Intervista all’ex assessore Mauro Fioratti Spallaci: “Bisogna lavorare a testa bassa e trovare i finanziamenti”
Ad Aprilia la democrazia è morta
La ripresa delle attività dopo lo stop forzato del lockdown ha coinciso con l’inizio di una fase delicata per l’attività amministrativa. Mentre in Giunta si respira già aria di rimpasto, il consiglio si prepara ad approvare il primo bilancio negativo dell’era Terra con un disavanzo di gestione di oltre 18 milioni di euro che indebiterà l’ente per i prossimi 15 anni e avrà effetti negativi sulla programmazione. Criticità sono emerse anche con la pubblicazione della relazione dell’Urpa, che ha ufficializzato le ragioni per le quali la variante di recupero dei nuclei spontanei non è mai decollata. Nel frattempo, malgrado le difficoltà economiche, l’assessorato ai lavori pubblici ha proposto un progetto per realizzare nuove ciclabili a basso costo. Argomenti che abbiamo voluto affrontare con il consigliere di maggioranza in quota Aprilia Domani Mauro Fioratti Spallacci. Assessore ai lavori pubblici per 10 anni, dal 2009 con la giunta D’Alessio e dal 2013 con il primo mandato di Antonio Terra, Mauro Fioratti Spallacci non ha mai preso le distanze dalla sua coalizione, ma si è sempre mostrato voce critica in maggioranza e in grado di avvertire con lucidità pregi e difetti di alleati e avversari politici.
- Lei era assessore ai lavori pubblici, quando nel 2013 l’amministrazione realizzò con fondi europei le opere previste dal piano Aprilia Innova. Tra questi il contestatissimo percorso di piste ciclo pedonali, di fatto i primi 3,5 chilometri realizzati in città e costato all’incirca mezzo milione di euro. Che giudizio può dare al ben più economico piano discusso in consiglio il 4 giugno scorso?
“Più che dare un giudizio, sarebbe corretto scindere le ipotesi dalla realtà. Ben venga l’arrivo di un percorso ciclabile di 8 chilometri, pensato per cambiare volto alla città, anche se ritengo difficile spiegare ai cittadini il significato di questa svolta green. Credo però che tra il dire e il fare ci siano di mezzo i finanziamenti. Mi domando come sia possibile realizzare con sole 90 mila euro 8 km di pista ciclabile, se 4 Km ci sono costati oltre 400 mila euro. Anche se si trattasse di piste solo provvisorie, i percorsi sono previsti su strade molto trafficate, tali da richiedere un maggiore impegno per la sicurezza dei tratti. Per realizzare percorsi sicuri, quella cifra è troppo irrisoria e il mio timore è che ci siano di mezzo soldi che oggi non abbiamo. Per fare un esempio, quel giorno abbiamo approvato la variante e distribuito nelle varie annualità gli interventi finanziati dal Ministero per 5 milioni di euro, utili a mitigare il rischio idrogeologico. L’assessore ha lavorato molto, personalmente ho dato una mano a individuare i punti critici e sono contento perché verranno risolti problemi atavici della città. Resto perplesso però quando mi accorgo che il Comune di Aprilia con risorse proprie ha finanziato solo il 2% degli interventi previsti nel piano triennale delle opere pubbliche. Di certo questo non dipende dalla volontà del Comune o dell’assessore, temo ci siano problemi seri a livello economico che ci sfuggono o non ci spiegano in maniera chiara. E’ allarmante che su un piano di 59 milioni di euro gli investimenti comunali siano di appena un milione di euro e che si faccia ricorso a un mutuo di 1,5 milioni per asfaltare le strade. É come se chiedessi un mutuo per imbiancare le mura di casa. Spero che il nuovo dirigente faccia chiarezza, ma se le voci di corridoio sono vere sono molto preoccupato”.
- Dal suo ragionamento emergono criticità, eppure di questi argomenti importanti si è discusso in consiglio in tempi da record e parte dell’opposizione ha addirittura lodato l’assessore ai lavori pubblici. La maggioranza è stata molto chiara oppure è stata una mancanza dell’opposizione?
“Usando uno slogan, ad Aprilia la democrazia è morta. Ho un’idea chiara del perché ciò accada, ma preferisco tenerla per me. Di sicuro è impensabile che in un Comune importante come quello di Aprilia, il vicesindaco parli per 1 minuto e mezzo di variazioni in bilancio, senza che nessuno muova critiche o chieda spiegazioni o si limiti a lodare l’operato di un assessore solo per aver previsto una particolare opera (parlo del ponticello di Carroceto, che purtroppo non abbiamo mai potuto finanziare, avendo preferito destinare risorse per il completamento delle reti fognarie in periferia) che qualche esponente di opposizione caldeggiava e che non sappiamo neanche se potrà vedere la luce vista l’esiguità delle risorse. L’opposizione è morta, praticamente inesistente e questo è un male per tutti: una buona opposizione ha il compito non solo di verificare la correttezza degli atti, ma anche lo sprone per la maggioranza a lavorare meglio e commettere meno errori”.
- A proposito di periferie da risanare, avrà certamente avuto modo di leggere la relazione dell’URPA. Cosa pensa del lavoro svolto in un anno dal nuovo ufficio intersettoriale?
“L’unico elemento di novità che ho letto riguarda il motivo per il quale i piani attuativi si sono bloccati in Regione. Per il resto lo studio, per quanto ben fatto e interessante per i tecnici, non ci rivela nulla di nuovo rispetto a quello che già sapevamo da anni. Probabilmente sarebbe bastato riprendere il Piano Borgo approvato nel 2012 in consiglio comunale, per avere una visione completa sulle opere da realizzare per risanare le periferie, sui costi, addirittura sugli oneri concessori ancora da incassare, 19 milioni di euro allora, 17 milioni di euro oggi. Il problema è enorme: restano da realizzare 150 km di reti fognarie, per un costo stimato tra reti fognarie e depuratori di circa 57 milioni di euro. Quando ero assessore si parlava di un lavoro impossibile da completare in meno di 20 anni, oggi addirittura si parla di 30 anni e nel frattempo gli scarichi non a norma continuano a inquinare la nostra città. Gli amministratori dovrebbero ragionare come se si trattasse di completare un puzzle particolarmente impegnativo: ogni sera si aggiunge qualche tassello, così con le fognature, ogni anno si deve aggiungere un pezzo per vedere la fine. Quando ero assessore, siamo riusciti in questo modo a realizzare 25 Km di reti fognarie, finanziate per 13 milioni di euro dalla Regione, 9 milioni di euro tratte da risorse comunali e altre forme di finanziamento per 2 milioni 300 mila euro. Siamo riusciti in passato a realizzare 2,5 Km di fognature l’anno, troppo poco per alcuni ma oggi tutto fermo. Abbiamo perso purtroppo due anni senza prevedere neppure un nuovo chilometro di fognature rispetto a quanto già previsto in passato, ora è necessario rimettersi in moto per concludere il lavoro. Per far questo, non servono sofisticati studi e analisi, ma lavorare a testa bassa e trovare il modo per finanziare le opere”.
- A proposito di variante, l’Urpa ha esposto il problema che ha impedito ai Piani Particolareggiati di decollare. Quando crede che potrà concludersi l’iter?
“Spero, almeno per quanto riguarda i quattro piani già sottoposti alla Regione Lazio, che la conclusione sia vicina, perché questo darà modo anche ai proprietari delle aree CP (con possibilità di costruire cedendo al pubblico il 50%) di presentare piani integrati di lottizzazione privata. La relazione dell’Urpa ha ufficializzato il pasticcio fatto dalla Regione e qualche svista anche dei nostri uffici, rispetto all’adozione dell’indice di copertura territoriale dei piani di recupero dello 0,20, che comportava un surplus di 13 mila abitanti da insediare facendo salire le previsioni da 104 mila abitanti a circa 117 mila. Se posso trovare una pecca, forse non siamo stati veloci a presentare quei piani, ma gli uffici hanno trovato il modo di correggere senza intaccare l’indice di cubatura e questo è importante perché in caso contrario avremmo penalizzato chi negli anni ha investito per acquistare lotti edificabili”.
Francesca Cavallin