La proposta di monumentalizzare tutta l’area del vecchio cimitero
Una soluzione per il cimitero
Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’interesse che ha improvvisamente suscitato la situazione dell’antica Chiesa di S. Maria del Quarto. Grazie all’intervento dell’opposizione si è tornato a parlare di una questione decennale, cui mai è stata data una soluzione. Tuttavia, può un semplice intervento di manutenzione ordinaria creare tutto questo scandalo? Come mai, solo oggi si scopre questo problema? Si cerca una soluzione o solo la polemica strumentale?
Non sappiamo. Ma conosciamo la situazione da molti anni, da quando proponemmo di monumentalizzare tutta l’area del vecchio cimitero, con una proposta formale, regolarmente protocollata per la prima volta nel lontano Gennaio 2013, quando al Governo della nostra città vi era un’Amministrazione di centro-sinistra.
Nessuna risposta venne data allora.
Lo stesso progetto venne protocollato ancora una volta nel Luglio 2016, quando la nuova Amministrazione targata 5 Stelle prometteva di rivoluzionare il modo di far politica. Il risultato fu, però, lo stesso: nessuna risposta. E pensare che, grazie alla “mediazione” dell’amico Roberto Lucci, ottenemmo un “cortese” colloquio con l’Assessore Sanetti, dal quale non scaturì nulla.
La scorsa estate, il nostro progetto è stato posto all’attenzione anche di questa Amministrazione, ma nessuno ha mai mostrato interesse a quanto proposto. Nessuno, tranne Agostino Gaeta che, sulla base delle nostre indicazioni, ha fatto una bellissima inchiesta su “Controcorrente” che suscitò un notevole interesse e ricevette pubblici encomi. Anche questa iniziativa, però, non ha dato i frutti che ci aspettavamo.
Oggi, l’opposizione tenta di cavalcare una polemica su lavori di ordinaria manutenzione. Non entriamo nel merito, visto che non ci interessiamo di politica. Eppure, quando al Governo vi erano loro, come mai non hanno mai dato risposte alle criticità da noi evidenziate, preferendo ignorare quanto sottoponevamo loro?
Non sappiamo rispondere e, a questo punto, una risposta nemmeno ci interessa. Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare, diceva Seneca, per cui si chiede a chiare lettere all’attuale Amministrazione: avete mai letto il nostro progetto?
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia.
Pietro Cappellari
Alberto Sulpizi
Conosci te stesso
Conosci te stesso. Così si legge sul Tempio di Apollo a Delfi.
L’opinione corrente che gli italiani hanno di sé stessi è alquanto diversa dalla realtà. Dicono di non essere compiacenti con le disposizioni delle istituzioni, delle regole, di essere insofferenti, individualisti. I fatti dimostrano esattamente il contrario.
Oggi viviamo in un mondo globalizzato. L’autarchia appartiene al passato. L’economia di ogni paese deve misurarsi con le economie dei paesi concorrenti. Disgraziatamente L’Italia deve fare i conti con una serie di handicap. Cominciamo dalla pressione fiscale; ecco la classifica completa: 1°) Italia 64,8 %; 2°) Francia 62,7%; 3°) Belgio 58,4%; 4°) Spagna 50 %; 5°) Grecia 49,6 %; 6°) Svezia 49,1 %.
Ancora oltre, Germania 48,8 % e gran Bretagna 32 %. Il popolo francese per protestare contro un modesto aumento delle accise sui carburanti è sceso in piazza con eclatanti dimostrazioni che hanno messo in grande difficoltà il presidente Macron.
Da noi su una fattura per energia elettrica o gas, i due terzi dell’importo sono rappresentati da gravami fiscali insopportabili. Con questa situazione, protestare contro una fiscalità da rapina sarebbe non solo lecito ma doveroso, e invece il popolo si scaglia contro l’evasione fiscale. Ma non è finita qui. Sulle aziende italiane grava il maggior costo dell’energia elettrica in conseguenza dello scellerato referendum che, unico paese europeo, ci privò delle centrali nucleari. Aggiungiamo il maggior costo dei carburanti, dei pedaggi stradali, delle assicurazioni RC, della burocrazia, della abnorme durata dei processi per cui un imprenditore vittima di un raggiro deve attendere fino a 20 anni per essere risarcito. Pochi giorni orsono un imprenditore napoletano costretto al fallimento, di fronte alla prospettiva di gettare sul lastrico i suoi collaboratori si è tolto la vita. In un non lontano passato, ogni tre giorni un imprenditore si suicidava.
Altro che insofferenti delle regole, gli italiani sono pecore, questa Italia è un ovile.
I numerosi decreti e decretini DPCM che si susseguono a breve distanza di tempo paralizzano la vita del Paese creano ansia, insicurezza, paura nella gente, la segregano in casa in una sorta di arresti domiciliari,.
La frase IO STO A CASA, la si legge dappertutto, anche sulla pubblicità di prodotti in vendita; le città sono deserte, tristissime, senza precedenti nemmeno in tempo di guerra o durante l’occupazione nazista.
Se qualcuno ardisce di mettere il naso fuori di casa, viene additato alla riprovazione sociale come un untore di manzoniana memoria, mentre invece virus, batteri e contagi, trovano il loro terreno di coltura negli spazi limitati, nelle abitazioni, nelle RSA, nelle case di riposo, nelle comunità e negli ospedali.
In Germania i cittadini non sono oppressi da divieti nel loro diritto di circolare liberamente, fatto salvo l’obbligo dell’efficace distanziamento sociale; loro circolano lieti, abbiamo visto filmati di cittadini tedeschi in costume da bagno prendere il sole lungo le rive dei fiumi. Se gli parliamo delle nostre autocertificazioni, sorridono di commiserazione e scherno.
Vediamo chi ha ragione: al 7 maggio i contagiati vedono la Spagna al primo posto con 219.329 persone, l’Italia al secondo posto con 214.457, la Germania al 5° posto con 167.372 contagiati. Al 10 maggio l’Italia lamenta ben 30.395 deceduti.
Il Covid – 19 è una affezione polmonare che colpisce tutti quelli che abitualmente respirano atmosfera insana come quella del nostro Paese che ha l’aria più inquinata d’Europa e nell’ambito dello stivale le regioni dove l’inquinamento è più concentrato, come Piemonte, Lombardia, Emilia/Romagna.
E’ sorprendente che i mezzi di informazione, i celebrati scienziati, le TV nazionali non se ne siano accorti. Virus e batteri all’aperto, sotto i raggi del sole, non sopravvivono, lo dimostra il fatto che la situazione sanitaria con l’avvento della primavera sta migliorando di giorno in giorno. Recentemente il Premier Conte ha riconosciuto che la maggior parte dei contagi si verifica nelle abitazioni e comunque nelle comunità.
Ergo, le nostre restrizioni favoriscono contagi e decessi.
Cesare Zaccaria
Pronta una bozza di protocollo con le Ferrovie
Parcheggio stazione
L’Amministrazione comunale di Nettuno, nella persona del Sindaco Alessandro Coppola ha realizzato la bozza di un protocollo d’Intesa con Ferrovie dello Stato Italiane Spa, Rete Ferroviaria Italiana Spa e FS Sistemi Urbani srl, allo scopo di promuovere la riqualificazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse esistenti nel territorio della Città di Nettuno. Si tratta di un lavoro frutto di una serie di incontri tra i vertici di questa Amministrazione e i delegati di Ferrovie, avviati subito dopo l’insediamento della giunta Coppola.
Tra le ipotesi di sviluppo prevede la realizzazione di una nuova viabilità di accesso ad un’area di sosta, la realizzazione di un parcheggio di interscambio su una superficie di circa 10mila mq con accesso da via Santa Maria nonché la demolizione del viadotto pedonale esistente e la realizzazione di un collegamento a raso tra via Lombardia e via Ennio Visca. L’ipotesi comprende altresì la definizione delle procedure per la cessione di aree già in uso da parte Comune per una superficie pari a circa 16mila mq (i giardini dietro e davanti la Posta centrale, la piazza della Stazione…), mentre altri 25mila mq costituiranno aree ‘da valorizzare’. Al momento il Comune di Nettuno e Ferrovie hanno conferito un incarico ad un Ente terzo per la stima del valore dell’area. Questo dato consentirà all’Amministrazione comunale di arrivare alla fase conclusiva della transazione. Ferrovie propone il ricorso all’istituto della perequazione, attraverso la possibilità di realizzare su porzione dell’area manufatti edilizi quale corrispettivo della cessione della porzione residua, ed in via alternativa la alienazione attraverso un corrispettivo in denaro. L’Amministrazione è intenzionata, laddove il costo dell’operazione sia alla portata dell’Ente, ad acquisire la zona e valutarne successivamente lo sviluppo con progetti di natura pubblica e di interesse collettivo.
Comune di Nettuno
40 anni de “Il Germoglio”
Ai suoi primi 40 anni di vita, in realtà, il Nido comunale “il Germoglio” non li dimostra affatto, sempre in fermento per attività e voglia di crescere anche se, proprio quest’anno, un piccolo “animaletto dispettoso”, di nome “coronavirus”, come noi educatrici lo raccontiamo ai più piccoli, sta cercando di impedire i suoi festeggiamenti.
In programma, una grande festa e tanti eventi: una mostra di giochi antichi, di laboratori creativi, un percorso sensoriale, accompagnati da musica e allegria. La festa non è stata cancellata ma solo rimandata a quando la vita riprenderà il suo regolare corso.
Per spiegare cos’è l’Asilo Nido “Il Germoglio”, dobbiamo fare un piccolo salto indietro nel tempo, proprio come nelle fiabe.
Nel maggio 1980, il Sindaco Antonio Simeoni, istituisce “Il Germoglio” che rappresenta il primo esempio di servizio alla primissima infanzia reso alla comunità locale. In 40 anni di storia, questo asilo ha accolto e si è preso cura di tanti bambini da 0 a 3 anni, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la comunità.
Oggi, punto di forza de “Il Germoglio” è di certo il lavoro di squadra e la sentita collaborazione che intercorre tra noi educatrici, il personale ausiliario, il personale di cucina, la coordinatrice pedagogica dott.ssa Manuela Turano, la pediatra dott.ssa Francesca Bonetti e i Servizi Sociali comunali, con Annarita Bacci referente. A dirigere questa squadra, tutta al femminile, è la Dottoressa Margherita Camarda, che da qualche anno ci guida instancabilmente verso una visione comune degli obiettivi prefissati.
Quanti bambini sono stati accuditi, curati e amati in 40 anni di attività?
I protagonisti indiscussi della storia del nostro Nido sono proprio loro: i Bambini che, numerosi, continuano a dare linfa vitale alla realizzazione del nostro e loro progetto educativo perché diventi anche un progetto di vita.
Quella educativa, infatti, è una relazione a due dove chi educa e chi è educato non sono discernibili.
Un ringraziamento particolare va al Sindaco Alessandro Coppola, all’Amministrazione comunale e all’Assessore Maddalena Noce, per la sensibilità che dimostrano nei confronti delle esigenze dei piccoli utenti. Nel ringraziarli ci auguriamo di continuare lungo questa strada di proficua collaborazione, in modo da condividere un servizio sempre più a misura di bambino.
Siamo certe che da una pubblica Amministrazione, attenta ai bisogni dei più piccoli, possano formarsi cittadini capaci di dare un contributo migliore alla società.
Il nostro pensiero speciale va alle educatrici di ieri: Claudia Ciccarelli, Grazia Belli, Carla Bisaro e Margherita Terenzi.
Seguendo le loro orme continueremo a seminare nell’animo dei piccoli alunni il “Germoglio dell’Amore”.
Con affetto. Arianna Temperilli, Annarita Tarantini, Antonella De Franceschi, Francesca Colli, Luigia Marino, Laura Bussi, Maria Rita Tomei, Marina Perrupato Scè e Maria Vittoria Ottaviani.
Comune di Nettuno