quello che ora dobbiamo fare è raccontare quello stiamo facendo a tutti i livelli istituzionali, dal comune alla regione, al governo che sta ottenendo grandissimi risultati; incontrare le persone, parlare con loro, confrontarci e intercettare le loro esigenze, le loro proposte. Questa cosa già l’abbiamo iniziata a fare, lo scorso sabato, abbiamo fatto proprio questo, c’è stato un primo appuntamento – da quando sono coordinatore - per le vie di Pomezia: abbiamo allestito gazebo e un punto di incontro con i cittadini per parlare degli obiettivi che concretamente Fratelli d’Italia sta portando avanti e devo dire che è stato un bellissimo momento di condivisione, con tanta gente che ha partecipato, è venuta a incontrarci e a parlare con noi.
Il secondo obiettivo, sicuramente, è quello di fare squadra: c’è un gruppo nuovo di dirigenti del nostro partito che sta lavorando bene insieme ai giovani, insieme a tutti quelli che vogliono portare il proprio contributo alla crescita di Fratelli d’Italia. Ora dobbiamo crescere come squadra, diventare classe dirigente ed essere propositivi per partecipare al meglio al governo della città di Pomezia”.
- Quali secondo FdI debbono essere a Pomezia le priorità amministrative della coalizione di centro destra che sostiene la sindaca Felici?
“Le priorità le definiscono tutti i giorni il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri che stanno dentro la macchina amministrativa e sanno perfettamente quali sono le esigenze dei cittadini, dai servizi essenziali fino alle emergenze continue che la città presenta a causa del disastro lasciato dai 17 anni di governo di centro sinistra; governo che ha portato la città alla paralisi completa, a non avere una visione sul futuro. Le emergenze sono arrivate tutte, una dietro l’altra: l’incapacità di gestione del PNRR ha portato a lasciare indietro problemi enormi con le scuole, a massacrare il centro della città con piste ciclabili che nessuno usa, buttando milioni di euro. Per quello che ci riguarda, ciò che mi sento di chiedere a questa amministrazione è di continuare col suo tratto distintivo che è il coraggio di fare scelte e di andare avanti. L’amministrazione Felici lo sta dimostrando tutti i giorni”.
- In molti, non solo del suo partito, condividono l’iniziativa della proposta di legge “Salva Provincia”, che poi è la riproposizione della provincia di Roma. Quindi non più parte della città metropolitana ma un ente autonomo staccato dalla Capitale. Quali sarebbero i vantaggi? A che punto è tale proposta?
“No, non si tratta di ricostituire la provincia (anche se ce ne sarebbe un gran bisogno) ma salvare i comuni che fanno parte di una provincia dalla situazione attuale per la quale Roma governa e detta condizioni che non sono sostenibili perché sta scaricando i problemi di una città grande e complessa come lo è la Capitale sugli altri comuni attorno a lei.
Se vuole le parlo dell’inceneritore di Santa Palomba, oppure le posso raccontare degli alloggi che il Comune di Roma puntualmente acquista nei paesi della Provincia per espellere i cittadini con criticità abitativa e trasferirli in palazzi comprati nelle città vicine, Pomezia compresa
Quello che vogliamo fare, perciò, è proporre una legge che aiuti i comuni dell’area metropolitana, quindi le province come lo sono oggi, a salvarsi dal cannibalismo di Roma nei confronti dei comuni che le stanno attorno. Quindi salviamo le province da queste dinamiche deleterie”.
A.S.