L’ex leghista Roberto Boi critica il Primo Cittadino e chiede spiegazioni
Terra regala cubature ai costruttori
“Potevano rappresentare l’occasione per donare servizi alla città, invece i Pinqua in particolare a Toscanini, finisce per sottrarre servizi a quella zona. Il finanziamento del piano diventa l’occasione per regalare cubature ai costruttori senza che il Comune abbia in cambio i soldi e i servizi che gli spettano per legge. Il Sindaco presuntuoso che ha bacchettato i comitati, i tecnici e l’opposizione solo per aver chiesto spiegazioni, deve capire che non è il padrone di questa città e in consiglio comunale, i tecnici del Comune dovranno darmi delle spiegazioni, perché il piano così concepito contrasta palesemente con la normativa urbanistica che non può essere aggirata”.
Il consigliere di opposizione Roberto Boi boccia il piano per la qualità dell’abitare che riguarda il comparto centro e Toscanini. Il più remunerativo tra i progetti che hanno ottenuto un finanziamento da 40 milioni di euro, ma anche il più controverso, in quanto, secondo Roberto Boi, consigliere e geometra esperto, più che donare servizi alla città finisce per avvallare varianti urbanistiche a tutto vantaggio per i costruttori e senza tenere conto della normativa vigente.
“L’area della ex Freddindustria – spiega Boi – secondo il piano regolatore vigente è un’area standard F che andrebbe destinata a servizi: già così, realizzando delle palazzine su un’area che dovrebbe essere utilizzata per donare servizi al comparto residenziale già realizzato, vengono meno gli standard urbanistici e non è chiaro come e dove il Comune voglia andare a recuperarli, perché le perizie non sono state fatte. Entrando nel merito del piano che riguarda la ex Freddindustria, è evidente la violazione della normativa urbanistica. Per legge infatti il Comune di Aprilia ha il dovere di chiedere al privato come “compensazione” per la variante che fa assumere enorme valore all’area, almeno l’equivalente del 50% del plusvalore acquisito dai terreni e fino ad un massimo del 100%, al netto del patrimonio investito. Ad esempio, se nel caso della Freddindustria l’acquirente ha comprato l’area per 3 milioni e mezzo di euro e la stessa con la variante varrebbe 30 milioni di euro, il Comune deve avere dal privato almeno il 50% del valore aggiunto, vale a dire circa 13 milioni di euro a beneficio della collettività. Sottolineo che non si tratta di una facoltà dell’ente chiedere o meno il plusvalore ma di un obbligo di legge. Invece con i Pinqua, mescolando gli interventi pubblici e privati, l’amministrazione Terra con un masochista gioco al ribasso avrà in pratica dal privato dei terreni che neanche lontanamente si avvicinano alla cifra di cui abbiamo parlato. L’impressione è che l’amministrazione guidata da Terra abbia voluto mettere nel calderone anche il piano della Freddindustria per la realizzazione di cubature a residenziale - progetto già bocciato quando si era tentato di farlo passare con il Piano Casa e come Piano Integrato - e questa volta senza chiedere ciò che spetta alla collettività, in contrasto con la normativa”.
Perplessità anche sulla scelta di dislocare lo stadio.
“Trovo scorretta la scelta politica di distruggere una struttura storica per la città solo perché gli spalti sono inadeguati – commenta il consigliere di opposizione – quando quasi tutte le nostre scuole sono inadeguate e quei soldi potevano essere impiegati per realizzare edifici a norma per i nostri figli. Soprattutto però, anche in questo caso la variante finisce per avvantaggiare solo il privato. Il costruttore infatti dislocherà lo stadio sull’area a servizi della 167, dove già il costruttore avrebbe dovuto realizzare un’area sportiva attrezzata a servizio della 167. Lecito chiedersi, dove verranno recuperati gli standard della 167? Dove verranno realizzati i servizi destinati a quel quartiere? Perchè un servizio generale per la città come lo stadio va a sostituirsi ad un servizio particolare di un quartiere che non verrà più realizzato? Inoltre, sempre in base al piano, in cambio il privato potrà realizzare cubature per housing sociale: non si tratta di case popolari, ma appartamenti che potranno essere venduti a canone calmierato, con un guadagno che comunque si aggira attorno alle 1200-1300 euro al metro quadrato. Dove sta il vantaggio per la parte pubblica? In Consiglio comunale esigo risposte, dal Sindaco e dai tecnici dell’ente, che dovranno assumersi la responsabilità di mettere nero su bianco le risposte a questi quesiti”.
Francesca Cavallin
Francesca Renzi e Roberto Boi lasciano la Lega
Senza capi e ducetti
Dal 13% ottenuto in occasione dell’ultima tornata elettorale, la Lega di Aprilia si ritrova senza rappresentanti in consiglio comunale e di conseguenza senza i “cavalli di razza” che avevano trainato il partito del Carroccio verso un risultato insperato. Come preannunciato i consiglieri Roberto Boi e Francesca Renzi – rispettivamente il più votato in assoluto delle scorse elezioni con 626 preferenze e una delle più votate con 429 voti – hanno deciso di lasciare la Lega e approdare al gruppo misto, con una dichiarazione piuttosto eloquente sulle motivazioni del distacco resa durante l’ultimo consiglio comunale.
“Con non poco rammarico – ha dichiarato il capogruppo Roberto Boi – io e la consigliera Renzi prendiamo atto che nella nostra città il sistema partitico stenta a dare legittime risposte. Nemmeno stavolta, nonostante tutto l’impegno posto, siamo riusciti a far rispettare gli impegni che gli avventori partitici hanno preso per questa città, oltre strane situazioni che paiono legare il partito in particolare alla città littoriana. Come tutte le separazioni forse la colpa va ricercata un po’ in tutte le parti in causa. Ma una cosa è certa: non funziona e dunque se il buongiorno si vede dal mattino è preferibile per quanto ci riguarda operare una sorta di “eutanasia partitica”. Noi stacchiamo la spina ed iniziamo un percorso senza più capi né ducetti, percorso dove saremo solo noi i responsabili di quanto faremo. Un in bocca al lupo a quella piccola parte che forse ancora ci crede per inesperienza politica. Usciamo quindi dal partito denominato Lega e aderiamo al gruppo misto”.
Francesca Cavallin