Il Comitato Popolare “Pace per Manzù” vuole informare i cittadini che il Tar ha riaperto il procedimento amministrativo
“Su Manzù dobbiamo stare in campana”
Il Comitato Popolare “Pace per Manzù” informa i cittadini sulla verità dei fatti dopo il nuovo tentativo di sradicare Manzù da Ardea dove il grande artista (che era cittadino onorario di Ardea) riposa in pace nel parco del suo museo dove scelse di essere sepolto dopo la sua morte nel 1991. Il 30 luglio 2020 è stata resa pubblica la sentenza del Tribunale Ammnistrativo Regionale del Lazio (TAR) su un ricorso presentato dagli eredi Manzoni. Il TAR del Lazio doveva decidere se il procedimento amministrativo avviato il 23 maggio 2019 dagli eredi Manzoni che avevano chiesto al Comune di Ardea di aprire la tomba di Manzù per prendere la sua salma (estumulazione) e portarla a San Benedetto del Tronto (traslazione) per la cremazione si era effettivamente concluso con il rigetto della loro richiesta. Il Comune di Ardea, infatti, un anno fa aveva risposto che non c'erano i presupposti previsti dalle leggi dello Stato italiano per la cremazione della salma, anche perché Manzù, come risulta anche dal suo testamento ritoccato, voleva chiaramente essere “sepolto” e non “cremato” come dimostrano i fatti ormai storici.
I giudici del Tar del Lazio, con un illogico e strano ragionamento (degno dell'illustre Azzeccagarbugli di manzoniana memoria), hanno deciso di riaprire il procedimento amministrativo distinguendo la richiesta di cremazione dalla estumulazione e traslazione della salma di Manzù al forno crematorio di San Benedetto del Tronto.
Secondo i giudici il Comune di Ardea avrebbe risposto, negando l'autorizzazione, solo alla parte relativa alla possibilità di aprire la tomba di Manzù per prendere la salma e portarla via. Secondo questi giudici, insomma, (per quanto possa sembrare incredibile) non è “logico” intendere che il diniego del Comune di Ardea si riferiva anche alla cremazione! A questo punto si potrebbe obiettare ai giudici del TAR: “Ma che ce la portavano a fare la salma di Manzù al crematorio di San Benedetto del Tronto? A fare una passeggiata?”.
Comunque sia il Tar del Lazio ha dato un mese di tempo all'ufficiale dello Stato civile del Comune di Ardea (che, anche se non lo sa, è il sindaco) di concludere un procedimento amministrativo che un anno fa negava ogni possibilità di cremazione ed invitava gli eredi Manzoni a presentare la prova definitiva che Manzù voleva essere veramente cremato. Gli eredi Manzoni, nel 2019, non hanno presentato nessuna prova perché tutti sanno che Manzù voleva essere sepolto ad Ardea come infatti è avvenuto quasi 30 anni fa. Nel mese di aprile 2020 gli eredi Manzoni hanno fatto ricorso al Tar del Lazio dove, nonostante non ci fosse praticamente nessuno a difendere gli interessi pubblici della nostra comunità, è stata data al Sindaco del Comune di Ardea un'altra possibilità di fare fino in fondo, senza ambiguità e contraddizioni, il suo dovere nell'interesse generale motivando definitivamente che Manzù non si può spostare da Ardea per la cremazione perché è vietato dalla legge! E ci sono precise responsabilità penali di chi ha affermato il falso con le sue dichiarazioni.
Se non lo farà, il Tar ha già previsto la sua sostituzione con un “commissario ad acta” nominato
dal Ministero dell'Interno che dovrà necessariamente motivare il diniego di cremazione come previsto dalla legge dello stato italiano. E questo non è tutto. Nel “caso Manzù'” ci sono anche delle precise responsabilità da parte di alcuni dirigenti del Comune di Ardea ed il Tar, a questo proposito, ha previsto di avviare procedimenti davanti “all’Organismo di Valutazione Interna ed al Responsabile per la prevenzione della corruzione dell’Ente”.
Il Comitato Popolare “Pace per Manzù” invita la cittadinanza, in tutte le sue espressioni (cittadini singoli ed associati, forze politiche e sociali, consiglieri comunali) a stare in campana nei prossimi 30 giorni perché è nel mese di agosto che in Italia si commettono i peggiori misfatti ed abusi amministrativi.
COMITATO POPOLARE
“PACE per MANZU'”