Intervista a 360° con Stefano Alunno Mancini, presidente della Commissione attività produttive, turismo e cultura del Comune di Pomezia
Completeremo il teatro comunale
Stefano Alunno Mancini, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle è presidente della Commissione attività produttive, turismo e cultura del Comune di Pomezia.
- Presidente, lei credo è alla guida di questa commissione dall’inizio di questa legislatura, quindi dal 2018. Quali sono gli atti più importanti che avete prodotto?
“Servirebbe un articolo solo su questo tema. Le cose fatte sono veramente molte. Posso elencare le più recenti. Abbiamo ridisegnato il mercato del sabato liberando molte abitazioni e decongestionando il centro. Ogni anno rinnoviamo il bando PMI che viene alimentato con 50.000 € a fondo perduto per aiutare le nostre imprese a migliorare le proprie dotazioni. Abbiamo potenziato i servizi e aumentato gli orari di apertura della biblioteca, molto usata dai ragazzi per studiare. Purtroppo gli accessi sono ancora contingentati ma quella struttura è diventata un punto di ritrovo per condividere il tempo della preparazione degli esami universitari e non. Proprio per questo abbiamo voluto dare una forte identità a quell’edificio facendolo diventare un tempio moderno della cultura con l’opera muraria di un artista internazionale come Agostino Iacurci. Su quelle mura oggi troviamo raffigurata la storia mitologica del nostro territorio in chiave moderna. Siamo uno dei pochi comuni che, anche nelle ristrettezze delle direttive Covid, è riuscito da dare a cittadini e turisti un’estate ricca di eventi. 109 serate di musica, teatro e intrattenimento. È stato un lavoro colossale che abbiamo portato avanti con decisione perché è proprio nei momenti di difficoltà che siamo chiamati a dare il massimo. Ci siamo dotati di un piano di marketing territoriale volto a promuovere l’identità di Pomezia e Torvaianica. In questo ed altri campi lavoriamo con le imprese del territorio: albergatori, balneari, parchi divertimento e commerciali. Con le stesse abbiamo creato una DMO (Destination Management Organization) con il fine di accrescere la domanda turistica sul nostro territorio. Ci sarebbe un elenco da riempire il suo giornale…”.
- Quali sono gli obiettivi da qui a fine mandato?
“Abbiamo diversi progetti in cantiere uno dei quali stravolgerà in positivo l’uso dello spazio pubblico del centro storico in risposta a tutti quei giovani che chiedono spazi per socializzare, studiare e lavorare. Completeremo il teatro comunale che è stato per anni un ecomostro. Il lavoro svolto in questi anni ci ha fatto gettare le basi che ci rendono pronti a partecipare e vincere i bandi regionali e ministeriali che ci consentono di portare a temine le diverse progettualità. Siamo in procinto di mettere a bando la gestione degli impianti pubblicitari del territorio comunale con una riorganizzazione puntuale grazie al piano approvato dal Consiglio Comunale che ci consentirà di ripristinare il decoro urbano sulle nostre strade. Non vorrà che le sveli tutto?”
- Lei è un esponente politico locale del Movimento Cinque Stelle a Pomezia. A livello regionale ha condiviso la scelta di allearsi con il Pd. Le elezioni amministrative di questi giorni hanno detto che in alcune realtà questa alleanza ha funzionato, ma anche che il M5S è stato elettoralmente ridimensionato. Che futuro auspica?
“Sono nel Movimento 5 Stelle dalle origini. L’ho sempre visto come lo strumento per portare il buonsenso nei palazzi della politica. Non sono un tifoso, non predo decisioni basandomi su ideologie e dogmi di fede. In passato ho combattuto aspramente il PD a Pomezia e chi lo rappresentava. All’epoca in cui De Fusco era sindaco assistevo ai consigli comunali da comune cittadino, regalavano sempre scene imbarazzanti e tragicomiche, mentre la città era invasa dai rifiuti. Ricordo una seduta interrotta dalle sirene dei carabinieri. Non salirono nell’aula consiliare ma arrestarono un consigliere del PD appena fuori dal Comune. Un periodo veramente buio per la nostra città. Ma la politica è fatta di persone prima che di partiti. Persone che sono chiamate ad amministrare la cosa pubblica. La vera domanda non riguarda il PD. La vera domanda è “riusciamo a dare un contributo positivo per Città, Regione o Governo? Riusciamo ad avere un programma e obiettivi comuni malgrado le differenze?”. In Regione e al Governo ci sono state le basi per un dialogo e un lavoro comune. In altre realtà questo non è stato possibile. Non c’è dubbio, il Movimento 5 Stelle deve risolvere le criticità nel radicamento territoriale. Oggi siamo in una fase nuova, di riorganizzazione e il percorso appena avviato da Giuseppe Conte dispiegherà i suoi effetti più avanti. Stiamo vivendo una nuova fondazione dove i vecchi valori restano saldi ma vengono riletti alla luce dell’esperienza. I primi ad accorgersi di questo bisogno sono stati proprio i gruppi che per primi hanno avviato sfide di governo. Queste amministrative ci dicono anche che laddove si sono costruiti progetti seri, credibili, solidi e partecipati che guardano alle necessità di un territorio i cittadini ci hanno premiato.Abbiamo superato molte sfide e ogni volta che ci davano per spacciati ne siamo usciti più forti e più maturi”.
- Lei è stato consigliere con nell’amministrazione Fucci ed in quella Zuccalà. A molti sembra che la prima aveva un gruppo consiliare grillino molto più esperto e preparato. Cosa le sembra?
“Nella prima sfida amministrativa ero sicuramente più inesperto rispetto ad ora. Gli anni e il lavoro portano esperienza. Ricordo con nostalgia la prima vittoria. Eravamo un gruppo di ragazzi più o meno giovani che era riuscito a spodestare Golia facendo una campagna elettorale sopra un risciò con un megafono. Però una volta entrati c’è voluto tempo per prendere le misure con la macchina comunale. Quel periodo mi ha dato molto in termini di esperienza e mi ha regalato amicizie profonde. In questo secondo mandato abbiamo tutti utilizzato le esperienze fatte negli anni precedenti con la freschezza dei nuovi entrati (ormai non più nuovi)”.
- Tra due anni si rivota a Pomezia, si ripeterà lo schema di Roma con il M5S da solo con candidato a sindaco Zuccalà, oppure si andrà ad una alleanza con il Pd e quindi con un altro sindaco?
“Adriano è una persona pragmatica, analitica ed organizzata. Non so se darà la sua disponibilità ma incarna tutte le peculiarità che un Sindaco deve avere. Per quanto riguarda l’alleanza con il PD torno a ribadire: i partiti sono fatti di persone e ce ne sono di valore in ogni formazione. Di certo non riesco ad immaginarmi seduto accanto a chi ha portato Pomezia nel baratro, chi è stato invischiato con la tangentopoli pometina del 2001 o chi è stato arrestato con la tangente in mano sotto la casa comunale. Ma se la proposta è quella di raccogliere le forze positive per il bene della mia città sarò sempre disponibile ad un dialogo. Ad essere importante non è un simbolo ma le persone”.
- A proposito lei è già al secondo mandato di consigliere e quindi non credo lo farà sempre. Mi dicono che ha molti estimatori nel M5S e anche nel Pd, non è che alla fine dal cilindro uscirà il suo nome per guidare a Pomezia una coalizione Pd - Cinque Stelle?
“Fa sicuramente piacere ricevere apprezzamenti soprattutto quando arrivano da una forza politica differente da quella di appartenenza. Io credo che le capacità debbano essere valorizzate e non messe da parte. Non faticherei a sostenere Adriano Zuccalà qualora volesse ridare la disponibilità. Essere consigliere del Comune di Pomezia è un grande orgoglio e l’impegno per la mia città ci sarà sempre a prescindere dai ruoli”.
A.S.