La proprietà del borgo di Pratica di Mare non ha ottemperato alla sentenza del Tar ed ora spetta al Comune aprire con la forza
Dopo quattro anni riaprirà Il Borgo
Alla fine l’ha spuntata l’associazione La Lente, infatti il Tar del Lazio in data 17 luglio 2020 ha ordinato alla società Nova Lavinium srl la rimozione del cancello posto all’entrata del borgo di Pratica di Mare.
“Tutto è iniziato nel giugno del 2016 - mi dice il presidente dell’associazione La Lente Roberto Mambelli - quando fu apposto un cancello all’entrata del borgo impedendo ai cittadini, che per secoli ne avevano usufruito, di entrarvi. Tutto ciò avvenne senza alcuna spiegazione da parte del Comune a guida Cinque Stelle che avrebbe dovuto vigilare.
Perdurando questa situazione in data 25 maggio 2017, in qualità di consigliere comunale produssi prima una interrogazione in cui ribadivo la disponibilità pubblica delle strade e piazze all’interno del Borgo chiedendo all’allora sindaco Fucci una immediata ordinanza a ripristinare la fruibilità interna del Borgo.
Non avendo avuto come richiesto alcuna risposta feci un ordine del giorno presentato il 3 ottobre del 2017. In Consiglio comunale la maggioranza pentastellata tra cui l’allora presidente del consiglio Adriano Zuccala, respinse il mio o.d.g. di fatto permettendo la chiusura del Borgo. Subito dopo spontaneamente nacque un movimento popolare formato da cittadini di tutte le idee politiche per la riapertura del Borgo. Gli stessi organizzarono il 17 febbraio 2018 un convegno pubblico con una raccolta firme e diffida. Nel contempo producemmo una idonea documentazione tecnica esplicitata il giorno del convegno per denunciare il taglio indiscriminato dei platani secolari all’interno del Borgo. Visto che l’amministrazione continuava ad essere cieca e sorda su questa problematica a cavallo tra il 2018 e 2019 nacque l’associazione “La Lente” con me presidente e vice Maria Russo, composta da professionisti e cittadini di Pomezia avente come obiettivo principale l’apertura del Borgo. L’associazione difesa dall’avv. Giovanni Di Battista, legale storico di questa città che ringrazio pubblicamente per il suo impegno civile, diffidò l’amministrazione e la proprietà. Nel luglio del 2019 ci fu una istanza di mediazione come previsto dalla legge che non è approdata a nulla perché la società Nova Lavinium non ha voluto recedere dalle sue posizioni e lo stesso Comune di Pomezia ha continuato a fare il solito “pesce in barile- Successivamente il catasto da noi interpellato tramite il consigliere comunale Stefano Mengozzi ci ha dichiarato che le strade del borgo sono pubbliche. Tale atto è stato recepito a febbraio di quest’anno dal nuovo dirigente all’urbanistica che ha emesso l’ordinanza di rimozione del cancello e di sospensione dei lavori a cui la società Nova Laviunim si è opposta ricorrendo al Tar che ora ha intimato la rimozione del cancello”.
- In tutta questa vicenda cosa le ha dato più fastidio?
“Il tentativo maldestro dell’amministrazione di salire sul carro del vincitore, dimenticando che se nel 2017, l’allora maggioranza pentastellata, avesse recepito le mie istanze probabilmente avremmo evitato l’abbattimento dei platani secolari. Un atto che ha indignato tutta la cittadinanza e in merito la nostra associazione ha intrapreso una azione penale contro i responsabili di tale scempio. Voglio inoltre ricordare ai vecchi e nuovi amministratori pentastellati che ora gridano vittoria, che siamo stati noi e solo noi, dell’associazione “La Lente” a far sì che l’Agenzia delle Entrate appurasse in modo inequivocabile che le strade del borgo sono pubbliche, non certo loro”.
- Ora cosa accadrà?
“Mi aspetto che ora l’amministrazione, in ottemperanza alla decisione del Tar, faccia rimuovere da subito il cancello. Mi fa specie che a livello “social” sbandieri la sentenza, quasi come una vittoria del Comune, mentre poi in concreto continua a non fare nulla; ovvero se continueranno a perdere tempo come è successo fino ad ora saremmo costretti a chiedere noi al tribunale di dare attuazione alla sentenza del Tar con la nomina di un commissario a far rispettare l’ultima sentenza esecutiva ai fini di legge. Inoltre avvisiamo i cittadini che pende alla Corte dei Conti un esposto per non aver richiesto il comune nei confronti della Nova Lavinium la occupazione del suolo pubblico per tutta la durata della chiusura del borgo che ammonta sino ad ora a centinaia di migliaia di euro in meno nelle casse comunali quando la Prefettura sta rischiando di commissariare l’ente in materia di bilancio. Stiamo inoltre provvedendo a diffidare il Ministero dei Beni Ambientali e Culturali a revocare i nulla osta dati alla società Nova Lavinium dichiarandosi proprietari su beni che non lo sono, viste tutte le sentenze che ci sono state”.
A.S.
Sono trascorsi 10 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza cautelare emessa dal TAR Lazio che ha condannato la Nova Lavinium, società riconducibile alla Famiglia Borghese, a rimuovere il cancello che da quattro anni impedisce l’accesso alle strade pubbliche dell’antico Borgo di Pratica di Mare.
Nonostante i giorni trascorsi e l’obbligo per l’amministrazione comunale di dare attuazione, anche coatta, a quanto ordinato, il cancello si trova sempre chiuso al suo posto.
Anzi, si è aggiunta un’ulteriore beffa, visto che la Nova Lavinium - ben lungi dal dare esecuzione all’ordinanza del tribunale - ha sostituito il cartello di cantiere, affisso al cancello, con un cartello di “proprietà privata”. Un ultimo sfregio alla cittadinanza? Un ultimo sberleffo al Comune di Pomezia e al TAR che ha ordinato la rimozione del cancello cosi come richiesto da Associazione Latium Vetus e da Associazione La Lente?
La questione è semplice e chiara. Attualmente, nel Borgo non ci sono lavori edilizi ed il TAR ha riconosciuto la validità dell’ordinanza emessa lo scorso 26 febbraio 2020 dal dirigente all’Urbanistica del Comune di Pomezia che imponeva, entro 90 giorni, “la rimozione del cancello posto a chiusura del varco di accesso al borgo al fine di rendere il borgo aperto al pubblico transito”.
Risolutiva era stata la nota del catasto dello scorso ottobre 2019 che ha confermato la natura pubblica (quindi non privata) delle strade di Pratica di Mare.
Cosa succede nei palazzi dell’amministrazione? Dopo aver inviato lo scorso 21 luglio una nota alla società, intimando la rimozione del cancello entro venerdì 24 luglio, il medesimo dirigente comunale non era tenuto ad emettere una nuova ordinanza, lo scorso 27 luglio, concedendo ulteriori 3 giorni di tempo per conformarsi a quanto ordinato dal TAR (ovvero entro oggi giovedì 30 luglio 2020).
Il Comune di Pomezia deve procedere a ripristinare la legalità, rimuovendo coattivamente il cancello, senza indugiare ulteriormente. Associazione Latium Vetus, come tutta la città di Pomezia, rimane in attesa, confermando però già da ora che nel caso di mancata rimozione del cancello, darà mandato ai propri legali per l’attuazione di tutti i passi necessari e conseguenti, compresa l’istanza diretta al TAR, per l’esecuzione coattiva dell’ordinanza.
Le strade del Borgo di Pratica di Mare devono essere restituite subito ai cittadini.
Associazione Latium Vetus