Gli scienziati del laboratorio della IRBM hanno studiato e messo a punto il vaccino che si sta sperimentando ad Oxford
Da Pomezia il vaccino contro il Coronavirus
Giovedì 23 aprile l’Edward Jenner Istitute di Oxford ha iniziato a testare su volontari il vaccino realizzato dall’IRBM di Pomezia. L’italiano dottor Giacomo Gorini immunologo di questo istituto di ricerche inglese, ha dichiarato che sono stati selezionati 510 volontari, di questi un gruppo riceverà il vaccino e uno no: quindi i ricercatori verificheranno i comportanti di tutti nei confronti del Covid 19. “Poi - ci ha detto Gorini - continueremo su 5mila volontari, un numero che dovrebbe avere un buon potere statistico. Anche in questo caso il vaccino verrà iniettato su 2.500 volontari sì e su 2.500 no, sarà una buona notizia se dopo due mesi nel primo gruppo non ci saranno positivi al virus e sul secondo sì”.
Nei giorni scorsi, la responsabile del team, la virologa Sarah Gilbert, si è detta ottimista sul risultato degli studi e sul fatto che funzionerà: “Personalmente sono molto fiduciosa. Penso, con un buon grado di ottimismo, che ci sono ottime possibilità che funzioni”.
Il primo lotto del vaccino anti coronavirus, messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con sede a Pomezia è stato inviato a metà aprile allo Jenner Institute della Oxford University. Attualmente l’IRBM sta producendo le dosi di vaccino necessarie per la seconda fase sui 5mila volontari. I volontari cui verrà iniettato il “ChAdOx1 nCoV-19”, il nome scientifico del candidato vaccino, riceveranno 625 sterline ciascuno, ossia 706,94 euro a testa: una somma che servirà come una sorta di “ricompensa” per aver voluto dare un contributo al progresso scientifico. Il vaccino messo a punto da questa joint venture italo-inglese sfrutta le potenzialità di un virus, un vero e proprio cavallo di Troia, messo in grado di trasportare direttamente all’interno dell’organismo gli antigeni di Sars-Cov-2 in grado di stimolare la risposta immunitaria, rendendo così il sistema difensivo capace di attivarsi immediatamente in caso di contatto con il coronavirus.
Il vaccino “è il modo migliore per sconfiggere il Coronavirus” ha detto il ministro della Salute britannico Matt Hancock che ha annunciato “ogni sforzo possibile” del governo per sostenere la ricerca e lo sviluppo di un vaccino anti Covid-19. L’obiettivo del governo britannico è avere un vaccino pronto per l’autunno, per poter vaccinare con milioni di dosi il personale sanitario e le forze dell’ordine già a settembre. Comunque sarebbero anche in corso trattative con diversi governi per un investimento rilevante che accelererebbe ulteriormente la sua produzione industriale in altre parti tra cui in Italia e se tutto va bene anche da noi la produzione dovrebbe partire a settembre.
Certo la validità del vaccino sarebbe un risultato straordinario per l’IRBM ma anche per tutta la ricerca italiana. Ricordiamo che l’IRBM Science Park con sede a Pomezia dove lavorano 250 scienziati, in laboratori distribuiti su una superficie di 22mila mq, sugli 80mila complessivi, è un centro di eccellenza mondiale nel settore delle biotecnologie molecolari.
L’Irbm nel 2014 ha messo a punto il primo vaccino anti Ebola ed ora, anche nella battaglia contro il Coronavirus, è uno dei centri di ricerca più vicini alla meta.
A.S.