La Procura contesta a Valerio Valeri gli affidamenti diretti per il noleggio degli automezzi, per i mastelli del porta a porta e per la scelta del personale
Rinvio a giudizio per l’AD della Progetto Ambiente
Affidamenti diretti per cifre milionarie alla Progetto Ambiente, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio l’ex amministratore unico della società Valerio Valeri. Nei giorni scorsi infatti, all’esito dell’inchiesta coordinata dal procuratore capo il dottor Giuseppe De Falco, è stata accolta la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal PM per i fatti avvenuti presso la Progetto Ambiente tra il 2014 e il 2020, quando ripetutamente la società che ad Aprilia si occupa anche del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ha dato il via libera ad affidamenti diretti senza gara dei servizi di noleggio degli automezzi, di acquisto dei mastelli necessari per il porta a porta e nel ricorso all’interinale per la scelta del personale a tempo determinato: in tutti e tre i casi si trattava di affidamenti di breve durata ma rinnovati nel tempo sempre alle stesse società, tanto da arrivare a far spendere in un anno solare all’ente di piazza Roma cifre milionarie. Una abitudine consolidata e proseguita per almeno sei anni, tanto da spingere la Procura della Repubblica di Latina ad aprire un filone di indagine nei confronti di Valerio Valeri, che fino a due settimane fa ha ricoperto l’incarico di amministratore unico della partecipata e che ora si trova rinviato a giudizio nel processo che vede proprio il Comune di Aprilia figurare come parte lesa. La prima udienza del processo a suo carico, davanti al collegio penale del Tribunale di Latina, è fissata per il 24 maggio 2023. Il caso degli affidamenti diretti frazionati forse al fine di evitare la gara di appalto ma in contrasto con la normativa vigente e con le regole stabilite in materia dall’Anac, oggetto di un’inchiesta giornalistica, negli anni aveva attirato l’attenzione prima dell’ex consigliera comunale Carmen Porcelli, poi dei consiglieri di centrodestra Roberto Boi e Vincenzo La Pegna. Denunce che hanno spinto la Procura di Latina a volerci vedere chiaro, anche in ragione dell’elevata cifra spesa dall’amministrazione comunale per quegli affidamenti diretti – oltre un milione di euro l’anno per ciascuno di quei tre servizi. Amministrazione che in tutte le sedi istituzionali nelle quali si è trovata a trattare l’argomento prima dell’inchiesta giudiziaria ha sempre difeso l’operato di Valeri e della partecipata di cui approva i bilanci ma che ora per ironia della sorte figura come parte offesa.
Francesca Cavallin
“Attraverso le denunce in Procura l’opposizione non voleva attaccare l’ex amministratore della Progetto Ambiente Valerio Valeri, ma il sottoscritto, purtroppo molti di loro non sanno fare politica e colmano la lacuna presentando denunce”.
A parlare è il sindaco di Aprilia Antonio Terra, alla luce del recente rinvio a giudizio dell’ex amministratore unico della Progetto Ambiente. Nel processo che avrà inizio il 24 maggio 2023 e nel quale Valerio Valeri dovrà rispondere dell’accusa di abuso di ufficio per gli affidamenti diretti e continuativi di tre servizi strategici tra il 2014 e il 2020 – affidamenti sotto soglia ma continuativi tanto da far spendere all’ente ogni anno oltre un milione di euro per ognuno – il Comune figura come parte lesa, ma stando alle dichiarazioni del primo cittadino, che continua a difendere l’operato della Progetto Ambiente, è tutt’altro che scontato che il Comune si costituisca parte civile contro l’ex amministratore, sostituito solo due settimane fa per decorrenza naturale del mandato.
“Confido che i giudici facciano chiarezza in relazione all’ipotesi di abuso di ufficio – sottolinea il sindaco di Aprilia Antonio Terra – un reato in cui anche involontariamente spesso incappa chi ricopre un ruolo di potere. Nel caso specifico, non mi risulta ci sia stata assolutamente la volontà scientifica di favorire una ditta piuttosto che un’altra. Si tratta di un ambito dove c’è un ristretto numero di liste, il nostro ex amministratore si è rivolto a tutte quelle che operano in quel settore. L’errore materiale di procedere con gli affidamenti diretti, non implica possa esserci stato anche un danno economico per il Comune: i bandi di gara per il noleggio dei mezzi d’opera solo per fare un esempio – un appalto che proprio l’amministratore unico aveva deciso di porre in essere prima ancora dell’inchiesta e in tempi non sospetti – non hanno prodotto alcun risparmio economico rispetto a quando si procedeva con gli affidamenti diretti e uno dei lotti a gara è andato deserto perché nessun operatore economico ha manifestato la propria volontà di partecipare. I costi di gestione della Progetto Ambiente – come rivelano i dati – sono tra i più bassi di Italia. A fronte di ciò reputo non sia stato prodotto alcun danno al Comune di Aprilia, ma logicamente rispetto all’eventuale costituzione in giudizio – ipotesi che al momento non è stata presa in considerazione- dovremo confrontarci in maggioranza ed eventualmente con l’opposizione. Opposizione che presentando le denunce in procura pensava di attaccare non Valerio Valeri, ma il sindaco Antonio Terra che era il vero bersaglio delle loro denunce. Quando non sanno fare politica, allora provano con le denunce”.
Quanto al cambio al vertice della Progetto Ambiente avvenuto circa due settimane fa, il Primo Cittadino assicura non si sia trattato di una strategia legata all’indagine in corso.
“Le tempistiche sono pura a semplice coincidenza - assicura – Valeri è stato sostituto alla naturale decorrenza del mandato dopo una gestione durata quasi nove anni tra nomina e rinnovo. A maggio dello scorso anno, quando è stato informato dell’inchiesta l’ex amministratore aveva presentato la lettera di dimissioni che ho respinto, ritenendo non ci fossero i presupposti per accoglierle. La maggioranza ovviamente è stata informata di ogni passaggio, sapeva della lettera di dimissioni ed era stata informata anche dell’indagine in corso. Del resto tutti gli atti erano stati correttamente pubblicati sulla sezione trasparenza del sito della Progetto Ambiente”.
Francesca Cavallin
Una denuncia in procura sul caso degli affidamenti diretti alla Progetto Ambiente, avanzata con il solo scopo di garantire la trasparenza e la correttezza degli atti amministrativi e non per colpire politicamente qualcuno. Le dichiarazioni del sindaco di Aprilia Antonio Terra in merito al recente rinvio a giudizio dell’ex amministratore della Progetto Ambiente Valerio Valerio con l’accusa di abuso d’ufficio, non lascia indifferenti i consiglieri di opposizione Roberto Boi e Vincenzo La Pegna, firmatari dell’esposto dal quale ha avuto origine l’indagine per gli affidamenti sottosoglia ma sistematici alle stesse ditte dei servizi di fornitura dei mastelli, selezione del personale e noleggio dei mezzi d’opera. I due amministratori, nel respingere al mittente l’accusa di non saper fare politica, chiariscono che la denuncia è stato solo l’atto finale di un percorso amministrativo volto a ottenere una chiarezza che da parte dell’amministrazione non c’è mai stata.
“Abbiamo chiesto spiegazioni nelle commissioni, attraverso le interrogazioni rivolte in consiglio comunale – sottolinea Roberto Boi – abbiamo chiesto il business plan anche per verificare i costi degli affidamenti diretti rispetto alle gare per quei servizi, ma non abbiamo mai avuto risposta. Ricordo che in consiglio comunale addirittura il presidente del consiglio Pasquale De Maio (è agli atti) ha impedito al segretario comunale Gloria Di Rini di rispondere alla domanda se con quegli affidamenti diretti si configurava violazione della normativa. Ora qualcuno sarà chiamato in altre sedi a spiegare il perché di quegli affidamenti sotto soglia, continuativi e dispendiosi, fatti sempre alle stesse ditte. Ritengo che il sindaco non debba preoccuparsi se sia il caso o meno di