Sulle modifiche al Piano Integrato Petromarine (ex cava Tacconi) ecco l’intervento al vetriolo dell’ex assessore Giuliano Piccotti
Per i cittadini il panettone amaro di Zuccalà
Nello scorso numero abbiamo riportato la notizia dell’approvazione in Giunta della proposta di rimodulazione al Consiglio comunale del programma integrato di intervento Petromarine, in merito ci ha inviato delle sue osservazioni l’exassessore Giuliano Piccotti che nella passata amministrazione ne aveva iniziato l’iter amministrativo e che ora contesta le ultime modifiche apportate da questa amministrazione.
“Ad un anno e mezzo dall’insediamento della nuova giunta arriva la prima delibera urbanistica che mette mano per l’ennesima volta al Piano Integrato della società Petromarine, nella zona delle ex cave Tacconi.
Il Piano ha origini lontane e da circa dieci anni è in attesa di una soluzione definitiva, in particolare dopo che la Regione Lazio si è espressa sulla impossibilità di un eventuale annullamento. Negli anni scorsi avevamo per questo iniziato una fase di dialogo e confronto con gli architetti arrivando ad una delibera con allegato un progetto di modifica del piano integrato che andava finalmente nella direzione giusta in termini di recupero di standard, opere pubbliche e riduzione del consumo di suolo.
In particolare mi riferisco alla delibera N. 44 del 21/02/2018 si andava a rimodulare definitivamente il progetto considerando anche le nuove linee di indirizzo scaturite dal nuovo D.P.I (Documento Programmatico Di Indirizzo) del nuovo Piano Regolatore Generale oggi bloccato e i dati contenuti nel nuovo P.G.T.U (Piano Generale del Traffico Urbano) tutti avviati nella precedente amministrazione.
La nostra delibera di rimodulazione del Piano Integrato Petromarine prevedeva in sintesi:
* Diversa dislocazione planivolumetrica delle volumetrie assentite ricomprendendole all’interno dell’area già interessata dall’ex stabilimento industriale e dall’ex cementificio in maniera da ridurre il consumo del suolo;
* Valorizzazione dei laghetti artificiali dell’ex cava presenti all’interno del perimetro del Programma, prevedendo una riqualificazione paesaggistica degli stessi che li rendesse anche fruibili ai cittadini e ai portatori di handicap così come richiesto più volte da associazioni e cittadini
* la realizzazione di opere di urbanizzazione condivise con l’amministrazione ed in linea con le strategie contenute all’interno del nuovo D.P.I. approvato in Consiglio Comunale con delibera n. 7/2017 ovvero di un parco pubblico in corrispondenza dei laghetti artificiali dell’ex cava e della strada di collegamento tra via Monte d’Oro (dove è prevista anche la realizzazione del casello autostradale dell’autostrada Roma – Latina) e la S.P. Albano – Torvaianica
* l’incremento sia degli standard urbanistici (+ 48,92%) che passano da 64.940 mq a 96.710 mq (54,18 mq/ab) che delle aree cedute all’Amministrazione Comunale (+ 67,28%) che passano da 70.260 mq a 117.530 mq
Con dati alla mano ma soprattutto con il buon senso abbiamo preso atto che l’obiettivo principale era quello di non perdere l’occasione di mettere mano alla disastrosa situazione del traffico sul principale asse stradale che attraversa il territorio in direzione ortogonale al mare, la SP 101a Albano-Torvajanica, che collega la zona dei Castelli Romani con il litorale tirrenico, un vero e proprio incubo per pendolari e turisti.
Partendo quindi dai dati emersi dalle analisi del Piano del Traffico Urbano, vergognosamente tenuto nei cassetti, tante sono le auto che per spostamenti sistematici vanno da Pomezia a Roma (5.562 al giorno) e altrettante vengono da Roma a Pomezia (5.575 al giorno).
L’asse più trafficato risulta certamente quello della SP101a (via del Mare-via del Castelli Romani) con valori oltre i 2 mila veicoli equivalenti in ora di punta, considerando entrambe le direzioni di marcia;
Inoltre, dato da non sottovalutare, nell’ultimo anno censito (2014) sono stati registrati a Pomezia 149 incidenti stradali, con 210 feriti e 2morti; circa il 60% degli incidenti e dei feriti in incidenti a Pomezia si è verificato nelle strade urbane.
Per questo avevamo previsto un investimento importante per realizzare la punta di diamante di tutto l’intervento, la nuova strada di collegamento tra S.P. Albano – Torvaianica che sarebbe arrivata all’interno del comprensorio Monte d’Oro per poi collegarsi naturalmente a Via Vaccareccia e infine sbucare nell’attuale Via Pontina.
L’obiettivo era quello di realizzare una strada locale in ambito extraurbano, con una sezione trasversale prevista da progetto di 16,00 ml composta da doppia corsia di marcia e con una pista ciclabile bidirezionale affiancata.
Non ultimo, da ricordare che proprio nello snodo Via Pontina – Via Vaccareccia è previsto il famoso casello nord della futura autostrada Roma – Latina che l’attuale amministrazione ha dato già per certo che non si realizzerà. Questo significa che se l’autostrada si farà, cosa plausibile, al danno si aggiungerà la beffa.
L’attuale amministrazione ha regalato sotto Natale un panettone dal sapore amaro alla città di Pomezia, deliberando un piano urbanistico rivisitato al ribasso, perdendo tempo inutilmente per un anno e mezzo e addirittura con l’eccezionale capacità di peggiorarlo sotto tutti i punti di vista.
In particolare mi riferisco alla strada sopra descritta che è stata incautamente cancellata, prevedendone una dal lato opposto che dovrà attraversare e tagliare un corridoio ambientale di fondamentale importanza come il fosso della Crocetta per poi risalire collegandosi con via Gronchi, operazione che dal punto di vista del traffico andrà a peggiorare l’attuale situazione, con ricadute in particolare sulla sicurezza stradale, visto che tutto il flusso veicolare, sarà in questo modo drenato e convogliato all’interno della città di Pomezia.
Ritengo assurdo sperperare in questo modo le risorse pubbliche e buttare all’aria faticose trattative che avevano portato almeno alla possibilità di ottenere dei miglioramenti tangibili per i cittadini. Posizioni ideologiche, incompetenza e mancanza di visione dello sviluppo della città stanno dando gli amari frutti che avevamo previsto”.
T.R.