Incassati 3.880 euro per apparecchiature sanitarie per l’Ospedale Riuniti
Evento di beneficenza
Grande successo, domenica scorsa, al teatro Europa di Aprilia, per lo spettacolo di beneficenza “Note nell’Arte”, organizzato dal Comune di Anzio e coordinato dall’Assessore alle attività produttive, spettacolo e turismo, Valentina Salsedo.
“L’intero incasso della serata, pari a 3.880,00 euro,- comunica l’assessore Salsedo - è stato devoluto dall’Associazione Oltremente, guidata da Maria Teresa Barone, per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, destinate al Reparto di Ginecologia dell’Ospedale Riuniti Anzio - Nettuno”.
Insieme all’attore e cabarettista Antonio Giuliani, testimonial della serata, al Teatro Europa, allestito in totale sicurezza e nel rispetto della normativa Covid, alla presenza del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, si sono esibiti la talentuosa pianista Romina Garbini, la band Dimensione Prog, la Crazy School di Roberta Vitiello, il chitarrista Giorgio Veneri, la cantante Ornella Paglino ed il violinista Dashamir Hoxha, nonché il batterista di fama internazionale, Claudio Mastracci. Le splendide scenografie sono state curate dalla Mixintimetime.
L’organizzazione tutta ringrazia il pittore, Francesco Olivieri, per la creazione e la donazione del quadro dedicato al giovane Willy, consegnato al Sindaco di Paliano, Domenico Alfieri. Si ringraziano le Guardie Zoofile di Anzio e Nettuno per il professionale supporto prestato, i numerosi cittadini presenti e gli sponsor Boutique di Luisa Lubrano, Arte del Gelato, Antico Grottino, PaperOne, Arte & Stile Nettuno, Athletics, AB Dance Academy e l’agenzia immobiliare Abitiamo di Paolo Gatti, per aver sostenuto il progetto.
Comune di Anzio
Un anno scolastico strano
Gentile Direttore,
siamo un gruppo di genitori dell’Istituto Comprensivo Anzio V, che, come molti già sanno, è dislocato nelle tre sedi del Virgilio di Lavinio Stazione (in cui ci sono tutti e tre gli ordini scolastici), del Leonardo da Vinci di Lido dei Pini in cui ci sono la scuola primaria e quella dell’infanzia) e della Sirenetta di Lavinio Mare (scuola dell’infanzia). Abbiamo deciso di scriverle a più mani per rispondere a quanto si vede e si legge sui social e sulla stampa locale, stavolta come voce “fuori dal coro”. Senza dilungarci troppo in polemiche sterili o in apologie non richieste, quello che vogliamo fare è raccontare i primi giorni di scuola dei nostri figli. Anche noi ci siamo dovuti adattare inizialmente al cosiddetto “doppio turno”, durante il quale i nostri figli hanno frequentato la scuola per poche ore, ma esso è durato solo i primi quattro giorni (parliamo delle scuole medie). Già da mercoledì 30 settembre i nostri figli possono andare a scuola seguendo un orario provvisorio, è vero, ma avendo tutti il proprio banco singolo ed entrando insieme in classe senza suddivisione della stessa in gruppi minori. Ogni sede si è organizzata al meglio delle proprie possibilità per far entrare e uscire bambini e ragazzi in momenti e luoghi differenti, in modo da creare meno assembramento possibile. Da quello che i nostri figli ci raccontano, sappiamo che le lezioni si svolgono in serenità, con le precauzioni dovute all’emergenza che stiamo vivendo, ma senza essere caricati di ansie o di paure. In classe non hanno l’obbligo di tenere la mascherina, quando sono seduti al loro banco, perché, fortunatamente, ci sono i giusti metri quadri per fare in modo che l’ormai celeberrima rima buccale sia rispettata. Da quanto ci dicono alcuni insegnanti con cui abbiamo avuto modo di confrontarci, bambini e ragazzi sembrano già essersi responsabilizzati e aver capito come muoversi in sicurezza. Certo, ci sono ancora molti problemi da risolvere, come, per esempio, l’accatastamento di materiale dismesso accanto al muro adiacente al parcheggio della stazione, che ancora non permette ai nostri figli di poter accedere all’istituto attraverso un ulteriore ingresso. Tuttavia questa “mancanza” non è attribuibile alla Dirigenza della scuola, che, sappiamo bene, richiede da tempo e quotidianamente l’intervento del Comune per la rimozione del tutto, restando ancora inascoltata. Stesso dicasi per la richiesta di Vigili a presidiare il cancello del lato Stazione… Nonostante ciò, nonostante molti docenti stiano ancora aspettando la convocazione dall’URS per poter tornare a lavorare al Virgilio, Anzio V ha iniziato questo strano anno scolastico nel modo più possibile vicino alla normalità. Vorremmo approfittare dunque della sua disponibilità per ringraziare tutto il personale di questo istituto per il lavoro che ha svolto e che continua a svolgere incessantemente per i nostri bambini e i nostri ragazzi.
Ringraziandola per l’attenzione e per la pubblicazione, inviamo i nostri più cordiali saluti
Un gruppo di genitori
di Anzio V
Il libro di Giovanni Orsina sulla storia dell’antipolitica
La democrazia del narcisismo
Giovanni Orsina,
“La democrazia del narcisismo. Breve storia dell’antipolitica”,
Ediz. Marsilio 2018, pp. 174,
Euro 17,00.
Lentamente, nell’arco dei decenni, si va consumando –nel tempo- il distacco fra la politica e i cittadini; un processo in corso dal dopoguerra e che, probabilmente, ha la sua genesi con l’affermarsi in Italia della società di massa, fin dalla prima guerra mondiale, forse come ci racconta “Il Gattopardo” dalla stessa unità d’Italia. Un lento processo di divorzio tipico di tutte le democrazie occidentali, ma che in Italia ha avuto caratteristiche ben diverse, più marcate e più ‘rancorose’, già dai tempi dell’Unità d’Italia (cfr. p. 110), quando ‘bisognava ancora fare gli italiani’. La politica italiana, forse più che nelle altre nazioni ha creato promesse di felicità, promesse, ha creato aspettative per un consenso che faceva leva sull’individualismo e sul familismo (amorale), alimentandolo, di volta in volta e sempre più, incrementandolo anche da un punto di vista ampio, politico e culturale e non solo elettoralistico; queste dinamiche storico sociali sono tutt’ora tese a soddisfare bisogni particolari individuali e personali, a discapito degli interessi sociali di tutti, determinando un’etica particolaristica e dell’irresponsabilità nei confronti del benessere collettivo. Una degenerazione crescente nei decenni che secondo G. Orsina (Storia Contemporanea alla LUISS “Guido Carli” di Roma) era già stata pronosticata da A. de Tocqueville duecentocinquanta anni fa, e che in Italia ha assunto caratteristiche peculiari e più evidenti, che –appunto- vengono esaminate storicamente in questo volume, che, come Orsina sottolinea, non è di analisi “politologica ma essenzialmente di interpretazione storica” (p. 19). Il massimo livello di questa degenerazione viene toccato, nella esemplarità italiana, con la stagione di Tangentopoli (cfr. da p. 109 a 168).
Una parte significativa di questo processo involutivo è anche la perdita di sovranità da parte della politica degli Stati nazione, così come essi sono nati alla fine dell’ottocento e si sono mantenuti, con alterne e sanguinose vicende, per tutto il novecento; un ‘prosciugamento’ della politica statuale determinata dalla globalizzazione, con il salire alla ribalta delle entità sovrastatuali, di ‘area’: i mercati transanzionali, i sistemi integrati (FMI, BCE…), le aree finanziarie e monetarie: area euro, Shengen, le banche multinazionali, i mercati delle aree continentali ecc. (cfr tra l’altro, da p. 90 a 94).
Un’altra fra le possibili concause è quella del nascere, agli inizi del novecento e subito dopo la prima guerra mondiale delle società di massa. L’avvento dell’”uomo-massa”, descritto principalmente, da Ortega y Gasset e, per altri versi anche da J. Huizinga, (insieme ad altri studiosi del secolo appena trascorso). Ed è proprio attraverso delle dinamiche storico-sociali, sinteticamente esaminate nel volume, che viene a concretizzarsi la figura del ‘narcisista’, inteso “non come patologia individuale, ma come insieme di tratti diffusi, che hanno cominciato a farsi sempre più visibili nelle società occidentali a partire dagli anni ‘70” (p. 60). La sua identità sociale è frantumata sostituita da un’identità fittizia, esasperata e sovranista, vive in un eterno presente non avendo interesse per la storia e per le generazioni passate quindi neanche per quelle future, se non in termini di rivendicazionismo identitario, velleitario e rancoroso e ha perso la capacità di immaginare un futuro, una prospettiva, un progetto (cfr. pp. 22, 23); è il ‘fruitore’ della politica ad uso immediato e individuale, che presuppone un rapporto diretto con il ‘capo’ (altra figura incardinata nel narcisismo), senza mediazioni e senza le ‘filiere’ della democrazia rappresentativa: siamo al populismo, come coacervo di emozioni negative, di rabbia, paure e rancori. Narcisismo e populismo non sono la malattia, ma sono “i sintomi dell’avvizzire patologico della dimensione politica, o meglio ancora, il tentativo di reagire a quella patologia. Concentrarsi sul sintomo sarebbe un errore madornale…E’ il morbo che dobbiamo cercare di capire e, se possibile, curare”(p. 14).
Giuseppe Chitarrini
Bonus Tari e utenze domestiche
Nel primo periodo di emergenza Covid il Comune di Anzio decise di utilizzare la prima tranche dei fondi destinati agli aiuti economici ai cittadini in questo modo: 250 mila euro in bonus per le famiglie e 500 mila euro per sconto TARI alle attività produttive. Come M5S avevamo chiesto, inutilmente, piu volte, che si destinasse la maggior parte dei fondi alle famiglie, fatto salvo un intervento in un secondo momento per i commercianti. Ora nella Commissione Bilancio apprendo che le domande relative allo sconto TARI sono state pari a circa 170 mila euro. Questo può essere un segnale positivo, vuol dire che tutto sommato sono molte le attività produttive della città che non hanno sentito la necessità di chiedere lo sconto, perché la stagione estiva ha permesso loro una certa ripresa economica. Di contro, dai dati emerge però che la maggior parte delle richieste arriva da piccole e piccolissime aziende, che sono quelle che fanno piu fatica a rialzarsi economicamente dopo i mesi di chiusura e relativi mancati guadagni. Ora però resta da destinare il “ tesoretto” residuo che rischia di andare perduto se non impegnato entro l’anno. A questo punto mi auguro che si vada verso la direzione da noi indicata, ossia che la cifra residua sia destinata a #Bonus TARI per le UTENZE DOMESTICHE, ossia le famiglie, con il criterio di assegnazione che tenga conto di chi ha subito la perdita del lavoro nei mesi di lockdown con particolare attenzione ai nuclei familiari piu fragili.
Rita Pollastrini capogruppo M5S Anzio