Si sono tenuti il 4 giugno i funerali della giovane apriliana trovata senza vita a Roma
Francesca una chef di talento
Grande commozione il 4 giugno scorso per i funerali di Francesca Marcantognini Sacchi, la 26enne chef di Aprilia trovata senza vita a fine maggio in un albergo della capitale. Tante le persone, tra amici, colleghi, collaboratori di lavoro e semplici clienti che hanno voluto stringersi attorno al dolore della famiglia della giovane. Le esequie si sono svolte nella chiesa di santi Pietro e Paolo al quartiere Primo. Una morte improvvisa quella di Francesca che ha sconvolto l’intera comunità apriliana.
La 26enne, dopo una esperienza a Milano dove aveva avviato un’attività dedicata ai lieviti, aveva deciso un anno fa di ritornare a casa. In via di Crollalanza aveva inaugurato un nuovo locale dedicato alla pizza. In poco tempo la sua attività aveva conquistato tutti grazie alla sua bravura e competenza nel settore. Francesca era una ottima ristoratrice, come hanno ricordato in questi giorni diversi chef che hanno collaborato con lei nell’intero arco della sua breve ma intensa carriera. “Tema”, questo il nome della pizzeria, nel giro di pochi mesi era diventata un apprezzato punto di riferimento, tanto da essere inclusa anche nelle guide degli esperti del settore. Un locale che funzionava e che aveva preso piede con grande facilità in città tanto che era difficile trovare un tavolo senza una prenotazione anticipata.
“Noi siamo quello che apprendiamo durante i nostri vissuti quotidiani – ha detto durante l’omelia Don Gabriele – e tra questi vi è anche la cucina, una palestra di esercizio dove si impara, fin da bambini, a distinguere il buono dal cattivo, il dolce dall’amaro, ciò che è commestibile e ciò che non lo è. Tutto questo passa attraverso la sapienza del cibo. Tutte intuizioni che Francesca ha colto nel corso della sua esperienza. Un semplice impasto che attraverso il lavoro diventava cultura. La cucina come un laboratorio d’arte. Il cibo serve a comunicare, a conoscere, a scambiare le diverse identità. La cucina come luogo di accoglienza e di unione. Francesca aveva la capacità di unire le persone attraverso una tavola ricca di gusto e di gioia”.
Parole che hanno commosso le tante persone presenti nella chiesa di Santi Pietro e Paolo di Aprilia. Come è stato un momento toccante l’Ave Maria cantata a chiusura delle esequie da una stretta collaboratrice della 26enne ristoratrice, un ultimo omaggio che ha emozionato tutti i presenti. Poi, al termine della funzione, c’è stato spazio per alcune parole di ricordo di quanti Francesca la conoscevano e apprezzavano e per la lettura di una poesia di Alda Merini, ultimi versi in omaggio della giovane apriliana, una chef di grande talento e avvenire scomparsa troppo presto.
“Te ne sei andata senza fare rumore, lasciandoci senza disturbare. Ci lasci una eredità pesante, ci hai fatto capire che si può vincere anche perdendo il dono più bello. Che tu possa aver trovato quella pace interiore che il mondo non ha saputo donarti. Con la tua assenza ci sentiamo schiacciati e impotenti. Ci hai chiesto di fermarci, ci vorrà del tempo per capire fino in fondo. Ciao Francesca”.
Alessandro Piazzolla
Con la stagione estiva penalizzati diversi quartieri
Incubo miasmi
Torna l’incubo miasmi ad Aprilia. Come ogni anno, con l’avvicinarsi della stagione estiva, i cittadini del comune del nord pontino devono fare i conti con le puzze e gli odori nauseabondi. I più penalizzati sono gli abitanti della borgata agip, della zona di Campo di Carne, La Gogna e poi quelli che vivono a ridosso della zona industriale di Aprilia. Nel centro urbano tutto il quadrante sud, quello che va da Montarelli fino alla zona di via Aldo Moro, via Guido Rossa e via Mascagni. Puzze tremende che costringono molti cittadini a chiudere porte e finestre per evitare di essere letteralmente invasi da odori a dir poco nauseabondi. E’ una situazione nota e che, purtroppo, nessuno è riuscito a risolvere in questi anni nonostante decine e decine di sopralluoghi ed ispezioni. L’ente comunale di piazza Roma più volte si è rapportato anche con le altre autorità in gioco, come Arpa, Asl, Nas e carabinieri, presentando esposti e denunce anche alla procura di Latina. Nonostante queste attività di monitoraggio e di controllo, a volte anche all’interno di alcune aziende situate nell’area industriale, i disagi continuano. Una ampia parte di Aprilia è completamente ostaggio di queste puzze a cui sembra non esserci rimedio alcuno. Anni di segnalazioni e denunce finite, fino ad oggi, con un buco nell’acqua.
“Cambiano le amministrazioni – afferma un residente di via Guido Rossa – ma i disagi pesantissimi resistono impunemente. Speriamo che la squadra commissariale prenda di petto questa situazione e che si riesca ad arrivare alla causa del problema. Non è dignitoso vivere in questo modo. Alcune notti è quasi impossibile riuscire a dormire con le finestre aperte. Quando quelle puzze entrano in casa è da sentirsi male. Non si può continuare così”.
Soprattutto con l’inevitabile innalzamento delle temperature nelle prossime settimane la situazione rischia di diventare insostenibile per le persone. Residenti delle periferie e del centro urbano che rischiano, ancora una volta, di passare diverse nottate estive barricati in casa, con porte e finestre ben chiuse per non sentirsi male a causa dei miasmi. Una storia indecente che si ripropone ogni anno senza trovare l’origine del problema né, tantomeno, una soluzione definitiva.
“Nell’ultima settimana almeno un paio di notti – ci confessa un residente della zona di via Aldo Moro – è stato difficile dormire. Alcuni si sono svegliati con la propria abitazione invasa da puzze nauseabonde. Non è decoroso né dignitoso. Ci aspettiamo che i commissari che oggi governano questo comune possano impegnarsi per porre fine a questo disagio visto che fino ad oggi la politica ha fallito”.
Alessandro Piazzolla