Il medico senologo è il direttore della Breast Unit dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove hanno in cura 350 donne di Aprilia
Conferita la cittadinanza onoraria al professor Fabio Ricci
Il dottor Fabio Ricci conquista per merito la cittadinanza onoraria della Città di Aprilia.
Dopo il riconoscimento conferito da Sermoneta, anche il Comune nord pontino ha voluto concretamente dare prova della stima e della riconoscenza nutrita nei confronti del direttore clinico della Breast Unit dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, il centro multidisciplinare di senologia in prima linea nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno, il male del millennio che conta 550 mila nuovi casi in tutta Italia, risultando in assoluto tra le patologie oncologiche più diffuse.
Il 16 settembre scorso presso l’aula consiliare del Comune di Aprilia, in occasione della cerimonia ufficiale per il conferimento della cittadinanza onoraria, insieme ai capigruppo del consiglio comunale che ha approvato all’unanimità il provvedimento nel giugno scorso, erano presenti il sindaco Antonio Terra, il sindaco di Latina Damiano Coletta, l’assessore alla sanità del Comune di Sermoneta Sonia Pecoriglia, la direttrice del Uoc della Asl di Latina, la dottoressa Laide Romagnoli, il direttore sanitario della Asl di Aprilia il dottor Belardino Rossi e la presidente dell’associazione Andos Aprilia Resy Langiano.
Significative le parole pronunciate dal sindaco di Aprilia Antonio Terra a voler rendere la profonda umanità e sensibilità del dottor Ricci.
“Un medico – ha aggiunto la dottoressa Romagnoli – che cura per prime le ferite del cuore”.
Ancor più significativa e toccante la testimonianza di Sabrina, una paziente del dottor Ricci che sta affrontando la sua battaglia contro quel nemico oscuro che è il cancro al seno.
“Solo ad Aprilia – ha commentato il dottor Fabio Ricci porgendo parole di ringraziamento a tutti i presenti – curiamo ogni anno 350 donne, con 30 nuovi casi registrati nei mesi del lockdown.
La Breast Unit è lo strumento per garantire cure mirate ed efficaci, con un 20% di probabilità in più di sopravvivenza per le pazienti, ottimizzando la spesa. Adottare questo strumento è un dovere etico e morale”.
Francesca Cavallin