Il libro del sociologo Vanni Codeluppi dello IULM di Milano
Mondo digitale
Vanni Codeluppi, “Mondo digitale”, Edit. Laterza, Bari-Roma, 2023, pp 107, Euro 13, 00.
L’avvento del digitale costituisce una vera e propria rivoluzione non solo nel mondo delle comunicazioni, ma anche nel mondo culturale, socio relazionale, dei rapporti economici, produttivi e interpersonali; al pari di 4-5000 aa fa, con il passaggio dall’espressione verbale al trasferimento di quanto detto su supporto stabile (tavola, papiro, carta) e poi la stampa che permise la diffusione su larga scala e poi di massa della parola scritta.
Poi fu la volta del cinema che dinamicizzò l’immagine che fino ad allora era stata fissa, infine della Tv e oggi dei social, che hanno reso l’immagine un bene domestico e personalizzato (cfr. pp. 4 e 5). L’immagine sta così sostituendo pian piano la scrittura e le frasi verbali che richiedono impegno e attenzione. Di conseguenza le persone vedono indebolirsi le loro capacità di produrre ciò che ha bisogno di un tempo per svilupparsi: spiegazioni, concettualizzazioni, ragionamenti, storie.
Un indebolimento che investe la sfera cognitiva (cfr. pp.92 e 93), modificando la struttura stessa dell’essere umano.
Vanni Codeluppi, Sociologo, docente di Sociologia dei Media allo IULM di Milano, intende esaminare ed analizzare la vita sociale, culturale ed esistenziale che si è venuta a determinare con la prepotente entrata in ballo del digitale, sottolineando come il confine fra l’In Line e l’Off Line, vada facendosi sempre più fluido, la distinzione fra mondo reale, virtuale e rappresentata ci sia ormai una indistinta continuità (p. IX). Come poi il mondo digitale sia condizionabile dal potere economico forse ancor di più di come lo è stato e lo è dalla TV(p.6), tanto che è possibile parlare di una declinazione specifica, di un nuovo settore, nell’ambito delle dinamiche dei mercati e dei profitti globalizzati: un vero e proprio ‘capitalismo digitale’ (p.87). L’In line e l’Off line concorrono in egual misura e facendo da supporto l’un l’altro; lo vediamo p. es. nella produzione di automobili dove sofisticati dispositivi elettronici di componentistica supportano la gestione dell’auto e la sua stessa guida; stessa cosa succede nel trasporto marittimo, aereo e ferroviario e in tanti altri settori.
Il digitale influenza la percezione del bello e del brutto, delineando nuove estetiche, anzi determinando quella che molti studiosi definiscono ‘estetizzazione del mondo’ (pp. 94 e 95). Il che è dovuto anche alle innumerevoli connessioni che aumentano vertiginosamente i contatti comunicativi, la fruizione di nuove forme immaginifiche, si digitalizza così le percezioni, le relazioni, le visioni etiche e, non da ultimo, le connotazioni personali ed identitarie. Fra le altre cose la digitalizzazione da vita a nuove socialità; ma queste nuove forme che grado di aderenza alla realtà hanno? Molti sono del parere che la socialità che si pratica oggi sia “di facciata in quanto viene prodotta dalla creazione di relazioni fra individui isolati che riescono momentaneamente a unire i loro desideri e le loro spinte ideali, ma non hanno le possibilità e il tempo di rendere solidi i loro legami”(p. 44). Esperienze di vita che tendono inevitabilmente a essere standardizzate e formattate, condizionando i comportamenti degli esseri umani e le loro dinamiche interattive, ma anche affettive, emotive, solidaristiche ecc. (cfr. p. 47 e 58).
La nostra esistenza si sta trasformando in una vita digitale con enormi conseguenze sui destini e modificando le strutture delle identità e queste modifiche non sono dettate, come molti credono, dall’autonomia e della libertà di azione, sono invece eterodirette e perseguono, magari indirettamente, gli interessi di aziende di levatura globale.
Giuseppe Chitarrini
Grazie Bcc Nettuno
La Bcc di Nettuno ha elargito recentemente un contributo economico per supportare le attività degli uffici comunali per la gestione ed erogazione dei buoni spesa con l’utilizzo della piattaforma informatica denominata “Shopping Plus”, analogamente a quanto fatto negli anni precedenti.
Si ringrazia fortemente e sentitamente per l’ennesima dimostrazione di vicinanza e sostegno alle attività comunali, esprimendosi sentimenti di gratitudine, unitamente al plauso ed all’apprezzamento della comunità locale.
La Commissione Straordinaria
Giallongo - Reppucci - Infantino
Il dibattito sull’argomento è acceso, ma la direttiva europea è chiara
Questione concessioni balneari
Sulla questione delle concessioni balneari, il governo Meloni, sta dimostrando, senza provare minimamente a nascondersi, di essere al servizio della lobby dei concessionari e di non avere nessun interesse a garantire la concorrenza e di conseguenza i consumatori. Ne è dimostrazione, che dopo aver taroccato i dati sulle spiagge libere da mandare in Europa che porterà alla concessione e quindi alla quasi scomparsa di quest’ultime, alla fine dello scorso anno, a seguito di una proposta della Lega, il governo Meloni ha persino deciso uno sconto del 4,5% sui già ridicoli canoni annui, per i balneari. Per rendere più chiaro di cosa stiamo parlando è utile fare due conti in tasca alla categoria. Secondo i dati ufficiali, in media, i concessionari pagano allo Stato un canone annuale di 7600 euro a fronte di un fatturato dichiarato di 260mila euro. Dato, quest’ultimo che diamo per buono, pur sapendo che in Italia c’è qualche sparuto imprenditore che, per disorientare il Fisco, usa una fatturazione un po’, per così dire, sparagnina. Comunque, in pratica gli incassi per lo Stato sono sostanzialmente trascurabili rispetto alla ricchezza che la fruizione dei beni demaniali produce per i concessionari, eppure a fronte di costi così esigui, ogni anno i costi degli ombrelloni e delle altre attrezzature seguitano a salire. Ora dovrebbe apparire chiaro a tutti che questo sistema non è economico, né per lo Stato né per i consumatori, e quindi è assolutamente necessario riformare il settore.
L’Europa, com’è risaputo, in questo ambito, ha emanato la direttiva Bolkestein, che ha come obiettivo quello di garantire la concorrenza nell’utilizzo dei beni demaniali. Questo si è reso necessario perché nel nostro Paese non esiste un meccanismo di adeguamento dei canoni in relazione alla redditività degli stabilimenti. Ora, per sgomberare il campo dalle solite obiezioni sollevate dai tifosi di questo o quello schieramento, bisogna dire che non si è obbligati a seguire per forza una linea che faccia tabula rasa degli investimenti finora fatti da ogni singola società che gestisce una concessione balneare ma bisognerà necessariamente trovare un meccanismo che garantisca, da un lato che lo Stato, e quindi la collettività, incassi il giusto, e dall’altro che all’interno di una gara europea sui singoli tratti demaniali vengano anche presi in considerazione gli investimenti certificabili effettuati dagli attuali concessionari. Ma una cosa è certa, il sistema non può andare avanti così anche perché non si può seguitare a pagare le multe che l’Europa ci fa per non aver garantito la concorrenza del settore, che ovviamente vengono pagate coi soldi dei contribuenti, per garantire gli interessi di un numero ristretto di imprenditori del settore e per continuare, poi, ad incassare cifre che somigliano più a dei diritti feudali che a dei veri e propri canoni di locazione.
Un’ultima considerazione poi va fatta nei confronti dei comuni che per procrastinare i problemi, e, forse, anche per non scontentare la dinastica lobby dei balneari, hanno deciso, in fretta e furia, di prorogare lo status quo per tutto il 2024; bene, per questi comuni si preannuncia un’ondata di ricorsi da parte di chi sarebbe interessato ad entrare in questo tipo di mercato, quindi chissà se alla fine la loro scelta si rivelerà davvero oculata ed economica, anche perché, qualora si dimostrasse il contrario, la Corte dei Conti potrebbe persino agire per danno erariale.
Roberto Alicandri
Un cavallo per amico
La presidente del Rotary Club Costa Neroniana, Tiziana Dell’Unto, in collaborazione con il Lions Club Anzio Nettuno Host, presieduto da Massimo Barbato, ha organizzato la tradizionale festa degli auguri di Natale.
La cena è stata preceduta da una interessante relazione del dottor Nicola Forte, che, tra l’altro, ha raccontato, con dovizia di particolari e riferimenti storici, l’origine di alcune specialità napoletane, preparate dall’Hotel Lido Garda e gustate, in un’atmosfera cordiale e gioiosa, dai numerosi ospiti presenti.
La Presidente ringrazia il prefetto Maria Teresa Perri per avere, in collaborazione con i Lions, organizzato la serata.
Il ricavato della simpatica lotteria è stato destinato al progetto “Un cavallo per amico”: progetto per mettere a disposizione di bambini con problemi neuropsicomotori delle lezioni gratuite di ippoterapia.
Rotary Club Costa Neroniana