Gli anziani in Africa e in Italia
Amici sono molto triste per tutti gli anziani che in Italia sono deceduti a causa del covid 19.
Purtroppo le vaccinazioni vanno a rilento e forse ancora altri anziani moriranno.
Affido al Signore le loro anime belle. Il nostro patrimonio culturale ci sta abbandonando.
In Kenya l’Ass.Karibuni Onlus cerca di aiutarli, ma purtroppo spesso sono abbandonati, sono soli e spesso malati.
Karibuni per aiutarli ha costruito delle case e li farà curare affinché il loro patrimonio umano e culturale non vada perso per sempre e possa essere trasmesso ai giovani.
Io e Gianni siamo orgogliosi di essere soci e volontari e cerchiamo di fare conoscere questa realtà nella speranza di raccogliere qualche piccolo aiuto che si può inviare al
“Presidente Karibuni Onlus Gianfranco Ranieri”
Più saremo più faremo. Grazie.
Rita e Gianni
Da alcune settimane Kanai stava preparando questo giorno.. il direttore del dispensario di Langobaya con cui collaboriamo in diversi settori, lo aveva informato che un gruppo di 25 anziani avevano patologie tipo prostatite ect che li rendeva sempre meno autonomi, molta sofferenza ed uno stato psicologico sempre più debole … si consideravano invalidi e si stavano lasciando andare ogni giorno di più... indispensabile operarli perché le medicine ormai facevano poco.
Visti gli ottimi rapporti con la direzione del General Hospital di Malindi si concordava che loro si sarebbero fatti carico dei costi dell’intervento, noi dei trasporti, della degenza e del periodo di riabilitazione successivo, seguito dal personale sanitario locale di Karibuni.
L’altro giorno il primo gruppo si è ritrovato al dispensario, con figli, nipoti ect. per loro una delle rare volte che si recavano in città, un vero avvenimento.
Con l’ambulanza e con i mezzi di Karibuni venivano accompagnati in ospedale. Molta emozione in tutti, per questi anziani poteva essere l’unica possibilità di un ritorno alla vita normale.
E noi di Karibuni li accompagniamo con tutto il nostro affetto e simpatia in questo viaggio speciale... quando tornerò in Kenya li inviteremo tutti insieme per un pranzo in fattoria ... festeggeremo il loro ritorno alla vita .. anche queste sono le belle storie, forse fra le più belle, che Karibuni Onlus ogni giorno riesce a scrivere...
Un libro con tante pagine scritte e tanti fogli bianchi da riempire... noi ci siamo.
LE ANTICHE
TORRI COSTIERE DI
GUARDIA
di Alessandro Evangelisti
SCORRERIE DAL MARE
Il Mediterraneo è stato spesso - come ogni mare chiuso - teatro di contatti, di incontri e di scontri tra le genti che vi si affacciavano, nonché di scorrerie e di razzìe. Per ciò, si diffidava dal vedere nello straniero un amico.
Nell’Odissea di Omero, il ciclope Polifèmo chiede ad Ulisse se egli e i suoi siano dei pirati. Domanda lecita: infatti, anche il celebrato eroe di Itaca e i suoi, appena partiti da Troia, avevano compiuto un’azione piratesca nella terra dei Cìconi, saccheggiando e distruggendo la città di Ìsmara, uccidendo abitanti e guerrieri, facendo preda delle loro donne. (Od., IX, vv. 47-52)
PIRATI E CORSARI
Azioni “piratesche” e “corsare” (generalizzate negli obiettivi, le prime; contro chi si era in guerra, le seconde) erano comuni nel Mediterraneo, tanto che già Plutarco nel II secolo a.C. citava la costruzione di “osservazioni fortificate” per combatterle.
La Storia ci dice: che nel I secolo a.C. la Lex Gabinia (de piratis persequentis) aveva permesso a G. Pompeo Magno di allestire una flotta per sconfiggere i predoni che minacciavano il commercio di Roma sul mare; che, dopo il crollo dell’Impero Romano (V Sec. d.C.), le coste non più difese dell’Italia meridionale erano state attaccate sia dai Vandali dall’Africa, sia dai Visigoti dalla Spagna e dal Sud della Francia; che dal VII secolo, furono i pirati saraceni, provenienti dalla Penisola araba, a costituire una minaccia costante (per contrastarli, si iniziò ad erigere torri di avvistamento costiere); che, infine, quando nel 1453 l’Impero Ottomano conquistò Costantinopoli, nei secoli XVI e XVII vi furono massicce incursioni sulle coste italiche dei corsari barbareschi (maghrebini e ottomani), con basi nel Maghreb (Tunisi, Tripoli, Algeri, Salé) e in porti ottomani del Mediterraneo (tali incursioni dal Sud della Penisola ben presto si estesero al Nord, con saccheggi e distruzione di città costiere laziali, toscane e liguri).
TORRI DI GUARDIA
Per far fronte al fenomeno barbaresco, in quei due secoli XVI e XVII, il Regno di Napoli realizzò - prima con gli Angioini e poi con gli Aragonesi - un sistema di Torri di Guardia e di Avvistamento, presidiate da militari, munite di catapulte e di armi da fuoco, con almeno un cannone all’esterno.
Servizi di ronda, da torre a torre, erano effettuati dai c.d. “cavallari” o “torrieri”.
Poste in posizione elevata per sorvegliare molte miglia di mare, ciascuna era in vista delle due limitrofe, al fine di poter comunicare sia durante il giorno (con segnali di fumo) sia di notte (con accensione di fuochi).
Le segnalazioni erano precedute da un suono di campana.
LITORALE LAZIALE
In quello stesso periodo, anche lo Stato Pontificio fece edificare dalla Camera Apostolica Vaticana un complesso di torri costiere fortificate sulle coste laziali per difendersi dal pericolo barbaresco. Del litorale laziale meridionale, vogliamo qui citare solo le più vicine a noi, elencandole da Nord a Sud:
Torre San Lorenzo (XVI secolo), edificata presumibilmente su disegno di Michelangelo Buonarroti; considerata la più imponente (alta 30 m, su base quadra e pareti inclinate) e bella, tanto che dagli stessi corsari turchi era definita “La Pomposa”;
Torre Caldara o Tor di Caldano (XVI secolo - alta 10 m., a pianta circolare), posta su un promontorio (sui resti di una villa romana di epoca imperiale) a difesa delle miniere di zolfo, e per vigilare sul tratto di costa a Nord (verso Torre San Lorenzo), e a Sud (verso il porto di Anzio);
Torre Astura, ricostruita, su un sito marino di epoca romana, dai nobili Frangipane tra i secoli XII e XIII come torre a pianta pentagonale difesa da mura, contro le incursioni dei pirati saraceni;
Le Quattro Torri Circee (XVI secolo), Torre Paola, Torre Cervia, Torre Fico, Torre Moresca, a pianta circolare, erette sul Promontorio del Circeo a seguito di un “Breve” del 1562 di Papa Pio IV ai feudatari Caetani.
Chi sei tu, lettore?
Chi sei tu, lettore, che leggerai
le mie poesie tra cent’anni?
Non posso inviarti neanche un fiore
di questa rigogliosa primavera,
non una sola stria dorata
dalle lontane nuvole lassù.
Apri le tue porte e guarda intorno a te.
Dal tuo fiorito giardino raccogli
le fresche memorie
dei fiori appassiti cent’anni fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente
che cantò una mattina di primavera,
facendo giungere la sua lieta voce
attraverso cent’anni.
Rabindranath Tagore
A tutti Buona Pasqua
con le Bamboline di Ornella
Conchiglie
Nell’ora più serena di un tiepido mattino
tra voli di gabbiani e sciabordio d’onde,
una conchiglia pallida biancheggia tra la sabbia
e inizia a raccontare ciò che vorrebbe essere
lontana dal suo mare.
Raccolgo la sua voce e il suo corpo fragile
che già sto trasformando, con la mia fantasia,
in una bambolina vezzosa e birichina
con nastri addobbata e fiori in pannolenci
posati sui capelli di lana sagomati
intorno al visino di rosei colori e occhi smeraldini.
Son ore esaltanti che dedico alla nascita
di forme sempre nuove
con le conchiglie amiche di lunghe passeggiate
su quella rena soffice foriera di sorprese
che scaldano il mio cuore nel tempo che si nutre
di gioia e amore.
Ornella Ferrari Pavesi