Le rimostranze dei cittadini per il cattivo odore
Rifiuti vicino a Villa dei Pini
Purtroppo molti casi positivi da Covid-19 sono stati riscontrati sia tra i degenti, sia tra gli operatori sanitari della Casa di Cura Villa dei Pini ad Anzio. Per l’esattezza diciotto tra gli anziani ivi ricoverati (quando andiamo in stampa due sono deceduti) e cinque tra gli operatori sanitari. Per il Sindaco Candido De Angelis è stata una vera e propria doccia fredda, quando nei primi giorni di maggio gli sono stati comunicati tutti questi casi positivi concentrati, facendo divenire la Casa di Cura un vero e proprio focolaio. Eppure il Primo Cittadino si è battuto tanto per non far divenire la struttura ospedaliera un centro Covid-19, essendo ubicata all’interno del tessuto urbano e rappresentando un centro specializzato di riabilitazione, dove giornalmente è un andirivieni di persone che necessitano di cure e di familiari che vanno a trovare i loro congiunti anziani. A peggiorare però la situazione sono stati i rifiuti ammassati nei suoi pressi, in Via delle Calcare. Le rimostranze dei cittadini che abitano la sopra detta via non si sono fatti attendere perché nella prima settimana di maggio il cattivo odore rendeva tutta l’aria attorno irrespirabile. I residenti hanno lamentato presso l’Ufficio igiene del Comune che né i rifiuti speciali, né la normale spazzatura veniva più ritirata con tutte le sgradevoli conseguenze. Sembrava una discarica a cielo aperto. Complice il caldo di questa primavera che assomiglia più ad un principio d’estate, la zona è diventata ben presto invivibile. A causa della pandemia si è dovuto rimanere in casa, ma almeno si sarebbero potute aprire le finestre, sostare su balconi e terrazzi, soprattutto per rendere più vivibili le giornate ai bambini. Invece niente, tutti tappati in casa i residenti di Via delle Calcare. Intanto l’immondizia ha attirato tanti animali indisturbati che scorrazzavano per la via, specialmente topi. Si spera che al più presto l’azienda preposta allo smaltimento dei rifiuti, alla raccolta differenziata ad Anzio, intervenga con solerzia e bonifichi l’intera zona, anche perché con il caldo il rischio di incendi è sempre più probabile.
Rita Cerasani
Borse di studio
La Regione Lazio, con deliberazione di G.R. n. 118 del 24/03/2020, ha approvato il bando per l’assegnazione di Borse di Studio riservate agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei primi tre anni dei percorsi IeFP.
Le domande potranno essere presentate esclusivamente via email o pec
ENTRO IL 25 MAGGIO 2020.
REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE:
• studenti residenti nel Comune di Anzio
• frequentanti le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie (dal 1° al 5° superiore) (con esclusione delle scuole private non paritarie)
• frequenza dei primi tre anni di corso dei percorsi formativi leFP
• reddito ISEE in corso di validità del nucleo familiare non superiore ad € 15.748,78.
Per ISEE di riferimento in corso di validità si intende sia la nuova attestazione ISEE 2020 sia l’attestazione ISEE 2019 scaduta il 31/12/2019 (ma che era in corso di validità all’inizio dell’anno scolastico 2019/2020)
Le famiglie interessate dovranno scaricare il modello di domanda in pdf editabile - disponibile sul sito del Comune di Anzio - compilarlo in ogni sua parte ed inviarlo, comprensivo degli allegati obbligatori, a email: borsedistudio@comune.anzio.roma.it oppure pec: pubblicaistruzione.comuneanzio@pec.it
DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA
Entro i termini sopra indicati dovranno essere trasmessi esclusivamente via email a pena di esclusione:
1. Modulo di domanda debitamente compilato e sottoscritto
2. Attestazione ISEE in corso di validità inferiore ad € 15.748,78
3. Documento di identità del genitore richiedente se lo studente è minorenne
4. Documento di identità e codice fiscale dello studente
GLI UFFICI PUBBLICA ISTRUZIONE NON EFFETTUANO APERTURA AL PUBBLICO
Per ulteriori informazioni : Tel. 06/98499456-06/98499425
borsedistudio@comune.anzio.roma.it
Si invitano gli utenti a visionare la versione integrale dell’Avviso Pubblico disponibile sul sito www.comune.anzio .roma.it
Comune di Anzio
La chiesa, esistente già alla fine del ‘500, verrà riverniciata dopo i lavori al cimitero
Chiesa Santa Maria del Quarto
A seguito delle segnalazioni fatte dal consigliere di opposizione Mancini su presunti interventi non autorizzati dalla Soprintendenza Archeologica e delle Belle Arti all’interno della Chiesetta di Nettuno, posta all’entrata del Cimitero Civile ed intitolata a Santa Maria del Quarto, ci siamo recati sul posto per renderci conto di persona della situazione, del proseguimento dei lavori ecc. Ebbene, nel pomeriggio di giovedì 7 maggio, abbiamo trovato la Chiesetta chiusa.
Forse i lavori sono stati sospesi dopo le indagini fatte in Comune sempre dal consigliere Mancini? Egli, in un video su FB, ripreso durante il suo sopralluogo, mostrava che alcuni operai su un trabattello, senza rispettare le norme di sicurezza ed inoltre nell’attuale periodo di pandemia da Covid-19, stavano lavorando presso le finestre, togliendo i calcinacci caduti dall’intonaco sull’entrata. A fornire subito spiegazioni sull’accaduto è stato l’assessore Claudio Dell’Uomo, preposto al decoro urbano del Comune di Nettuno; sui social ha affermato che gli operai non stavano lavorando, ma soltanto facendo un sopralluogo, per cui non era richiesto il benestare della Soprintendenza delle Belle Arti.
Dopo che la ditta vincitrice dell’appalto per risistemare il Cimitero, ha terminato i lavori, abbellendo anche la zona antistante con piantine fiorite, essendo compresa la riverniciatura della Chiesetta, gli operai hanno fatto un sopralluogo lunedì 4 maggio per togliere il fradiciume ed in seguito ripristinare l’intonaco mancante, ma senza toccare gli affreschi. Avvertito dal responsabile del Cimitero Camusi che gli operai della Ditta erano nella Chiesetta, l’Assessore Dell’Uomo lo ha rassicurato, poi ne ha informato anche il Dirigente dell’Area Ambiente di Nettuno l’Ingegner Sajeva. Ricordiamo che la Chiesetta, esistente già alla fine del ‘500, fu restaurata nel 1627 da Francesco Segni e suo fratello che si occuparono dell’Abside. Purtroppo nel 1762 cadde in completa rovina; l’allora Vescovo di Albano l’affidò al Capitolo di San Giovanni e rimase chiusa fino al 1885, quando fu trasformata in Chiesa cimiteriale dal Comune. Presenta un’elegante facciata disegnata dall’architetto Carlo Fontana ed all’interno sono custodite le lapidi sepolcrali di tante illustri famiglie nettunesi tra chi la famiglia Segni. Nel 1916, nel timpano superiore vi è stato posto lo stemma del Comune di Nettuno.
Rita Cerasani
Io resto a casa?
Io resto a casa, questa è la raccomandazione che leggiamo sui mezzi di informazione nazionale e persino sulla pubblicità di prodotti in vendita.
Se chiediamo alla gente perché dobbiamo stare a casa, nessuno è in grado di dare una risposta logica. Nessuno è in grado di dire che male si fa ad uscire in strada rispettando il prescritto e logico distanziamento sociale pari ad un metro. E’ impressionante e inquietante vedere le strade deserte di pedoni e veicoli. Nemmeno durante la guerra mentre cadevano le bombe le strade erano così deserte. Siamo in una pandemia senza precedenti che miete vittime in tutto il mondo. Tuttavia le limitazioni al movimento dei cittadini in vigore nel nostro Paese non sono così diffuse altrove. In Germania la gente circola liberamente, va nei parchi, si stende al sole in costume da bagno sulle rive dei fiumi rispettando il distanziamento sociale, ma riguardo alle nostre autocertificazioni, i tedeschi sorridono ironicamente.
Sfidano la sorte? Non è così, i fatti danno torto a noi, non a loro. Siamo noi che abbiamo il maggior numero di vittime al mondo in rapporto alla popolazione.
Il nostro Paese vanta, si fa per dire, tutti i record negativi fra i Paesi della UE: la popolazione meno acculturata, più ignorante, l’atmosfera più inquinata, il maggior numero di vittime della strada, di disoccupati, l’economia più disastrata ecc ecc. Forse i nostri ineffabili politici, che ci mal governano, farebbero bene a imparare dagli altri. Recentemente il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando alla Nazione, ha riconosciuto sia pure tardivamente, che la maggior parte dei contagi e delle vittime, si registra proprio negli ambiti limitati, nelle abitazioni private, nelle RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali, nelle case di riposo, nei conventi, nelle cliniche private o pubbliche, dove virus e batteri trovano l’habitat ad essi favorevole, e dove il distanziamento sociale è pura utopia, non all’aperto dove i raggi solari sterilizzano i virus.
L’OMS: metà dei morti è nelle case di riposo. L’Istituto Superiore di Sanità: in 1.082 strutture da febbraio al 14 aprile registrate quasi 7 mila vittime.
Stando così le cose bisognerebbe invitare la gente a uscire da casa, a passeggiare al sole, ad andare al mare. Invece in strada circolano pattuglie delle numerose polizie, di Stato, Locali, carcerarie, carabinieri, Guardia di Finanza e, perfino militari della Guardia Costiera, quella guardia costiera che in occasione del tragico naufragio della Costa Concordia, una delle navi da crociera più grandi del mondo, sebbene informata dalla sorella di una passeggera che tramite i carabinieri invocava un immediato intervento che se attuato avrebbe salvato oltre 30 vite umane, rimase inerte e intervenne troppo tardi, consegnandosi alla storia del naufragio più vergognoso della storia con un triviale epiteto: salga a bordo, cazzo.
Oggi le nostre strade sono zona di caccia delle varie polizie che invece di occuparsi dei mafiosi tranquillamente in giro, invece di difendere e assistere i cittadini, si attivano nell’opera di terrorismo urbano, rendendosi colpevoli di abuso di potere e violazione della sfera privata dei cittadini, privacy, in contrasto con l’art. 13 della nostra Costituzione così come autorevolmente affermato dall’insigne professor Sabino Cassese il più autorevole giurista vivente, giudice emerito della Corte Costituzionale.
Cesare Zaccaria - Anzio
Bando per contributi Regione Lazio
E’ stato pubblicato dalla Regione Lazio l’avviso “Un ponte verso il ritorno alla vita professionale e formativa: misure emergenziali di sostegno economico per i soggetti più fragili ed esposti agli effetti della pandemia”. Un importante investimento di 40 milioni contenente forme di supporto per molte categorie ai margini come i rider, le colf e le badanti, ma anche i disoccupati non coperti da forme di sostegno al reddito, gli studenti universitari e i tirocinanti.
Tutte le domande per ottenere i contributi potranno essere presentate sulla piattaforma http://generazioniemergenza.laziodisco.it
Bonus tirocinanti: 600 euro per tirocinanti che abbiano dovuto interrompere o sospendere il tirocinio a partire dal 23 febbraio 2020 a causa dell’emergenza Covid19.
Bonus colf-badanti: Da 300 a 600 euro per lavoratori domestici che abbiano subito una sospensione o cessazione dell’attività lavorativa a causa dell’emergenza Covid19 dopo il 23 febbraio.
Bonus sicurezza rider: 200 euro per i lavoratori digitali per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per proteggersi dal Covid-19.
Le domande possono essere presentate dal 6 maggio.
Bonus disoccupati e sospesi dal lavoro: 600 euro come contributo per persone in stato di disoccupazione o sospensione dal lavoro che non percepiscano altra forma di sostegno al reddito (ammortizzatori sociali, reddito di cittadinanza). Le domande possono essere presentate dal 7 maggio.
Bonus connettività studenti: 250 euro per un contributo una tantum a studenti universitari per acquisto di PC/Notebook, tablet, schede SIM, strumentazione per il collegamento a Internet acquistati dal 1° febbraio 2020. Le domande possono essere presentate dall’8 maggio.
Per scaricare la Documentazione si segnala il seguente link:
http://www.regione.lazio.it/rl_formazione/?vw=documentazioneDettaglio&id=53421
Comune di Nettuno