Gli amici della Pineta ricordano Massimiliano
Un albero per Max
Lo avevo incontrato oltre tre anni fa; aveva chiesto ad un comune amico di organizzare un incontro con me per condividere il comune impegno contro la realizzazione delle centrali Biogas previste in zona Sacida. Il Gruppo Operativo Salviamo la Pineta aveva aderito alle iniziative di Uniti Per l’Ambiente e così aveva fatto il Consorzio Lido dei Pini per cui Massimiliano non poteva perdere l’occasione per dare il suo apporto di pensiero e di azione a quanto stava accadendo per la difesa del nostro territorio. Non fu possibile consolidare un’azione comune ma la sua attività contro il deturpamento del nostro ambiente è stata sempre parallela a quella di coloro che si muovevano nel solco dell’integrità morale e del bene comune, L’ho rincontrato successivamente quando, convocai una riunione di rilancio del Gruppo Operativo Salviamo la Pineta, che aveva subito un periodo di crisi d’identità dopo l’aggressione che fu perpetrata nei confronti di alcuni sui componenti che stavano facendo attività di divulgazione in favore della Pineta. Massimiliano aveva anche partecipato al lavoro di formazione della proposta di affidamento della Pineta per una gestione piu legata al territorio ed il suo spirito polemico nel merito sottintendeva i dubbi che la gente del Lido dei Pini potesse perdere il ruolo che spetta ai cittadini in un affidamento che non li vedesse protagonisti. L’amore di Massimiliano Gori per la Pineta della Gallinara è stato sempre un elemento con cui ha espresso la sua passione per la rivalutazione del bene naturale e per un’accorta fruizione da parte della gente. Non c’erano altri scopi nel suo impegno per la natura e per difesa del territorio. La crudeltà, che a volte gli eventi casuali possono esprimere, ha voluto che il suo lavoro per gli altri, l’amore per la sua famiglia e la sua stessa esistenza fossero fermati per sempre quel triste 1 agosto del 2020. C’era tanta gente sotto i pini della pineta, sabato 8 agosto, tanti amici e parenti si sono avvicendati all’altare, approntato sul prato, per ricordare la bellezza di un uomo. Non ho mai visto un tale numero di persone assembrate in Anzio; e la commozione di tutti era a male pena nascosta dalla mascherina anti covid. Gli amici della Pineta raccolti in Salviamo la Pineta hanno subito fatto proposte a caldo perche restasse un segno fisico del ricordo di Massimiliano e l’idea di piantare un albero in suo onore mi sembra una minuscola testimonianza per ricordare una bella esistenza. Penso che una targa su un albero, nella sua pineta, possa rappresentare un piccolo atto per tenere un segno fisico della sua presenza.
Sergio Franchi
Scambio di libri tra il Comitato del monumento al Pescatore e l’artista nettunese
Incontro Spina-Antognarelli
Scambio di libri tra il Presidente del Comitato per il Monumento al Pescatore di Anzio ed il noto artista nettunese
Se vi capita di attraversare Largo Bragaglia, ad Anzio, resterete meravigliati nel vedere una grande statua dedicata al Pescatore di Anzio: è di marmo bianco e rappresenta un pescatore che tira la rezza con gli occhi rivolti al porto, posto su un basamento che reca l’effigie in cui si ricorda Sant’Antonio Patrono di Anzio e Papa Innocenzo XII benedicente. Questa statua, tanto significativa, l’hanno voluta fortemente alcuni cittadini di Anzio che si sono riuniti in Comitato e, con l’aiuto dell’allora Amministrazione Bruschini e dei concittadini, sono riusciti a farla realizzare dagli scalpellini dei laboratori di Dino Vellitri, secondo l’idea dell’artista Leonardo Carrano. Il Comitato, composto dal Presidente Ciro Spina, noto chef del circondario, persona squisita e disponibile, da Andrea Mingiacchi, Giorgio Buccolini, Cristiano Di Rosa e Alessandro Tinarelli, il giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 19 maggio 2018, alla presenza di tanti Portodanzesi, era visibilmente commosso perché, dopo tanti sacrifici, era riuscito a realizzare questo suo sogno che vuole ricordare tutte le vittime in mare, soprattutto i pescatori che hanno perso la vita durante il loro duro lavoro.
Il grande artista nettunese Giacomo Antognarelli, che ha un piccolo atelier nel Borgo di Nettuno, dove si dedica alla pittura, alla musica ed alla poesia, dopo una vita trascorsa a restaurare mobili antichi, ha voluto omaggiare il Comitato con una sua composizione in rima che è stata inserita nel libro “Anzio- Il Monumento al Pescatore”. Subito dopo ferragosto, Spina ed Antognarelli si sono incontrati: Ciro ha donato il libro sul Monumento a Giacomo che a sua volta gli ha regalato la sua ultima fatica: “LEreide”, satira dell’Eneide in dialetto, tutta composta in quartine con rima alternata. Antognarelli ha dedicato questo suo libro di avventure Omeriche, scritte in modo satirico, in un romanesco assai simile al gergo parlato ai nostri giorni, all’amico Giancarlo Spaziani che ha saputo, novello Enea, barcamenarsi nelle avventure lavorative, creando una solida azienda familiare. “LEreide” è un’opera veramente interessante di cui hanno scritto ottime recensioni Daniele Petucco, Maurizio Stasi e Pietro Cappellari. E’ suddivisa in più parti, esposte sempre con grande spirito ironico che coinvolgono e nello stesso tempo fanno sorridere: “Enea fugge da Troia” fino a sbarcare, dopo varie peripezie, a Tor Caldara, presso i nostri lidi; la guerra contro i Rutuli e la vittoria su Turno; Ascanio, il figlio, fonda Albalonga; “La fondazione di Roma”; “Il ratto delle Sabine”; “Orazi e Curiazi”. In effetti, benché “LEreide” sia nata in osteria, davanti ad un bicchiere di vino, è veramente spassosa ed originale ed è dovuta al genio di Giacomo Antognarelli.
Rita Cerasani