Le opere realizzate dagli allievi della scuola Arte Mediterranea alla Asl di Apri
Più colori alla ASL
A conclusione del progetto “Più colori alla ASL”, avviato nel 2019 presso la sede di via Giustiniano, il Tribunale per i Diritti del Malato e tutti gli operatori sanitari vogliono ringraziare a nome di tutti i cittadini di Aprilia il Maestro Antonio De Waure ed i suoi allievi della scuola “Arte Mediterranea” per le opere realizzate che trasmettono all’osservatore messaggi e spunti di riflessione, ma soprattutto armonia interiore.
Gli ambienti così decorati hanno avuto l’effetto che la ASL, promossa a Casa della Salute, durante la nostra permanenza al suo interno ci faccia sentire un po’ più il calore di “casa“ che la sterilità di una struttura sanitaria, e questo attraverso i colori ed i temi trattati che allietano e favoriscono positività. Queste opere non a caso sono state realizzate nell’area di aspetto del Consultorio, in quella del progetto +Vita (dove si prendono in carico pazienti con cronicità per diabete e BPCO) e per finire le ultime due, realizzate in bianco e nero, nella Sala Assemblee. Di seguito quanto scritto dal Maestro Antonio De Waure: L’ultimo lavoro murales eseguito dall’Arte Mediterranea presso i locali della Casa della Salute di Aprilia si intitola “Conoscenza e Libertà”. Rappresenta in maniera molto significativa la conclusione di un
racconto iniziato circa un anno e mezzo fa, con l’esecuzione di una serie di lavori che si prefiggeva lo scopo di rendere gli ambienti sanitari più allegri e confortevoli dal punto di vista visivo. Pensiamo e speriamo, attraverso i vari lavori eseguiti, di aver colto in pieno la nostra idea, con un progetto visibile e nello stesso tempo leggero e pieno di significati. Il tema “Movimento e salute” ha impegnato l’inizio della nostra opera. Si tratta di diversi murales con i quali abbiamo affrontato una serie di tematiche molto sobrie e quasi fiabesche sulla salute e il movimento del
corpo umano. Nel secondo gruppo di lavori, dal titolo “Natura e Vita”, abbiamo affrontato il tema della natura come simbolo importantissimo per la nostra esistenza. Anche questo lavoro è stato eseguito e condotto con grande leggiadria e varietà di colori. Il tutto rende l’idea della grandezza ed importanza di quello che siamo. Gli ultimi lavori eseguiti, “La parabola della vita” e “Conoscenza e Libertà”, rappresentano senza alcun dubbio l’anello di congiunzione terminale del nostro racconto sulla vita e ciò che ci circonda. Essere sempre quelli che siamo, e non mai come gli altri vogliono che tu sia, è la linea guida per tutti i nostri lavori eseguiti nei locali della Casa della Salute. Pertanto voglio ringraziare il Dott. Rossi, il responsabile di Cittadinanzattiva, Claudio Frollano, gli artisti dell’Arte Mediterranea che si sono intercambiati durante il periodo dell’esecuzione di tutti i murales: Antonella Stecca, Giovanna Cappellano, Ekaterina Tcakarova, Orietta Giorlandino e Claudia Grigatti. Vi ringrazio infinitamente per la Vostra disponibilità sempre positiva e per il vostro amore incondizionato verso il bello. Voglio ricordare che tutto questo rappresenta per noi non solo la conoscenza, ma soprattutto il lungo cammino verso la crescita.
p.n.
Oltre 600 unità i contagi nella Provincia di Latina
Covid sul lavoro
Contagi Covid sul Lavoro, Uil Latina: “A gennaio nella nostra provincia incremento significativo”.
Nel nostro territorio i contagi sul lavoro da Covid-19 dall’inizio della pandemia hanno superato il tetto delle seicento unità. Erano stati 487 i casi da gennaio a dicembre 2020. Nel solo mese di gennaio registriamo altre 145 infezioni di origine professionale, che portano il totale dei casi a 632.
Stiamo parlando di un numero che incide per il 7,2 per cento sul totale delle denunce censite nella regione. Va inoltre evidenziato che la nostra provincia al 31 gennaio ha fatto registrare l’incremento più elevato (29,8 per cento) di tutto il Lazio. Rispetto al mese precedente l’area della Tuscia ha infatti marcato una crescita percentuale del 24,4, mentre il territorio della Ciociaria del 23,1. Più contenuta la crescita nelle province di Roma e Rieti, rispettivamente 17,7 e 5,3 punti percentuali. E’ quanto emerge dal report che la Uil del Lazio realizza periodicamente - elaborando i dati Inail - per monitorare l’andamento della pandemia e le ricadute sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori della provincia pontina.
“Complessivamente nessun territorio è stato risparmiamo dall’onda lunga dell’esposizione dei contagi di fine autunno - commenta Luigi Garullo, Segretario della Uil di Latina - al 31 gennaio 2021 il totale regionale delle segnalazioni di questa specifica tipologia di infortunio ha raggiunto le 8760 unità, 35 hanno avuto esito mortale, sette in più rispetto al nostro precedente approfondimento.
Di queste, due si sono verificate nel nostro territorio, cinque nella provincia di Roma”. Dopo Roma e il suo hinterland, che conta 6898 denunce, Latina con le sue 632 segnalazioni è stata la provincia laziale con più di infezioni di origine professionale da nuovo coronavirus. Da inizio pandemia a Frosinone se ne sono infatti registrate 580, a Viterbo 393, a Rieti 257.
“Ma per capire quanto questa emergenza sanitaria stia creando difficoltà, incertezze e timori a lavoratori e cittadini – prosegue l’esponente sindacale - basta un dato: in tutto il Paese dallo scorso ottobre a fine gennaio 2021 sono state oltre 92mila le denunce di contagio Covid avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa, praticamente il 62,3 per cento di quelle registrate da inizio pandemia.
Tornando alla nostra provincia - aggiunge Garullo - l’analisi dei dati fa emergere una marcata differenza di genere: sono state 358 le infezioni sul lavoro tra le donne, 274 tra gli uomini. Mentre le fasce di età tra i 35 e 49 anni e tra i 50 e i 64 anni hanno insieme totalizzano 511 denunce. Sono stati 108 i casi di contagi covid certificati tra gli under 34 e tredici tra gli over 64. Il settore della sanità e dell’assistenza sociale con ospedali, case di cura e di riposo, istituti e cliniche, si conferma al primo posto per denunce, seguito dall’amministrazione pubblica con gli organismi preposti alla sanità, come Asl e amministratori regionali e provinciali. Colpiti, anche se in misura minore, i servizi di supporto alle imprese.
Tenere alta l’attenzione, rispettare i protocolli ANTICOVID 19 e le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro restano gli strumenti per fronteggiare questa fase emergenziale - conclude Garullo - Ma è chiaro che occorre voltare pagina. Che si tratti di una infezione contratta lavorando oppure di una impalcatura che cede, il tema della sicurezza e della salute sul lavoro va affrontato voltando pagina, anche culturalmente. Ciò sarà possibile soltanto mettendo al centro il valore del lavoro e della vita umana. Vista da questa prospettiva c’è però ancora molto da fare”.
A.P.