La battaglia del Comitato Borghi Rurali per Casalazzara
Fotovoltaico
Un territorio da salvaguardare, limitando l’insediamento di impianti che potrebbero deturpare il paesaggio e sottrarre ettari a terreni agricoli di pregio. Il Comitato Borghi Rurali interviene sull’impianto fotovoltaico a Le Scalette – oggetto di un servizio andato in onda su Rai Tre – e soprattutto sulla decisione del Comune di Aprilia di ricorrere al Consiglio di Stato, dopo che il Tar aveva dato via libera al piano.
“Il progetto - sottolinea il Comitato - che coinvolge più di 60 ettari, che dovrebbe sorgere in località “Le Scalette” e precisamente in una vasta zona sita in Casalazzara, frazione di Aprilia, Zona compresa da fine di via Torrebruna fino all’altezza del consorzio Colli del Sole. Un mega impianto che va sicuramente a deturpare un prezioso terreno ricco di culture agro-biologiche, alta ricchezza del nostro territorio”.
Al sopralluogo dei giorni scorsi, oltre agli assessori Monica Laurenzi e Omar Ruberti e ai consiglieri comunali Roberto Boi e Davide Zingaretti, era presente anche il presidente del comitato Borghi Rurali Carlo Finotti.
“L’area - rimarca Borghi Rurali - come veniva precisato dall’assessore Omar Ruberti, è sito al confine del territorio denominato “Campagna Romana”, e quindi sottoposta a vincolo di tutela per l’elevato interesse pubblico, vincolo che si vuole estendere anche sul nostro territorio. In questo il Comune si sta impegnando per porre la parola fine a queste opere che devastano il territorio.
A tutto questo come ben spiegato dal consigliere Boi la struttura della società proponente, con sede in Belgio, una srl, potrebbe non offrire tutte le garanzie che un’opera di questo tipo merita e necessita”. Come comitato Borghi Rurali, siamo sempre attenti alla salvaguardia del nostro territorio e della salvaguardia della salute pubblica ed in tal senso esprimiamo la nostra piena soddisfazione dell’interessamento propositivo dell’amministrazione Comunale”.
F. Cavallin
Camionisti zozzoni
La pulizia straordinaria del fosso che attraversa Borgata Agip, ha posto nuovamente l’attenzione su una situazione di degrado che i residenti denunciano da tempo, derivante dalla presenza di mezzi pesanti che stazionano lungo via Baracca. A denunciare quello che definisce il fallimento della politica, la coordinatrice di Italia viva Katiuscia Baldassarre.
“Quanto accaduto - afferma - lo considero un vero fallimento della politica, condividendo in pieno la rabbia dei cittadini rispettosi dell’ambiente e delle regole. Un cittadino, ha pagato di tasca sua la pulizia della scolina confinante al suo terreno e con l’aiuto di altri cittadini, riempito sacchi dell’immondizia. Perché dobbiamo stare nel degrado per colpa di chi non rispetta le regole? Perché l’assessorato non è stato tempestivo nel dare risposte concrete? Perché si deve arrivare a scontri incomprensibili, su questioni che nella normalità non dovrebbero esistere? L’Euro Spin non può continuare a fare ciò che vuole, ledendo la nostra zona, non curandosi minimamente di ciò che accade fuori dal suo cancello. Siamo veramente arrivati all’esasperazione e non chiediamo più nulla con “per favore”, ma pretendiamo dall’assessore che risolva il problema della zona, perché paghiamo le tasse su tutto, anche su servizi di cui non usufruiamo”.
Francesca Cavallin
Aprilia è stata la location per le riprese del nuovo video del rapper Davide Sace
Video “Giovani pazzi”
La città di Aprilia è stata la location per le riprese di Giovani Pazzi, il nuovo video musicale del giovane rapper di successo Davide Sace - disponibile su YouTube - ultimo estratto dall’ep “Me”.
Un vero e proprio esperimento di arte e comunicazione: due realtà apparentemente differenti, come il cinema e la musica street, si sposano per dar vita ad un progetto molto ambizioso che, attraverso la propria interpretazione personale e artistica, vuole dare merito alla scrittura e alla profondità del testo; si è voluto rappresentare con semplicità ma in chiave cinematografica, fatti di cronaca e scene di vita “di strada” che ci circondano tutti i giorni, talvolta estremizzando senza rinunciare ad alcuni cliché ricorrenti, marcando però un proprio stile ben riconoscibile.
Prodotto da Valerio Tesei, ne firma la regia il noto regista cinematografico Pierluigi Di Lallo, premiato già al Film Festival di Toronto per aver diretto “Ambo” e alla 76* mostra Cinematografica di Venezia per la pellicola di “Nati due Volte” , mentre la direzione della fotografia è stata affidata a Stefano Stefanelli, uno dei D.O.P. più esperti e riconosciuti a livello internazionale, con l’assistenza del talentoso Federico De Cecco;
“Ho sposato questo progetto non appena è nata l’idea, quando ho conosciuto Sace per la prima volta, ho letto nei suoi occhi una forza inarrestabile e quello che scrive nei suoi testi rispecchia in pieno la realtà che vivono i nostri ragazzi oggi”, le parole del regista.
Molti i giovani (e non) della zona che hanno preso parte al progetto, fornendo il loro fondamentale apporto sia figurando sia partecipando attivamente alla produzione tecnica.
“Giovani Pazzi” vuole essere una descrizione forte della realtà ma anche un manifesto, una “voce di questi ragazzi” (citazione del testo), la moltitudine dei giovani che vengono rappresentati e messi al centro dell’attenzione mediatica, fornendo temi su cui riflettere e con cui confrontarsi;
Il cast si completa con la presenza straordinaria di figure molto conosciute, come l’ex calciatore Nicola Ventola e le showgirl Ariadna Romero e Laura d’Annibale; il progetto vuole spingersi verso realtà sempre diverse e raggiungere un pubblico sempre più diversificato, sfruttando l’impatto mediatico e donando un effetto quasi spiazzante per la loro apparizione in un contesto insolito.
Beni archeologici in biblioteca
Valorizzare il patrimonio archeologico ma anche l’archivio della Biblioteca Comunale di Aprilia, fino ad oggi dimenticato e sconosciuto alla maggior parte della città. Si muove in questa direzione la delibera n° 90 approvata dalla giunta il 13 maggio scorso, tesa a individuare nella Biblioteca Comunale di Aprilia il luogo adatto per esporre e custodire i beni archeologici dell’ente di piazza Roma. Tra questi i reperti che di recente la tenenza della Guardia di Finanza ha riaffidato in custodia al Comune di Aprilia. Lo scorso anno infatti i militari coordinati dal capitano Luca Spedicato avevano rinvenuto e sequestrato 5 anfore romane di grandi dimensioni, 6 anelli di bronzo, 2 palle di cannone litiche, altri 100 frammenti di anfore romane, due piastrelle, uno strumento in bronzo e parte di un pavimento fatto di tessere di mosaico. Reperti importanti rinvenuti sul territorio di Aprilia e che i privati avevano illecitamente sottratto alla collettività, che vanno ad unirsi al vasto archivio comunale che include anche pezzi di pregio trovati durante le attività di scavo condotte sul territorio, preziose testimonianze della storia passata del territorio e fino ad oggi rimaste nel seminterrato della biblioteca. Tra questi figurano i reperti trovati nel 2011 durante gli scavi per la realizzazione della Turbogas di Campo di Carne, pezzi tanto pregiati da essere richiesti in prestito nel 2014 dal Museo Civico di Guidonia Rodolfo Lanciani, trattandosi di reperti risalenti alla Roma Repubblicana, datati tra il IV e il II secolo a.C. Oltre 200 reperti che fino ad oggi sono stati esposti fuori città, poi rimasti custoditi nella stanza n 5 dell’archivio comunale ma che ora a quanto pare l’amministrazione intende riportare alla luce.
“Da tempo – si legge all’interno della delibera - il Comune svolge azioni tese alla programmazione, al coordinamento di attività di valorizzazione dei beni e delle attività culturali, appartenenti ai vari ambiti storici, archeologici ed artistici, al fine di promuovere al meglio la cultura del territorio. É interesse dell’amministrazione valorizzare i beni archeologici venuti alla luce per restituirne l’accesso alla collettività: i locali sotterranei della Biblioteca potranno essere utilizzati per il deposito e le sale aperte al pubblico per l’eventuale esposizione”.
L’idea in sostanza, è quella di ripulire le stanze di archivio rendendole sicure e accessibili al pubblico ed usare le sale per l’esposizione permanente dei pezzi più pregiati. Un modo per dare nuovo valore alla storia sconosciuta della città, che da Campoverde a Casalazzara porta traccia della presenza delle popolazioni latine poi conquistate dai romani.
Francesca Cavallin