L’assessore alla pubblica istruzione Gianluca Fanucci in visita ai plessi scolastici
Tutte le scuole al via
Lunedì 13 settembre l’assessore alla pubblica istruzione Gianluca Fanucci ha visitato diversi plessi scolastici della Città, per portare i saluti dell’Amministrazione comunale agli studenti e al personale della scuola, che – nella maggior parte dei casi – riprendono le attività didattiche.
La visita ha riguardato la scuola “Gianni Orzini”, che da quest’anno ha una nuova dirigente scolastica, la scuola Matteotti, dove l’Assessore ha assistito al concerto organizzato dai docenti dell’indirizzo musicale per dare il benvenuto ai nuovi studenti di prima media e la scuola Marconi, dove fervono i preparativi per accogliere le bambine e i bambini di prima elementare, che inizieranno domani.
“La scuola finalmente riparte – ha commentato l’Assessore – ed era giusto augurare di persona un buon inizio ad alunni, insegnanti e personale scolastico. Questi ultimi anni sono stati impegnativi per tutti: la scuola è stata chiamata ad uno sforzo notevole, per contrastare la pandemia e al contempo garantire a tutti il diritto all’istruzione.
La ripresa delle regolari attività in presenza è quindi una buona notizia che rende questo inizio particolarmente speciale. Nel periodo estivo, gli uffici del Comune hanno lavorato in stretto contatto con le scuole, per garantire la manutenzione ordinaria degli edifici e portare a termine alcuni interventi in previsione dell’avvio del nuovo anno.
Oggi le lezioni sono partite regolarmente, senza segnalazioni di criticità da parte dei dirigenti scolastici”.
In particolare, con fondi del Ministero dell’Interno, sono stati riqualificati bagni, palestra e spazi esterni della scuola “Niccolò Copernico” di Casalazzara; sono stati ristrutturati bagni e archivi della scuola “Guglielmo Marconi” (dove devono esser completati alcuni interventi esterni, inclusa la fornitura di nuove tende); in settimana si avvieranno i lavori di rifacimento della copertura della scuola “Menotti Garibaldi”.
Con fondi della Regione Lazio (Mutui BEI), invece, il Comune sta completando il rifacimento della biblioteca, dei bagni disabili e dell’impianto antincendio (con abbattimento delle barriere architettoniche) nella scuola “Menotti Garibaldi”.
Nella scuola “Luigi Pirandello” sono state sostituite le finestre e installate le lampade a LED, mentre presso la scuola “Gianni Orzini” stanno per concludersi i lavori alla nuova palestra. Riprenderanno invece nelle prossime settimane i lavori nella scuola “Arturo Toscanini” per l’impianto di allarme e la sistemazione di alcuni lucernai.
“In questi mesi abbiamo cercato di rispondere prontamente alle richieste delle scuole – commenta l’assessora ai lavori pubblici Luana Caporaso – nei prossimi mesi contiamo di avviare altri cantieri, nell’ottica di rendere gli edifici scolastici sempre più adeguati alle esigenze dei nostri ragazzi.
Nei giorni scorsi, poi, abbiamo vinto un altro bando per sistemare le coperture della scuola Deledda e del teatro della scuola Menotti Garibaldi, mentre nei prossimi mesi avvieremo lavori anche nella scuola di Campo del Fico.
Infine, con fondi comunali stiamo prevedendo la sistemazione delle coperture della scuola Pascoli e scuola Montarelli. In ogni caso, anche per i cantieri ancora in corso, lavoriamo a stretto contatto con le dirigenze scolastiche, per far sì che l’impatto sulle attività didattiche sia nullo o ridotto al minimo”.
Comune di Aprilia
Due dipendenti della Multiservizi che rifiutano il vaccino
Sospesi i no vax
Legittima la sospenzione dal lavoro per il lavoratore che rifiuta il vaccino contro il coronavirus, laddove ricopra un ruolo tale da rendere il completamento del ciclo vaccinale contro il SARSCoV-2 un requisito indispensabile di idoneità al lavoro. È quanto stabilito da un recente pronunciamento dal Tribunale Ordinario di Latina, sezione lavoro, che ha interpretato la spinosa questione legata all’obbligo vaccinale anche alla luce della normativa sulla sicurezza presso i luoghi di lavoro. Il giudice Simona Marotta con ordinanza 2116 del 2021 ha respinto il ricorso promosso da due dipendenti contro l’azienda Speciale Multiservizi, dopo essere state sospese senza retribuzione per temporanea inidoneità alla mansione svolta e in virtù dell’impossibilità da parte del datore di lavoro di reimpiegarle in una mansione confacente alla loro professionalità. Le due lavoratrici infatti, impiegate presso “Il Giardino dei Sorrisi”, ritenevano di non essere sottoposte all’obbligo vaccinale, non rientrando le loro mansioni in quelle previste invece per il personale sanitario, ma il 9 luglio l’azienda Speciale ha comunicato loro il certificato trasmesso dal medico competente, di inidoneità temporanea alla mansione specifica in attesa del completamento del protocollo sanitario. Proprio in ragione del certificato, il collegio dei liquidatori ha previsto la sospensione dal servizio con sospensione della retribuzione, vista anche l’impossibilità di ricollocare le due operatrici. Le lavoratrici hanno presentato ricorso al tribunale del lavoro, ma il giudice ha respinto le loro istanze: pur riconoscendo che non sussista per le ricorrenti alcun obbligo vaccinale, non esercitando le stesse alcuna professione sanitaria, la dottoressa Simona Marotta ha riconosciuto all’azienda speciale la corretta applicazione degli artt. 41 e 42 d.lgs 81/2008, proprio in ragione del giudizio di inidoneità espresso dal medico competente.
“Il provvedimento - si legge nell’ordinanza - non integra alcuna sanzione disciplinare per il rifiuto di vaccinarsi, rappresentando, al contrario, l’esplicazione del potere datoriale previsto dal codice civile, in virtù del quale il datore di lavoro ha l’obbligo di sospendere il dipendente risultato temporaneamente inidoneo allo svolgimento delle mansioni cui è addetto. La temporanea sospensione dal lavoro e dalla retribuzione della dipendente - specifica ancora l’ordinanza - è, dunque, misura connotata da una evidente finalità precauzionale in quanto diretta a prevenire la diffusione del contagio all’interno della struttura socio-assistenziale che ospita soggetti fragili”.
Secondo il Tribunale di Latina, in sostanza, il collegio dei liquidatori di Asam, assistito dall’avvocato Stefano Ricci ha agito correttamente in quanto, se è vero che va tutelato “il diritto alla libertà di cura, costituzionalmente tutelato”, deve al tempo stesso essere garantita la salute e l’incolumità altrui, in particolare non solo i soggetti fragili ospiti del Centro Diurno ma anche i colleghi di lavoro per ragioni di salute e di sicurezza e terzi che non possono o non hanno potuto sottoporsi al vaccino. E il datore di lavoro, anche nell’interesse del dipendente stesso che rifiuta di sottoporsi al vaccino, ha l’obbligo di adottare tutte le misure per la tutela dell’integrità fisica del lavoratore in questione e degli altri dipendenti. Fino a che rifiuteranno il vaccino e in assenza di altre mansioni, le due dipendenti non potranno tornare al lavoro.
Francesca Cavallin