Uniti per l’Ambiente chiede di riaprire la Conferenza dei Servizi per la centrale Biogas vicina alla scuola
Spadellata: la Regione intervenga
Dopo il lungo periodo di interruzione delle attività lavorative, a causa del Covid-19, Uniti Per l’Ambiente torna ad incalzare l’Ufficio responsabile della Regione Lazio che ha concesso l’autorizzazione alla Biogas di via della Spadellata affinché metta in atto tutto quanto necessario a garantire che la centrale non rappresenti un pericolo per gli abitanti. La lettera che segue è stata inviata alla responsabile dell’Ufficio Ing . Flaminia Tosini dopo che rappresentanti di UPA l’hanno incontrata per discutere dell’argomento.
Gentile Ing. Tosini,
Dopo il lungo periodo di pausa imposto dalla pandemia, ci permettiamo di rammentarLe la situazione nella quale abbiamo interrotto l’attività di proficua collaborazione con il Suo Ufficio. Eravamo in procinto di dare corso ad un accesso agli atti che riprenderemo compatibilmente con la disponibilità degli interessati. Uniti Per l’Ambiente raccoglie in modo informale gruppi, associazioni, comitati ed enti che condividono un genuino impegno in difesa del territorio e che lo fanno in modo scevro da impegni ideologici e di parte. Non siamo contro il biogas in modo aprioristico ma condividiamo la valutazione che l’impiantistica utilizzata per trattare rifiuti è una soluzione che il mondo scientifico e la classifica redatta in sede europea pongono in fondo alla lista dei metodi per smaltire rifiuti. Ciò è particolarmente vero se si tratta di smaltimento della frazione organica ovvero di rifiuti verdi che si possono agevolmente eliminare in modo individuale e con un metodo del tutto naturale. Nei mesi scorsi Lei ha ricevuta una piccola rappresentanza di Uniti Per l’Ambiente con cui ha benevolmente scambiato idee ed opinioni con particolare riferimento all’impianto gestito dalla Soc Asja Ambiente in Anzio, via della Spadellata 5. L’iter ed i fatti che hanno accompagnato questo progetto, fino alla sua autorizzazione, non sono affatto limpidi al punto che la Magistratura è stata invitata ad approfondirne aspetti e responsabilità. Come Lei forse sa, la discussione e l’approvazione di questo progetto sono avvenute nella più totale assenza di rappresentanti della comunità locale, per il semplice fatto che coloro che lo hanno trattato ed autorizzato non ne hanno dato notizia ai tanti abitanti che vivono a pochi metri del sito. E questo costituisce un aspetto aberrante ed oggettivamente inaccettabile in una società occidentale moderna. Tale impianto è stato approvato a 20 metri di distanza da una fattoria, a fianco di un grosso produttore di alimenti, al confine con una azienda agricola di pregio e, quel che più conta ai fini legali, a circa 290 metri di distanza da un obiettivo sensibile come un nucleo abitato ed una scuola per l’infanzia. Senza considerare la contiguità con il grosso stabilimento della Palmolive, con supermercati, con una farmacia ed un luogo di culto ecc. Sta di fatto che l’impianto che è in procinto di entrare in funzione è ubicato in modo del tutto illegale e l’illegalità non consiste in un aspetto secondario, in quanto essa riguarda un elemento fondamentale come la sicurezza delle persone. Basta ricordare che, negli ultimi sei mesi, sono stati rilevati due incendi a poche centinaia di metri da quella centrale. Le poniamo un quesito essenziale che esula da ogni aspetto puramente ambientalista: se un impianto viola le regole della sicurezza vuole dire che non è sicuro e se non è sicuro può tale impianto continuare la sua attività? Questo è un quesito che esula anche dagli aspetti puramente legali ma rientra nella più elementare logica sociale: quella relativa alla vita della gente. E si può parlare di legalità se nell’elaborato progettuale è stata omessa la presenza del nucleo abitato e della scuola che, se fossero stati riportati in planimetria, non avrebbero permesso al Suo Ufficio di rilasciare l’A.I.A? E che questo sia un elemento inconfutabile è nei fatti e negli atti poichè il Suo Ufficio ha negato l’autorizzazione ad un analogo impianto, quello della soc Green Future e ad un deposito di trattamento rifiuti, quello della ditta Eco-transport, che si trovano alla stessa distanza dagli obiettivi sensibili; completando, intorno ad essi, un triangolo che i cittadini di Anzio hanno chiamato il triangolo della vergogna. Quindi la centrale biogas di via della Spadellata è ubicata in modo da rappresentare un pericolo e quindi non può essere lasciata in funzione. Questo è il quesito di oggi e questo è quanto la Magistratura è chiamata a verificare oggi e su cui dovrà indagare domani nella eventualità di un evento dannoso. Abbiamo preso atto della nota U-0225157 del 16 marzo 2020 con cui il Suo Ufficio anticipa la necessità di un riesame dell’A.I.A. ai fini della verifica di corrispondenza alle BAT, fatto che costituisce solo una formalità burocratica che non prende in esame l’eventualità di un rischio nell’esercizio di un impianto ubicato contro le norme che tutelano la sicurezza. Nella convinzione che l’Istituzione debba tutelare, innanzi tutto, i diritti della Comunità, il Sindaco di Anzio con foglio prot 5.592.2020 di cui si allega copia chiede:
ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., la REVOCA immediata a seguito del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale afferente la realizzazione e gestione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biogas, sito nel Comune di Anzio, alla Via della Spadellata n. 5 (Determinazione della Regione Lazio n. G15616 del 05/11/2014).
Motivandola proprio con quelle ragioni di sicurezza e di legalità a cui abbiamo fatto riferimento. Siamo quindi ad invitarLa, gentile Ing, Tosini, ha dare seguito formale alla richiesta del Sindaco di Anzio ed a verificare ogni aspetto consistente che attenga alla sicurezza anche al di fuori ed al di sopra degli aspetti puramente formali, perchè la vita e l’incolumità delle persone sono al di sopra di qualsiasi formalità.
La ringraziamo del riscontro che spero ci vorrà concedere mentre La preghiamo di darci notizia della data in cui verrà convocata una conferenza di servizi per la verifica degli aspetti relativi alla sicurezza di una centrale che sicura non è, almeno nella ubicazione in cui è stata autorizzata.
Saluti cordiali.
Uniti Per l’Ambiente
Nuovo regolamento per il cimitero
La commissione Ambiente, Sanità e Servizi cimiteriali del Comune di Nettuno, composta dal Presidente Genesio D’Angeli e dai consiglieri Tiziana Ginnetti, Elisa Mauro e Antonio Mazza, nella giornata di ieri 21 maggio, ha approvato il nuovo regolamento comunale di Polizia mortuaria. Assenti in commissione i consiglieri di opposizione Waldemaro Marchiafava e Daniele Mancini.
Si tratta di una svolta di importanza epocale per i cittadini di Nettuno, che vedono dimezzate le spese di gestione del cimitero, dalla pulizia alle luci votive e che possono, finalmente, delegare alle Imprese di pompe funebri, l’iter completo per seppellire un proprio caro mentre fino a ieri era necessaria la presenza in Comune dei congiunti, in un momento tristissimi per ognuno. Cambiano anche le regole di ammissione al cimitero. Un cittadino nettunese che risiedeva in un altro Comune non aveva accesso alla struttura, oggi è invece possibile decidere di essere seppelliti nel proprio Comune di nascita compresi parenti e affini fino al secondo grado residenti in altre zone. Le concessioni dei loculi sono passate da 30 a 35 anni, mentre le sepolture di famiglia a 60 anni. Per la puntuale erogazione dei servizi cimiteriali e per mantenere il sito in una situazione ottimale è necessario pagare un canone che sarà interamente destinato al decoro, la pulizia e allo smaltimento dei rifiuti. I loculi sociali pagheranno 35 euro, i loculi in cappella interna ed esterna 40 euro, gli ossari, le cellette e le nicchie 20 euro l’anno e sono cifre comprensive di luci votive. Il 50% circa della cifra precedentemente prevista in cui si prevedeva anche una lunga anticipazione. Il regolamento, disponibile per la consultazione in Comune, regola in maniera dettagliata tutti i passaggi per l’accesso alla struttura e illustra diritti e doveri dei cittadini.
“Era da tempo che si sentiva la necessità di nuove e più giuste regole di accesso alla struttura cimiteriale – ha detto il Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola – ringrazio la commissione per l’ottimo lavoro svolto che porta ad una riduzione concreta delle spese per i cittadini e ringrazio l’assessore Dell’Uomo per l’impegno che sempre mette nel portare avanti i settori che gli ho affidato”.
“Ringrazio la commissione per l’ottimo lavoro – ha aggiunto l’assessore Claudio Dell’Uomo – le nuove regole sono pensate per facilitare i cittadini in un momento drammatico come la perdita di un congiunto e per ridurre i costi ed efficientare i servizi. L’impegno di questa Amministrazione e mio personale per restituire al cimitero il decoro che merita sono sotto gli occhi di tutti”.
Comune di Nettuno