Intervista al protagonista del circo estivo nettunese
Il sipario di Ercolino
Per Ercolino e il suo circo il 30 agosto è stata la sua ultima data qui a Nettuno in questa stagione estiva, prima di chiudere il sipario quindi, ha ringraziato la città che l’ha ospitato anche quest’anno, nonostante il periodo che stiamo vivendo a causa del Covid.
Ho voluto a proposito fargli alcune domane iniziando proprio col chiedere:
- Come ha risposto la gente al vostro ritorno in questo tempo difficile, per il contagio?
“Il pubblico all’inizio come normale che sia stato, un po’ preoccupato, però con il grande desiderio di stare un po’ all’aria aperta, di divertirsi soprattutto e di sorridere. Noi per la sicurezza di tutti abbiamo predisposto i posti seduti e spazi come da norme, rispettando il metro di distanza, il primo giorno come consigliato facemmo la prenotazione, ma vedendo che nel nostro caso non funzionava il giorno dopo abbiamo subito cambiato metodologia, anche perchè noi abbiamo un pubblico amico, che ci conosce e segue a confidenza. E’ andato tutto bene, ordinati, siamo stati felici di vedere ridere soprattutto i bambini, di cui per il 20% è composto il nostro pubblico alla quale dedichiamo la prima parte dello spettacolo. Mentre nella seconda, essendo un circo che tra le altre cose fa anche teatro, farse ecc…è rivolto anche agli adulti”.
- Quest’anno abbiamo visto numeri e sketch nuovi, è durante il lockdown che avete avuto modo e tempo di preparali e provarli? “Certo che quel periodo di chiusura ci ha costretti tutti a casa e questo ha stimolato qualche idea, alcune che a parte di metterle in scena, ma sarebbero serviti un minino di scenografia, costumi e spazio per provare e questo non è stato possibile averlo. Diciamo che questo è stato uno dei lati negativi di positivo che abbiamo creato nuovi personaggi, riducendo le complicanze che si sono poste per il fatto di non poterci attrezzare, comprare nulla per allestire. Le nostre ragazze Evelyn e Daiana avendole già le attrezzature, supporti e attrezzi hanno avuto la possibilità di poter provare a casa i numeri che fanno sia aerei che a terra, per cui siamo riusciti a realizzare queste nuove attrazioni che piacciono veramente tanto. Sono anche un esempio di come una bambina di 10 anni e una ragazzina di 15, nonostante il lockdown e le problematiche come tutti gli adolescenti e bambini sono al circo ogni sera a fare il loro dovere”.
- Il vostro donare sorrisi quest’anno è stato più importante e fondamentale soprattutto per i più piccoli, obbiettivo riuscito alla grande come sempre?
“Chi come noi regala sorrisi, ovviamente ogni occasione è buona per sorridere, e ogni volta mi spinge a lanciare messaggi alle persone, perché va bene lo spettacolo, le risate e tutto ma bisogna dare anche i buoni esempi, che poi è il cuore, il motore, l’energia del circo che deve dare esempio, rispetto, educazione e qualche volta anche consigli. Il sorriso non esiste un negozio dove si va a comprare e nemmeno on line, per cui per noi è un privilegio quello di saper far sorridere le persone. E’ chiaro che i bambini aspettavano e aspettano con ansia non solo il circo ma tutto quello che li fa sorridere e gli da senso di libertà. Quest’anno purtroppo con le limitazioni non si può stare a contatto con i bambini e loro essendo abituati che al nostro circo si scherza anche prima dello spettacolo un pochino gli è mancato, ma noi cerchiamo sempre di recuperare diversamente”.
- Adesso chiusa questa stagione cosa farete?
“Il futuro per tutti è incerto, intanto abbiamo 4/5 date per il comune di Ciampino, con spettacoli mirati nelle periferie per alleggerire questa situazione di lockdown e incertezza che abbiamo. E dopo la metà di settembre non abbiamo nessun programma, non si possono pensare di farli in questo momento. Meglio rimanere saldi con i piedi per terra e vedere quello che ci darà il domani. Noi bene o male riusciamo a farla la nostra serata, ma è chiaro che non sono i tempi di prima che già erano difficili e ora si sono peggiorati. Il nostro pensiero però va a chi non lavora e proprio a loro vorremmo dedicare una serata e penso la faremo.
Non possono mancare infine i tuoi ringraziamenti Al nostro fedele pub blico, vecchio e anche nuovo che ogni giorno è venuto rispondendo così in modo positivo alla nostra presenza quest’anno nonostante il momento che stiamo vivendo, va il nostro ringraziamento veramente grande, importante e soprattutto sincero”.
Ringrazio Ercolino per la sua disponibilità, e la sua grande famiglia che con le loro stelle e magia del circo, ci hanno fatto compagnia in queste sere d’estate, per aver portato una ventata di aria buona, e ancora tanti sorrisi soprattutto per i più piccoli. Chiaramente noi ogni anno saremo qui ad aspettarlo, speriamo e ci auguriamo questa volta al di fuori di questa difficile situzione, con l’accoglienza sempre più calorosa, piena di affetto e stima.
Annalisa Rodo
Poesia e teatro a cura del Rotaract Club Anzio Nettuno allo stabilimento balneare “Il Gabbiano”
Cultura sotto le stelle
Stabilimento Balneare “Il Gabbiano”, Nettuno, ingresso sul marciapiede opposto alla bella chiesa di Santa Maria Goretti. All’ interno della rassegna di manifestazioni E-state con il Rotaract Club, stasera, 7 agosto 2020, sono di scena poesia e teatro, a cura del Rotaract Club Anzio Nettuno, versione giovanile del Rotary, e dei Poeti Estinti, gruppo di persone di alto livello culturale che si è prefisso lo scopo di ridar luce ad opere letterarie antiche, nonché di produrre poesia.
Programma della serata: recitazione di brani tratti dal Neottolemo, tragedia greca di Sofocle, e di poesie, molte delle quali scritte di pugno dagli autori, o meglio, dalle autrici, essendo le performanti tutte donne. L’evento inizia con un’apericena a base di pasta condita con pesto e pomidoro pachino, fiori di zucca ripieni e verdure, annaffiati con spritz, preceduta dall’ esecuzione dell’ inno di Mameli, cantato in piedi da tutti gli invitati, dopo di che i pervenuti sono invitati ad accomodarsi all’esterno, sotto gli ombrelloni, sulla sabbia della spiaggia. Protetti da una tettoia illuminata, gli organizzatori dell’ evento danno il via alle esibizioni. Il giovane “padrone di casa” della Rotaract si presenta, spiega i motivi dell’ iniziativa e illustra il programma.
Maurizio Stasi, ideatore e fondatore dei Poeti Estinti, introduce gli attori e le opere, ma anche lui, attore a sua volta, si esibisce in divertenti monologhi volutamente astrusi. Giusi Canzoneri, responsabile del Museo Archeologico di Anzio, e Roberto Pedrona dànno i brividi calandosi perfettamente nei panni dei personaggi del Neottolemo; Danila Marzia Venezia, Maria Vittoria Catapano, Tiziana Forcina e Anna Maria Barbera declamano versi scritti da loro stesse. Insomma, una bella letteratura, sotto la Luna e le stelle, fornisce l’ occasione per trascorrere una calda serata estiva nel migliore dei modi. Il tutto si chiude con gli interventi esplicativi di due membri del Rotary e, dulcis in fundo, con i romantici versi di Shakespeare, ben recitati a memoria da Paolo Giovanni Favaro, mentre due giovani cameriere portano ai tavoli vassoi di dolcetti. Cosa si può volere di più?
Paola Leoncini
Lo studio di Pietro Cappellari
Ripubblicato in uno specifico volume lo studio del ricercatore nettunese su una pagina tragica della nostra storia nazionale
Lo studio del Dott. Pietro Cappellari, Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” di Paderno (Forlì), sugli eventi che si verificarono a Nettunia dopo la resa incondizionata (e il conseguente passaggio al nemico) delle Regie Forze Armate dell’8 Settembre 1943, nasce all’interno del progetto di ricerca intrapreso molti anni fa sulla storia delle città di Anzio e Nettuno nella prima metà del Novecento. Opera importante che ha fatto luce, per la prima volta, su questa fase storica delle due cittadine laziali, una fase da sempre sottaciuta, strappata dal grande libro della storia dai “gendarmi della memoria”. Quel passato, per molti, troppi, non era mai esistito.
Un’opera iniziata nel lontano 1994, per la quale sono usciti quattro volumi per i tipi della Herald Editore: I Legionari di Nettunia (2009), Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma (2010), Nettunia una città fascista (2011) e Il fascismo ad Anzio e Nettuno (2014).
Per la prima volta, come dicevamo, è stato dato un volto e un nome a tanti protagonisti della vita delle due città che erano stati condannati alla damnatio memoriae dall’odio politico. Ma non solo. Fatti di cui si ignorava l’esistenza sono stati presentati al grande pubblico, il tutto in un processo di recupero della memoria storica locale senza precedenti.
È stata scoperchiata quell’enorme “fossa comune” della memoria dove il primo Novecento di Anzio e Nettuno era stato sepolto, salvando dall’oblio la stessa “essenza” di queste due città.
Il libro Nettunia 9-11- Settembre 1943. Quando le Camicie Nere difesero la città è la riproposizione di quanto già scritto in Nettunia una città fascista, nel Capitolo IV, emblematicamente e provocatoriamente intitolato L’insurrezione che non ci fu.
È stato opportuno estrapolare questo capitolo dal tomo pubblicato per una considerazione importante: la necessità di un rapido focus su questo tema da parte dei ricercatori, senza consultare l’intero volume, il cui studio rimane, comunque, imprescindibile per la comprensione delle dinamiche storiche legate alla problematica qui “isolata”.
Il testo, corredato da una brillante prefazione del Prof. Alberto Sulpizi, sarà presentato al pubblico il prossimo 8 Settembre a Nettuno, in una conferenza pubblica.
PIANO DELL’OPERA
Pag. 88 – Euro 8 - Per info: aresagenziadinotizie@gmail.com
Claudio Cantelmo