Il romanzo di Viola Ardone pubblicato dalla Einaudi
Il treno dei bambini
Questo romanzo della scrittrice napoletana V. Ardone, racconta la storia di Amerigo, uno delle migliaia di bambini del meridione d’Italia che nel primo e nel secondo dopoguerra attraversarono la penisola da sud a nord per trascorrere un periodo con una famiglia del nord: dell’Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Marche, Umbria, Toscana. Una iniziativa del Partito Comunista Italiano e dell’Unione Donne Italiane, per allontanare anche per un breve periodo i bambini da situazioni di povertà estrema, miserie e privazioni conseguenza delle devastazioni della guerra appena terminata.
Amerigo Speranza (il nome già è tutto un programma) è uno dei diecimila bambini che, solo da Napoli, dal 46 al 52, salirà su quei treni per recarsi presso una famiglia emiliana in affidamento (oggi si direbbe‘affidamento etero-famigliare condiviso e temporaneo’).In sette anni partiranno dal sud: Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Lucania, basso Lazio circa 70.000 bambini, che, come Amerigo avevano ‘la tristezza nella pancia’ e male ai piedi perché portavano sempre scarpe usate e spaiate sempre fuori misura.
Amerigo ha quasi otto anni e vive con la madre Antonietta e –sul comodino- la foto del fratello maggiore, morto quando lui aveva appena cinque mesi, in un basso nei vicolo di Napoli. Il padre non c’è e non si capisce bene dove sia e chi sia, madre e figlio, per sopravvivere, vanno a fare le ‘pezze’: pezzi di stoffa avanzati e pescati nei rifiuti, per poi lavarli e rifornire così i ‘magliari’ che le riciclano come stoffa di qualità e altri piccoli espedienti più o meno truffaldini. La donna riesce a malapena a prendere in mano la penna per apporre la croce in calce al documento di assenso all’affido temporaneo. Nonostante gli scongiuri, le minacce, le superstiziose profezie e gli avvertimenti della monarchica Pachiochia (‘i comunisti mangiano i bambini, tagliano loro le mani e le cucinano al forno’), della suora e delle dame della carità che portano nel quartiere mensilmente i pacchi viveri (quasi sempre riso). Nonostante tutto questo mamma Antonietta e altre mamme dei bassi capiscono che quel viaggio e la relativa permanenza ‘a nord’, possono costituire un ‘bene’ per i bambini per la loro salute, per la possibilità di vedere altre realtà e avere opportunità di crescita e formazione.
Dopo un lungo viaggio in treno da Napoli, un viaggio dalle caratteristiche quasi iniziatiche, il gruppo dei bambini arriva a Modena, dove ciascuno incontra e viene accolto dalle reciproche famiglie affidatarie. Famiglie modeste ma solidali: artigiani, piccoli proprietari terrieri, impiegati, quasi tutti iscritti, militanti, simpatizzanti del P.C.I., intellettualmente ed eticamente emancipati: quel popolo sul quale, in quegli stessi anni, ironizzava ingiustamente e pretestuosamente Guareschi con i suoi Pepponi e don Camilli. Amerigo è accolto amorevolmente in una famiglia di piccoli agricoltori ed artigiani, amanti della musica classica e lirica; sarà un quarto figlio che si aggiunge agli altri tre: Rivo, Luzio e Nario (rivoluzionario). Non solo si integrerà, all’inizio con qualche sorpresa e contrarietà, ma scoprirà un nuovo mondo, nuovi modi di vivere e scoprirà una passione per la matematica e il violino: lui che a Napoli era andato a scuola solo per pochi giorni.
Dopo un anno Amerigo dovrà tornare a casa, ma non riuscirà ad integrarsi nella vecchia realtà sociale e famigliare, la madre gli venderà anche il violino che il ‘papà del nord’ gli aveva regalato (i bisogni primari hanno la meglio sulla cultura che è roba che non si mangia!). Amerigo fuggirà, ripercorrerà il viaggio in treno Napoli-Modena, da solo, senza biglietto, con l’amorevole e fortuita, compagnia di una donna sconosciuta viaggia in compagnia della sua bambina.
L’autrice termina la sua narrazione, mostrandoci Amerigo ultracinquantenne, che, con il suo inseparabile violino (è diventato un apprezzato musicista) fa ritorno a Napoli per i funerali della madre. Aveva fatto ritorno diverse volte negli anni e si era incontrato con la donna, erano stati insieme, a pranzo al ristorante, ma non aveva mai più messo piede nel basso e nel quartiere dove aveva vissuto fino a otto anni. Sarà l’occasione per uno struggente addio alla madre (che, come scoprirà, frugando nell’abitazione gli aveva conservato il violino, probabilmente riscattandolo dal banco dei pegni) e per fare i conti con il passato.
Un racconto italiano, un grande libro, un caso editoriale, un successo all’ultima fiera di Francoforte, in corso di traduzione in 25 lingue.
Chitarrini Giuseppe
Per Anzio è stato assegnato ad Adriano Faccenda e a Giancarlo Baiocco per Nettuno
Tridente d’oro alla cultura
Venerdì 21 Agosto, presso il Forte Sangallo, inserito nella programmazione ufficiale dell’Estate Nettunese 2020, sono stati assegnati i Premi Tridente d’Oro alla Cultura Città di Anzio e Nettuno dell’Accademia Delia.
Ricorrendo il decennale del premio, il Presidente territoriale dell’Accademia Dott. Pietro Cappellari ha voluto, con l’Accademico della Delia Prof. Alberto Sulpizi, ricordare con una pubblicazione a colori di 100 pagine, la storia del riconoscimento culturale istituito nel 2011.
Decennale, questo è il titolo della pubblicazione, ripercorre i motivi che han portato ad istituire questo premio a Nettuno e ad Anzio, considerando quasi un unicum le due cittadine dal punto di vista culturale. In particolare, ricorda il Cappellari, che dieci anni orsono, dopo una chiacchierata col Sulpizi ed il poeta Gianni Capobianco, “furono le amare considerazioni sullo stato culturale della nostra città e di come le eccellenze del territorio venissero ignorate… uomini e donne di valore lasciati soli dalle istituzioni” a far nascere l’idea di un riconoscimento per tutti quei cittadini di Anzio e Nettuno che si erano distinti nel mondo della cultura e delle arti: un modo per dire coralmente grazie a chi, con il massimo disinteresse, aveva dato tutto, ottenendo risultati lusinghieri. La “casa” dove poter operare si trovò presso l’Accademia Delia, nata a Padova nel 1608.
L’edizione 2020, pur con tutte le precauzioni dovute all’emergenza sanitaria, è stata molto partecipata. Accanto a Pietro Cappellari ed ai collaboratori storici Alberto Sulpizi e Maria Raffaele, hanno impreziosito la serata la presenza del Vicesindaco di Anzio Danilo Fontana, degli Assessori del Comune di Nettuno Camilla Ludovisi e Claudio dell’Uomo, nonché del Consigliere Comunale Luca Ranucci.
Straordinario “parterre de roi” che, oltre alla Dott.ssa Rita Dello Cicchi, già Dirigente alla Cultura del Comune di Nettuno, ed al Dott. Rodolfo Turano, vedeva la presenza di molti precedenti vincitori del premio: la famiglia Capobianco, Salvo Cacciola, Giulia Bartoli ed Elvio Calderoni, Eugenio Bartolini, Silvano Casaldi, Mimmo Pugliese, Raniero “Conte” Avvisati, Lilia e Simona Retrosi, alcuni elementi dell’Orchestra Neptunia, il responsabile Proloco Nettuno Marcello Armocida, da un decennio patrocinatore della manifestazione.
Per Anzio, il Tridente d’oro alla Cultura (alla memoria) è andato ad Adriano Faccenda, silenzioso amante di Anzio, creatore della sezione italiana del Museo dello Sbarco, Ufficiale della Croce Rossa Italiana, Cavaliere della Repubblica, nuovo postulatore della causa di beatificazione di Emma Allegrini, Ministro dell’Ordine Francescano Secolare, di animo generoso, disponibile verso il prossimo, vero pioniere degli studi sul nostro territorio. Ha premiato l’Assessore Ludovisi ed ha ritirato il premio la figlia Antonella. P
er Nettuno, il Tridente d’oro alla Cultura è andato ad un profondo conoscitore del territorio: il Professor Giancarlo Baiocco: “Ha preso per mano molte generazioni di appassionati nettunesi, conducendoli in un affascinante viaggio attraverso la storia della città, raccontandolo con infinita competenza e leggerezza”.
Trovandosi fuori Nettuno per ulteriori studi, il Prof. Baiocco ha inviato un telegramma: “L’estate mi ha portato lontano da Nettuno e messo nell’impossibilita di accogliere di persona il vostro gradito ed inaspettato riconoscimento, che avete voluto dare alla mia passione per la storia della nostra città. Col rammarico per la mia assenza, ringrazio i promotori dell’iniziativa, rivolgo un caro saluto a tutti i presenti, un abbraccio ad Alberto e Piero”.
Ha premiato il Vicesindaco di Anzio Fontana, che ha voluto sottolineare come, per una volta, in nome della cultura, le cittadine di Anzio e Nettuno siano unite ed accomunate da un solo autentico valore che è quello dell’amore per il proprio territorio! Per conto dell’Amministrazione comunale di Nettuno ha ritirato il premio l’Assessore Dell’Uomo, che nei prossimi giorni provvederà col Dott. Cappellari a consegnarlo al Prof. Baiocco.
Il Decennale di Cappellari e Sulpizi è entrato a far parte della Biblioteca Nazionale di Firenze, della Biblioteca Nazionale di Roma ed infine è stato depositato presso la Biblioteca dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani di Roma, perché possa esser inserito nel materiale di studio per il progetto del Dizionario Biografico degli Italiani.
Il libro è dedicato al primo vincitore, il mai dimenticato poeta di Nettuno Gianni Capobianco e ad un grande attore come Umberto Fabi, protagonista della prima edizione.
Valeriana Rossellini
Discese a mare
Verso fine Gennaio 2020 ben 852 cittadini, con 3 raccolte di firme, inviavano un ESPOSTO/PETIZIONE alla Procura della Repubblica di Velletri, alle Amministrazioni Pubbliche e agli Organi di Stampa in indirizzo della presente, ESPOSTO/PETIZIONE ripreso e pubblicato anche dalla stampa locale.
Ebbene le richieste avanzate nell’Esposto/Petizione (apertura di almeno 2 discese sulle spiagge libere sottostanti via Gramsci) sono state eluse dalle varie Amministrazioni in indirizzo; in particolare il Sindaco ing. Alessandro Coppola ha ricevuto più volte una delegazione di cittadini ai quali ha detto sempre e solo verbalmente che avrebbe cercato di risolvere il problema per l’attuale estate 2020, ma senza formalizzare mai nulla per iscritto, come da questi richiesto e come previsto dalla legge 241/90 e dall’art. 33 del Cod. della Navigazione, che obbligano alla formalizzazione di una risposta entro un massimo di 30 giorni.
Orbene una rappresentanza di tali 852 cittadini, assistiti e difesi dall’Avv. Adolfo Bruno, dopo aver raccolto ulteriore documentazione su alcune discese a mare di via Gramsci, in data 14/08/2020 ha inoltrato alla Procura della Repubblica di Velletri formale denunzia del Sindaco di Nettuno ing. Alessandro Coppola e di altri Dirigenti del Comune responsabili per il reato di Omissione e rifiuto di atti di ufficio e per tutti gli altri eventuali reati che il PM ravviserà nei fatti narrati nella denunzia stessa e relativi allegati, chiedendo che, per non far torto a nessuno, venga disposta l’apertura di tutte le discese a mare disponibili sul tratto di via Gramsci in questione.
Avv. Adolfo Bruno
Lotteria Rifondazione
Premio n. e Biglietto estratto
28 2340 21 2037 14 0821 7 0736
27 2165 20 1860 13 2159 6 0448
26 0314 19 0351 12 0308 5 2267
25 0424 18 1348 11 0566 4 0135
24 0635 17 1693 10 1600 3 0541
23 1376 16 1590 9 2099 2 2292
22 1476 15 2173 8 1763 1 1452
Ricordiamo ai vincitori che i premi possono essere richiesti entro il 9 settembre 2020, ai numeri telefonici 349.6800579 o 335.5769408.
Uff. stampa e comunicazione PRC-SE “E. Che Guevara” Anzio