Il Pontino Aprilia • 15/2019
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Il Comune di Aprilia maglia nera
a livello nazionale sui tempi di
pagamento della pubblica ammi-
nistrazione. Meglio di Salerno,
Andria e Casoria, ma decisamente
peggio non solo dei comuni del
nord Italia di Torino e La Spezia
ma anche di quelli del profondo
sud come Catanzaro, Gela e Ca-
serta. La città di Aprilia finisce
nella top ten del Comuni più ritar-
datari nei pagamenti ai fornitori
di beni e servizi. A rivelarlo i dati
divulgati dall’Osservatorio dei
conti pubblici italiani, che ha va-
lutato la consistenza del debito
commerciale a carico delle pub-
bliche amministrazione con dati
che riguardano enti statali, regioni
ma anche i comuni al di sopra dei
60 mila abitanti.
Proprio in questa speciale sotto-
categoria, il comune nord pontino
si classifica all’ottavo posto per le
performance meno lusinghiere. I
dati divulgati si riferiscono al
2018, ma secondo lo studio la si-
tuazione debitoria e il ritardo nei
pagamenti che non include le fat-
ture emesse e non saldate ancora
entro la fine del 2018 potrebbe
essere addirittura più alto. Nel
corso dell’anno risulta che il Co-
mune di Aprilia abbia speso ben
21,3 milioni di euro, con un tem-
po medio di pagamento di ben 94
giorni e un ritardo medio ponde-
rato di 67 giorni.
Un dato asettico che finisce per
incastrarsi alla perfezione con la
situazione economica finanziaria
di un comune indebitato e costret-
to negli ultimi anni a ricorrere
quasi costantemente alle anticipa-
zioni di cassa per rincorrere le
elevate spese, colpa anche di una
lotta all’evasione fiscale che per
quanto concerne le somme riscos-
se resta al di sotto delle aspettati-
ve. E la rottamazione della cartel-
la esattoriale della Multiservizi
scesa a 8 milioni di euro ma che
costringerà il comune a versare
ogni anno per i prossimi 5 anni
circa 1 milione 600 mila euro non
aiuterà certo a migliorare le cose.
Insomma, mentre l’Italia è riusci-
ta a ridurre i tempi medi di paga-
mento dai 131 giorni del 2016 ai
67 giorni del 2019, pur restando
ancora al di sotto delle perfor-
mance di Germania e Francia e
malgrado nella speciale classifica
il Lazio figuri tra le regioni più
virtuose (appena 23 giorni il tem-
po medio di pagamento pondera-
to, con 25 giorni di anticipo e
quindi un ritardo medio che porta
davanti il segno -) il secondo co-
mune della Provincia di Latina re-
sta ancora fanalino di coda tra i
comuni di pari dimensioni. A far
peggio solo Salerno (134 giorni
per pagare e 108 di ritardo), Ales-
sandria (129 giorni e 99 di ritar-
do), Andria (127 e 96), Sesto San
Giovanni (123 e 79), Casoria
(106 e 76), Guidonia Montecelio
(105 giorni e 75 di ritardo) e Reg-
gio Calabria (105 e 72). Magra
consolazione trovare nella lista
dei ritardatari anche il vicino co-
mune di Pomezia: per trovarne
traccia bisogna scorrere al 30esi-
mo posto. Al 33esimo la Capitale
con un conto salato di 3 mila 639
milioni pagati e fatture liquidate
in 55 giorni con 21 giorni di ritar-
do, mentre al 44° c’è Latina, che
riesce a pagare i fornitori entro 44
giorni con “appena” 16 giorni di
ritardo, ma solo nel 2018 ha do-
vuto pagare 49 milioni di euro, il
doppio rispetto a quanto versato
dal comune nord pontino.
Francesca Cavallin
Il virus informatico che ha colpito
i server del Comune di Aprilia ha
cancellato i dati raccolti in quat-
tro mesi oltre a paralizzare le atti-
vità amministrative e istituzionali
per venti giorni. Ora l’ente chiede
in risarcimento danni al Consor-
zio Innovo S.R.L, la ditta incari-
cata dal 2017 della gestione delle
infrastrutture informatiche del-
l’ente di piazza Roma, con assun-
zione di responsabilità di ammi-
nistrazione di rete e sistema. Ol-
tre ad applicare la penale prevista
da contratto di 300 euro per il ri-
tardo con cui è stato effettuato il
ripristino della funzionalità del si-
stema informatico dopo l’intru-
sione del virus che ha colpito il
server Aprilia SQL a partire dal
19 marzo 2019, con la determina-
zione 437 del 30 agosto scorso a
firma del segretario generale Glo-
ria Di Rini l’amministrazione ha
presentato anche una richiesta di
risarcimento di 10 mila 980 per il
maggior danno subito, ossia l’e-
quivalente della spesa necessaria
per l’incarico esterno utile al ri-
popolamento degli archivi dei
servizi demografici. Già dopo
l’attacco del criptolocker infatti
l’ente di piazza Roma aveva con-
testato alla ditta romana il ritardo
nel ripristino del corretto funzio-
namento dei pc in uso ai messi
comunali, applicandole una pena-
le di 1100 euro, ma a quattro mesi
di distanza l’amministrazione ha
valutato un danno ben superiore,
dovuto alla cancellazione di quat-
tro mesi di dati che è stato impos-
sibile recuperare e a nulla sono
valse le contestazioni della ditta
che lamentava l’assenza di una
responsabilità diretta nell’accadu-
to.
“A seguito dell’intrusione del
Alla società che era incaricata della gestione delle infrastrutture informaticheIl Comune di Aprilia maglia nera a livello nazionale
Il Comune chiede un risarcimentoRitardi nei pagamenti
criptolocker - specifica infatti la
determina a firma della dirigente -
è stato criptato e reso illeggibile e
inutilizzabile il server Aprilia
SQL e ugualmente inutilizzabili i
backup di rete, con conseguente
necessità di effettuare un ripristi-
no di dati utilizzando un backup
risalente al 28 novembre”.
Ad andare perduti sono stati infat-
ti tutti i dati custoditi nel server e
salvati a partire dal mese di di-
cembre fino alla fine di marzo.
Non solo. Stando alle clausole
contrattuali, la ditta avrebbe avuto
16 ore di tempo per ripristinare il
corretto funzionamento dei servi-
zi, che invece dal 19 marzo sono
ripresi solo il 10 aprile, quindi
ben oltre il termine stabilito dai
contratto e per giorni il Comune
si è trovato nell’impossibilità di
fornire servizi al cittadino, svol-
gere la regolare attività lavorativa
nei vari settori e di svolgere rego-
larmente le attività istituzionali.
Solo il 10 aprile la società ha co-
municato il ripristino del sistema,
ma il problema non è stato risolto
completamente.
“Il Comune - nota infatti il segre-
tario generale - ha sofferto un’im-
portante conseguenza dal punto
di vista operativo, poiché il ripri-
stino degli archivi di dati nel ser-
ver è avvenuto utilizzando una
copia di salvataggio nel quale
mancavano i dati di circa quattro
mesi precedenti al ripristino”.
A pagare ora potrebbe essere pro-
prio l’amministratore di rete.
Francesca Cavallin
Pag. 12 IL PONTINO APRILIA Cronaca di Aprilia ANNO XXX - N° 15 - 10/23 SETTEMBRE 2019
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