Latium Vetus ha dei dubbi sulla demolizione della fontana e sul perchè sia stata attivita pochissime volte in 15 anni
Opacità intorno alla demolizione di piazza San Benedetto
Quante cose può realizzare un Comune con 100 mila euro? Sicuramente molte. A Pomezia, con quella cifra, si demoliscono opere pubbliche, nell’esultanza di Sindaco e consiglieri.
È il caso della #fontana di Piazza San Benedetto da Norcia (Piazza del Mercato) a Pomezia che, come molti sapranno è stata abbattuta lunedì scorso 19 luglio 2021, con conseguente esborso a carico del Comune, per demolizione e ricostruzione, pari a circa 100 mila euro.
Il ‘principio di programmazione’, questo sconosciuto a Pomezia. Si, perché la legge imporrebbe all’ente locale di destinare i soldi pubblici laddove sono prioritariamente necessari. Alla fine, ci interrogheremo anche su questo aspetto.
Non dovremmo precisarlo noi di Associazione Latium Vetus, ma la demolizione di un’opera pubblica non costituisce una vittoria, semmai è una sconfitta.
Si tratta infatti di un fallimento dell’ente locale, dello #sperpero di denaro pubblico investito a suo tempo per la progettazione, l’approvazione e la realizzazione del monumento.
Dovrebbero saperlo i rappresentanti politici (non solo il Sindaco Zuccalà ma anche il loquace Fabio Fucci, visto che la demolizione venne approvata anzitutto dalla sua giunta) e, soprattutto, dovrebbe saperlo il dirigente ai Lavori Pubblici del Comune di Pomezia, l’Ing. Renato Curci, che, quindici anni fa, al momento della realizzazione della fontana, ricopriva il medesimo incarico: ruolo che Curci mantiene a Pomezia da circa vent’anni e che ha mantenuto sia durante la consiliatura del sindaco Fucci, sia durante quella dell’attuale sindaco Zuccalà.
Chi pensa che la fontana fosse “brutta” e quindi, ‘tanto valeva rimuoverla’, può stare tranquillo. Non prenderemo le parti di alcuna tifoseria. Vogliamo unicamente concentrarci sui dubbi e sulle opacità che aleggiano intorno a questa vicenda e che reputiamo doveroso evidenziare a tutti i cittadini.
Un po’ di storia.
La fontana di Piazza San Benedetto da Norcia a Pomezia venne costruita all’incirca quindici anni fa, durante la consiliatura del Sindaco Zappalà con un progetto a firma dell’Ing. Salvatore Lamanna. Progetto che - forse qualcuno ha dimenticato - era stato tecnicamente approvato dagli uffici del Comune di Pomezia e infine anche collaudato in seguito alla sua realizzazione.
A questo punto, però, qualcosa inizia ad incepparsi? Seguono, infatti, quindici anni di oblio, durante i quali la fontana è stata messa in funzione molto raramente, anzi, quasi mai!
Un dubbio. Forse, prima di essere demolita - e quindi convertita in una montagna di macerie da conferire in discarica - con esborso di denaro pubblico, la fontana avrebbe potuto essere semplicemente attivata?
Oltre al danno anche la beffa. Già perché, a ben vedere, il Comune di Pomezia, in questi quindici anni, di soldi ne ha spesi per la manutenzione del monumento (non solo per la sua realizzazione) senza, però, mai arrivare ad attivare definitivamente l’afflusso idrico. Appena un anno e mezzo fa, infatti, nel gennaio 2020, il Comune di Pomezia commissionò ad una ditta specializzata - nonostante fosse già stata approvata la demolizione della fontana! - la rimozione di scritte vandaliche nottetempo apparse sul manufatto. Intervento corrisposto con ulteriori soldi pubblici a cui, però - come sempre – non seguì la messa in azione della fontana.
Si arriva così alla demolizione. Una fine a cui questo monumento sembra essere stato da sempre condannato.
Un monumento, ci chiediamo, vittima di degrado mal affrontato o, peggio, indotto?
Forse bastava attivare la fontana? Un epilogo dovuto a sciatteria e pressapochismo?
Un elemento della città da sacrificare sull’altare della visibilità del Monumento 5 stelle di Pomezia in quanto realizzato dalle altre forze politiche della città?
Molte azioni avrebbero potuto essere attuate con il denaro pubblico utilizzato per la demolizione. Ebbene – lo chiediamo a voi - era ‘prioritariamente necessario’ demolire la fontana di Piazza San Benedetto da Norcia, oppure sarebbe stato prioritario, ad esempio... avviare l’acquisizione dei beni culturali del territorio - in moltissimi casi in rovina - completare i marciapiedi ancora assenti in numerose - troppe - zone della città, risanare le buche che tuttora affliggono le strade comunali, incrementare le piste ciclabili, ancora assenti in moltissimi quartieri, o ancora rafforzare il sistema di trasporti pubblici, oggi ridotto all’osso?
Associazione Latium Vetus