Questa realizzazione è stata proprio infelice. Senso unico su un’arteria importante di collegamento all’interno della città
Una pista ciclabile che danneggia tutti
Continua a suscitare polemiche la nuova pista ciclabile che si sviluppa a Pomezia su via del Mare, via Varrone, piazzale delle Regioni, via Varrone via Augusto Imperatore, via Martiri delle Foibe, via Pino Romualdi e via Fratelli Bandiera”.
Qualche mese fa vi è stata la protesta dei residenti di via Romualdi e via Almirante che lamentavano che per realizzare la pista sono stati eliminati oltre 40 posti auto e creando anche disagi e pericoli alla circolazione. Successivamente vi è stata una presa di posizione di un cittadino che ha contestato anche la realizzazione della pista perché a suo parere è stata fatta in difformità a quanto stabilito dal DM 30/11/99 n° 557.
Ora ci sono pervenute le vibranti proteste del proprietario del “Forno Raggio di Sole” di via Augusto Imperatore, ma anche di residenti perché attualmente vi è un senso unico con entrata da via Varrone che penalizza economicamente le attività commerciali e crea disagi ai residenti.
Per capirci, prima della pista ciclabile via Augusto Imperatore era una strada a doppio senso di marcia e su un lato parcheggi. Fatta la pista sono incominciati i guai, infatti, in un primo momento si è mantenuto il doppio senso di marcia ed eliminati i parcheggi lungo la strada. Senza i parcheggi si creavano pericoli alla viabilità, disagi ai residenti e danni economici alle attività commerciali.
A questo punto il Comune ha deciso per la soluzione attuale con un senso unico, con entrata da via Varrone e mantenendo i parcheggi. Tutto bene allora?
Proprio per niente, perché praticamente la strada diventando a senso unico ha danneggiato gravemente un po’ tutti, in particolare il Forno Raggio di Sole perché i suoi clienti sono costretti a fare tutto un giro. Infatti in qualunque parte della città abitano per andare al Forno Raggio di Sole, devono andare necessariamente in via Varrone e da lì immettersi in via Augusto Imperatore, praticamente un lungo giro.
Poi fatto l’acquisto, uscire dalla parte opposta di via Augusto Imperatore e rifare di nuovo un lungo percorso per ritornare a casa. Come si suole dire, devono fare il cosiddetto “giro di Peppe” che a lungo andare fa sì che più di qualcuno alla fine decide di servirsi altrove e con grave danno economico per il forno che dà lavoro a molte famiglie.
Stesso disagio per gli altri esercizi commerciali e per i residenti costretti a subire quotidianamente questa situazione penalizzante.
Certo ora che la frittata è fatta come si potrebbe rimediare? Mi è stato riferito che sembrerebbe che il proprietario del terreno adiacente alla pista ciclabile nel tratto di via Augusto Imperatore sarebbe disponibile a cedere gratuitamente la parte necessaria del suo terreno cosi che la pista venga leggermente spostata all’interno della suddetta proprietà, cosi da ripristinare la situazione iniziale con un doppio senso di marcia e relativi parcheggi.
Ma quando si fa una pista ciclabile, non si pensa anche a chi ha una attività in quella zona e a chi vi abita cercando di realizzarla in modo tale che diventi una risorsa e non certo una sventura, come sembra essere questa appena realizzata?
Speriamo che alla fine prevalga il buonsenso e che l’amministrazione trovi una soluzione condivisa con chi vi lavora in quella strada, perché alla fine è ingiusto danneggiare una o più attività messe in piedi con decenni di sacrifici.
T.S.