Il Tar del Lazio ha emesso la sentenza su Pratica di Mare e le strade devono essere riaperte
“Ora via le transenne”
Pratica di Mare, un grande passo avanti verso la riapertura delle strade di Pratica di Mare. Il TAR Lazio ha emesso la propria sentenza in merito al ricorso della società Nova Lavinium contro la nota dell’Agenzia delle Entrate e le conseguenti ordinanze di ripristino del pubblico transito emesse dal dirigente del Comune di Pomezia.
Una totale disfatta per Nova Lavinium.
La sentenza n. 07974/2021 della sezione Seconda III del Tribunale Amministrativo Regionale, pubblicata oggi (martedì 06 luglio 2021) dopo l’udienza del 22 giugno scorso, ha dichiarato in parte improcedibile, in parte irricevibile, in parte inammissibile, infine, respingendolo, il ricorso - e i tre motivi aggiunti - con cui la società Nova Lavinium aveva impugnato in prima istanza la nota dell’Agenzia delle Entrate, con la quale l’Ufficio di Roma territorio aveva annullato il frazionamento catastale delle aree viarie con intestazione a proprio favore della società riconducibile alla famiglia Borghese, ed in seconda battuta le ordinanze del dirigente all’urbanistica del Comune di Pomezia, tese ad intimare l’apertura ed il ripristino del pubblico transito sulle strade del borgo medievale.
Avevano ragione l’Associazione Latium Vetus e l’Associazione La Lente. I giudici amministrativi hanno pienamente riconosciuto - una volta di più, dopo le tre pronunce cautelari d’urgenza emesse nell’ultimo anno - le ragioni sostenute in questi anni da Associazione Latium Vetus, intervenuta in giudizio.
Una sentenza inequivocabile tramite la quale i giudici hanno confermato il difetto dell’onere probatorio della Nova Lavinium - non sanato nemmeno con l’atto di acquisto del 1961 - del vantato diritto di proprietà sulle strade e sulle piazze di Pratica di Mare.
“Tanto rende ragione della mancata valorizzazione, alla stregua di un principio di sufficiente ragionevolezza, delle contrarie allegazioni di parte prodotte in corso di procedimento, non ritenendo, per contro il Collegio, che l’ulteriore documentazione versata dalla Nova Lavinium agli atti del giudizio evidenzi una particolare e univoca pregnanza probatoria, tale da consentire una valutazione diversa, sia pure ai fini della conoscenza meramente incidentale in questa sede consentita” scrivono i giudici amministrativi nella sentenza, “Tanto vale, in particolare, per gli indicati atti di provenienza, privi di espressa menzione delle aree, la cui equivocità sul punto non può essere integrata, con profili di certezza pubblicista, da una relazione notarile, e per le argomentazioni di tipo storico, contraddette da altrettante diverse ricostruzioni depositate in atti dalle altre parti processuali”.
È esattamente la tesi sostenuta anche in sede giuridica da Associazione Latium Vetus. Bene ha fatto, quindi, il dirigente comunale ad ordinare la riapertura ed il ripristino del pubblico transito sulle strade di Pratica. Una riapertura, tuttavia, ancora oggi disattesa, ad oltre sei mesi dall’ultima ordinanza dirigenziale.
Ora il Comune di Pomezia non ha più scuse. Le strade di Pratica di Mare devono essere riaperte e devono tornare ai cittadini in tempi brevi.
Associazione Latium Vetus minaccia il ricorso alla mobilitazione civica ed ad ulteriori denunce all’autorità penale, anche nei confronti dei vertici comunali, qualora si dovesse assistere ad ulteriori, quanto sconsiderate ed illegittime, dilazioni.
Prepotenza e soprusi non prevarranno. È questa la certezza di Associazione Latium Vetus, ribadita a tutti i cittadini che hanno sostenuto, anche economicamente, e permesso questa battaglia per il ripristino della legalità. Una battaglia, che oggi compie, un notevole passo avanti e che Associazione Latium Vetus perseguirà in ogni ulteriore sede e con ogni ulteriore mezzo giuridico.
Associazione Latium Vetus
Fucci sul dirigente spostato e l’asta dell’ecomostro
Trasparenza
Il consigliere comunale della Lega Fabio Fucci chiede in Commissione Trasparenza chiarimenti sul dirigente spostato e l’asta dell’ecomostro.
“Il 27 luglio si è tenuta la commissione trasparenza comunale che ho richiesto per fare chiarezza su alcuni aspetti legati alla gestione del personale del Comune e alla presunta partecipazione del Comune all’asta pubblica per acquisire l’ecomostro della piazza da Torvaianica.
Sul primo punto ho chiesto di approfondire una questione: appena insediato, il sindaco Zuccalà fa assumere in comune un nuovo dirigente (di nomina diretta del sindaco) con uno stipendio da 90.000 euro l’anno, il dott. Robusto. Gli affida tutti i settori più importanti del Comune: urbanistica, ambiente e demanio. Cosa è successo recentemente? Il sindaco e la Giunta creano un piccolo ufficio nel Comune e lo chiamano “studi e progettazioni”. A chi affidano la direzione di questo nuovo ufficio? Proprio a Robusto, rimuovendolo da tutti gli incarichi precedenti. Ora il problema è che stiamo continuando a pagare questo dirigente “di fiducia” del sindaco avendone limitato ampiamente il raggio d’azione. Alla mia richiesta di proseguire nell’approfondimento della questione sia il presidente Matarese che gli altri componenti della commissione (M5S e PD) si sono rifiutati di procedere. Alla faccia della trasparenza! Sulla questione dell’asta dell’ecomostro al centro di Torvaianica, è andata in scena la negazione di ogni logica, con il sindaco impegnato in dichiarazioni confuse e contraddittorie. A conferma che i miei dubbi erano fondati prima c’è stato un nervosissimo sindaco che ha tentato di sminuire il lavoro di una commissione che nasce proprio per “controllare” il suo operato, lasciandosi andare poi a delle dichiarazioni contraddittorie dove ha affermato che si, il Comune ha partecipato con la sua offerta all’asta, salvo però poi esternare che “la procedura d’asta non è stata dichiarata né deserta né assegnata”. Ma come sarebbe a dire? Se venisse dichiarata deserta significherebbe che il Comune non abbia partecipato all’asta. E qui il sindaco entra in evidente contraddizione. Dunque i chiarimenti dl sindaco non hanno minimamente fatto luce su questa vicenda e per questo motivo ho chiesto al presidente Matarese di acquisire tutti gli atti che il Comune ha prodotto in questa vicenda, al fine di analizzarli. Anche in questa occasione, da Matarese e dal resto dei componenti della commissione (questa volta tutti M5S) c’è stato il rifiuto a proseguire con questa operazione di trasparenza. Sia chiaro. Io non mi fermerò fino a che non sarà fatta luce sulla vicenda. Ci sono in ballo tanti soldi dei cittadini che non possono essere lasciati nelle mani di chi agisce con improvvisazione. F.to Fabio Fucci”.
T.R.