L’ennesima sconfitta per il sogno europeo e per l’Europa
Eurogruppo diviso
Non è la Caporetto di cui cianciano Salvini e Meloni, ma neanche la vittoria rivendicata dal ministro Gualtieri. Anzi, è l’ennesima sconfitta per il sogno europeo e per l’Europa.
Che in un momento storico decide di non decidere - letteralmente, c’era “largo accordo sul non essere d’accordo” - sull’argomento principale, gli ormai famosi Eurobond.
Cosa c’è dunque nel pacchetto deciso ieri sera? Poco e niente. A partire dalla cifra complessiva, 500 miliardi di euro. Per dare un termine di paragone, gli Stati Uniti hanno stanziato più di 2 mila miliardi. C’è il fondo di garanzia della Bei da 200 miliardi, c’è il nuovo fondo SURE per gli ammortizzatori sociali da 100.
E poi c’è il Mes. Senza condizionalità (anche se forse potrebbero essere inserite in futuro), ma solo per le spese sanitarie. Comunque per un massimo pari al 2% del Pil - per noi circa 35 miliardi.
In ogni caso il governo, come ha ribadito Conte in un’ottima conferenza stampa, non è intenzionato ad usarlo, e fa bene.
Per far fronte all’emergenza immediata, nient’altro. E già questa è una vittoria del fronte nordico.
È vero, c’è l’impegno ad istituire un “Fondo per la ripresa”. Ma come dicevamo sopra la discussione è rinviata, forse ad emergenza finita, e le posizioni rimangono immutate. Nessun accenno poi al suo incardinamento in una riforma complessiva dell’Ue, anzi il linguaggio lascia intendere che tutto vada lasciato com’è.
Chi esce meglio da questo round insomma? Sempre lei, Angela Merkel. Che voleva tenere duro sugli Eurobond, magari concedendo qualcosa in cambio sul Mes. E così è stato. Adesso potrà rimandare il discorso a un momento più propizio e magari provare a riportare la Francia dalla sua parte.
Nessuna nota positiva? Qualcuna sì. La Francia è ancora dalla nostra parte, appunto. E anche in Germania sono molti quelli favorevoli agli Eurobond: i Verdi, i nuovi leader dell’Spd (che è al governo), una parte della stampa, persino molti economisti rigoristi. Speriamo che al prossimo giro vada meglio.
Gabriele Palomba,
dottorando in economia,
direttivo Alternativa per Anzio
Nei laboratori di Pomezia pronte le dosi da sperimentare su 550 volontari sani
All’IRBM il vaccino anti Covid-19
Il primo lotto del vaccino anti coronavirus, messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con sede a Pomezia con lo Jenner Institute della Oxford University, partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani.
Se questa sperimentazione clinica di fase 1 (che fornisce una prima valutazione della sicurezza e tollerabilità del medicinale) fosse superata con successo «si prevede di rendere possibile l’utilizzo del vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine».
A dichiararlo è stato il dottor Piero Di Lorenzo, Ceo di Advent del Consorzio Cnccs e di Irbm spa che ha inoltre sottolineato: “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in quanto abbiamo ritenuto sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.
Il vaccino messo a punto da questa joint venture italo-inglese sfrutta le potenzialità di un virus, un vero e proprio cavallo di Troia, messo in grado di trasportare direttamente all’interno dell’organismo gli antigeni di Sars-Cov-2 in grado di stimolare la risposta immunitaria, rendendo così il sistema difensivo capace di attivarsi immediatamente in caso di contatto con il coronavirus.
L’IRBM Science Park con sede a Pomezia dove lavorano 250 scienziati in laboratori distribuiti su una superficie di 22mila mq, sugli 80mila complessivi, è un centro di eccellenza mondiale nel settore delle biotecnologie molecolari. L’Irbm nel 2014 ha messo a punto il primo vaccino anti Ebola ed ora, anche nella battaglia contro il Coronavirus, è uno dei centri di ricerca più vicini alla meta.
Infatti Di Lorenzo ha annunciato che “E’ ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.
A.S.