Le iniziative per valorizzare il territorio a cura del Comitato Civico della Comunità di Ardea. Presentato il libro bianco amministrativo
Il simbolo di Ardea è un Airone che rinasce dalle ceneri
Il Comitato Civico della Comunita’ di Ardea, costituito un anno fa da cittadini e cittadine residenti nelle diverse zone del territorio comunale (Ardea centro storico, Nuova Florida, Nuova California, Tor San Lorenzo, Marina di Ardea, Pian di Frasso, Montagnano) ha in programma, nel 2020, una serie di iniziative volontarie per la conoscenza della storia amministrativa di Ardea negli ultimi 50 anni.
Le iniziative in programma (Una Mostra Documentaria con le proposte per il futuro del nostro territorio; il Libro Bianco sulla Cronaca Amministrativa di Ardea dal 1970 al 2020; Tre Conferenze sulla storia dell’autonomia locale dalla Citta’ Stato dei Rutuli ad oggi ed uno Speciale Itinerario per scoprire come era il Territorio di Ardea mezzo secolo fa) sono il risultato di una ricerca sociale per capire le cause dello Stato di Degrado, passato e presente, dell’ente locale che, secondo la legge, dovrebbe rappresentare la nostra comunità e promuovere il suo sviluppo sociale e culturale nell’interesse generale.
Il Comitato Civico della Comunità di Ardea, inoltre, ha anche lo scopo di rendere onore e ricordare il coraggio di cittadini e cittadine che in questo mezzo secolo hanno lottato per difendere il vero Bene Comune come il patrimonio naturale, ambientale, mitico, storico, archeologico e culturale di tutto quello che Ardea, grazie a Virgilio e a Manzù, ha rappresentato e rappresenta nella storia dell’Umanità. Senza le denunce, la lotta e la resistenza di questi cittadini e cittadine non ci sarebbe più il Museo Manzù e la stessa Memoria di un Artista che amava e rispettava questa città fino a diventarne lo Spirito del Luogo (Genius Loci); i Siti Archeologici sarebbero stati saccheggiati, cementificati ed asfaltati come Castrum Inui, Casalinaccio, il Monte della Noce; il Paesaggio intorno al Centro Storico sarebbe sparito; i Monumenti come Santa Marina, l’Oratorio di Sant’Angelo o le Mura della città antica sarebbero andati definitivamente in rovina; le Aree Verdi ed Agricole, ancora esistenti, sarebbero ridotte a discariche di rifiuti. Il simbolo di Ardea è un Airone che rinasce dalle ceneri: questo è stato il Passato di Ardea, questo è il suo Presente e questo sarà anche il suo Futuro. Evviva, per sempre, Ardea!!
Comitato Civico
della Comunità di Ardea
ARDEA: CRONACA AMMINISTRATIVA
(dalla presentazione del LIBRO BIANCO a cura del COMITATO CIVICO della COMUNITA' di ARDEA)
“Il 6 maggio 1970, con la legge 242, il parlamento italiano approvava l'istituzione del Comune di Ardea che dal 1938 era una frazione del comune di Pomezia.
Il 9 gennaio 1971 un decreto del presidente della Repubblica ne delimitava i confini.
Il 13 giugno 1971 i cittadini del nuovo Comune elessero il primo consiglio comunale con il sistema maggioritario. Vinse la lista di sinistra “Vanga e Stella” su quella di centro destra “Arco di Ardea”. Il comunista Mario Zanettini fu il primo sindaco di Ardea.
Nel 1971 gli abitanti del Comune di Ardea erano 6197 e le famiglie 1373. Le abitazioni occupate erano 1356 e quelle non occupate 4645: questa era l'eredità lasciata dal comune di Pomezia insieme al MUSEO MANZU', ad un avvio di industrializzazione del territorio e a decine di lottizzazioni pronte a partire nella fascia litoranea tra Torvaianica e Tor San Lorenzo. La nascita del comune di ARDEA, tra l'altro, coincise con l'inizio della diffusa, incontrollata ed ancora oggi inarrestabile espansione urbana, a macchia d'olio, di Roma nei territori che circondano la Capitale. Non c'era alcun piano regolatore generale e nessuna capacità di prevedere, governare ed amministrare, a livello locale, ma anche a livello intercomunale e provinciale, quello che stava per accadere nell'area metropolitana di Roma. Negli anni settanta, ad Ardea, venne sperimentata con successo l'amministrazione della paralisi comunale: una silenziosa autorizzazione all'abuso del territorio.
L'abusivismo edilizio divenne, di fatto, l'unica forma di edilizia economica e popolare coinvolgendo migliaia e migliaia di individui in un devastante sviluppo “economico” guidato dagli interessi di pochi latifondisti e lottizzatori. Pochi grandi speculatori e tanti piccoli abusivi, con il culto del lotto edificabile, formarono un unico blocco sociale che considerava il TERRITORIO come un vuoto da riempire di cemento ed il COMUNE come un luogo dove cercare favori, comprare licenze, ratificare affari. Per centinaia di migliaia di Romani, in fuga dalla Capitale, il territorio di Ardea fu una vera e propria “Nuova Florida” e “Nuova California”.
Nel 1981, gli abitanti residenti del nuovo comune di Ardea erano 10175 e le famiglie 3048: le abitazioni occupate erano 2949, mentre le abitazioni non occupate erano 11284. Negli anni ottanta, dopo la deludente parentesi amministrativa della prima sindaca, la mattina dell'11 ottobre 1982 un sindaco di Ardea fu arrestato e