In un primo momento 50 migranti della Capitale erano destinati a Nettuno poi sono stati dirottati a via Portofino ad Anzio
Immigrati: oltre al virus anche la beffa
Dopo essere venuto a conoscenza dell’imminente arrivo a Nettuno di 50 migranti da un centro della Capitale in cui, tra l’altro, era stato registrato un caso positivo di Coronavirus e le numerose proteste di politici e cittadini, il sindaco Coppola, malgrado il super lavoro al quale è costretto per far fronte al corona virus che ha duramente colpito la sua città, non si è perso d’animo e si è attivato a muso duro con la Prefettura della Capitale autrice dell’ordinanza che prevedeva un improvviso quanto nutrito gruppo di immigrati nel centro d’accoglienza della città di Via Sele.
Anche se, i particolari di quanto abbia fatto o abbia detto non sono ancora dati da sapere, è chiaro che il sindaco deve esserci andato giù pesante non a caso, infatti, è bastato poco perché egli stesso potesse annunciare: “Sono felice di annunciare che grazie al lavoro di collaborazione tra maggioranza e opposizione e ad un intenso dialogo con la Prefettura di Roma sono riuscito a scongiurare l’arrivo di altri improvvisi migranti a Nettuno.
Per questo (anche perché un po’ di diplomazia non fai male..), ringrazio per la sensibilità il Prefetto di Roma che ha ascoltato i timori del nostro territorio già provato da troppi casi di Coronavirus.
Ringrazio la maggioranza sempre presente in ogni emergenza e l’opposizione tutta che, con spirito di collaborazione, in questo periodo drammatico, ha dialogato costruttivamente per superare, tutti insieme, una fase storica difficilissima.
Infine ringrazio la ASL per la sempre fattiva collaborazione e la Regione Lazio che, almeno questa volta, sembrerebbe aver ascoltato anche lei le nostre ragioni”.
Purtroppo però, dopo questa notizia positiva, la fregatura era comunque in agguato e, guarda caso, questa volta, tanto per non perdere tempo, è stata a carico della città di Anzio dove, il sindaco De Angeis, esterrefatto, ha fatto sapere: “Ho appreso che, gli immigrati destinati a Nettuno, ora, sarebbero stati trasferiti in numero imprecisato, dal Centro di Accogliennza Stranieri di Nettuno, nella nostra sede di Anzio!
Quindi, non essendo disposto a subire assurde imposizioni, ho scritto ai centri di accoglienza, alla Prefettura, all’ASL ed alle Forze dell’Ordine intimando che, a tutela della salute pubblica, siano riscontrati urgentemente i nominativi di tutti i soggetti inviati presso la nostra struttura di Via Portofino. Gli estremi della comunicazione indirizzata dalla Cooperativa di Nettuno al Comune di Anzio, indicante le procedure di mobilità adottate per il trasferimento degli stessi (modelli di autocertificazione, autodichiarazione dei singoli di non essere positivi al Covid19 e le rispettive temperature corporee. Gli estremi quindi della comunicazione indirizzata all’ASL territoriale prevista necessaria in caso di attivazione delle misure di sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario, con indicazione dei nominativi dei soggetti oggetto di tali misure restrittive.
Indicazione delle misure adottate all’interno della struttura per i soggetti posti in sorveglianza sanitaria ed autoisolamento obbligatorio, per il contenimento ed il contrasto della diffusione del Covid19, nel rispetto delle direttive sanitarie previste. Indicazione delle modalità e delle misure adottate per il controllo degli immigrati posti in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario. Tanto sopra, al fine di verificare che siano state rispettate nel territorio di Anzio tutte le procedure, i protocolli, le direttive sanitarie nazionali e non previste ed obbligatorie, quale azioni di contrasto e contenimento della diffusione epidemiologica del Covid19. All’ASL in particolare, si richiede di voler assicurare questo Comune circa la correttezza dei protocolli sanitari adottati dalla Cooperativa di cui sopra ed il rispetto delle misure previste dall’intero iter procedurale mentre, alle Forze dell’Ordine, si richiede di voler comunicare se siano state effettuate, attività di controllo del territorio dalle quali sia scaturito l’eventuale transito degli stranieri, destinati prima nella struttura di Nettuno e trasferiti poi in quella di Anzio”.
Certe volte, e dispiace doverlo dire, sembra proprio che Anzio e Nettuno, per la Capitale, siano i figli di un dio minore.
Tito Peccia