Due giorni di tempo per presentare le domande
Bando sospetto
Apprendiamo che il comune di Nettuno ha pubblicato un bando per l’affidamento dell’attività di pulizia e custodia dell’area destinata a parcheggio per l’accesso al pubblico della fascia costiera di Torre Astura per i mesi di luglio, agosto e settembre, fin qui non c’è nulla di strano. Leggendo meglio il bando, pubblicato ieri 28 giugno 2021 sul portale trasparenza del comune, scopriamo che i termini di presentazione per ottenere l’affidamento sono brevissimi, con scadenza il 30 giugno (domani) alle ore 12.00.
Francamente la cosa ci lascia molto perplessi e può far sorgere qualche dubbio sulla vicenda. Prima di tutto ci chiediamo perché mai il comune abbia deciso di aspettare così tanto per pubblicare il bando di un affidamento che partirà dal 1° luglio, capiamo anche che ci possano essere stati dei rallentamenti nel prendere accordi con l’Amministrazione della Difesa e l’Agenzia del Demanio, ma rimane il fatto che i tempi ci sembrano troppo brevi e, anche considerando i termini ridotti introdotti in via derogatoria per l’emergenza covid-19, potrebbero comportare una violazione del Codice dei contratti pubblici. In secondo luogo tempi di presentazione della candidatura così stretti potrebbero far pensare che il bando sia stato fatto ad hoc e che già si sappia in partenza a chi dover dare l’affidamento dell’attività, ma sicuramente ci sbagliamo e siamo convintissimi che saranno moltissime le “Organizzazioni non lucrative di utilità sociale appartenenti al terzo settore” che decideranno di partecipare e riusciranno a produrre in tempo la documentazione necessaria.
Edoardo Levantini Presidente Associazione Coordinamento
Antimafia Anzio-Nettuno
Fabrizio Marras
PresidenteReti di Giustizia
il sociale contro le mafie
Ecco l’esempio di quando uno vale per quello che sa fare
Un Figliuolo logistico
E’ stato il peggior governo dell’Italia repubblicana e forse anche di quella monarchica, quello di Giuseppi Conte. Un governo fatto di molte persone con scarsa esperienza, a partire dal Presidente del Consiglio, e che si è trovato a far fronte ad un problema sanitario che avrebbe richiesto risposte da una politica accorta e matura e che, invece, si è completamente affidato ad un contraddittorio e spesso incapace consesso scientifico.
Cabine di regia, comitati scientifici, pannelli tecnici, gruppi di lavoro e tanti cani sciolti in cerca di protagonismo e di un futuro poso al sole, hanno portato il nostro Paese al primi posti nel mondo per decessi rapportati al numero degli abitanti. Una gestione catastrofica per un Paese che si vantava di avere un’assistenza sanitaria di avanguardia. Poi si sono manifestati tutti i limiti di un sistema di base privo di una reale struttura operativa, ospedali non adeguati, un piano sanitario aggiornato inesistente e, il peggiore dei mali: la scelta di un commissario del tutto inadatto a gestire un sistema estremamente complesso come la macchina “anti-covid”. Forse per esperienza di una vita professionale passata nel mondo dell’organizzazione di sistemi complessi, ho scritto, detto e dibattuto per mesi sulla necessita di rimuovere il Commissario Arcuri e di affidare l’incarico ad un esperto di logistica e non di management.
Certo la mia è una voce labile, un sussurro che non va al di la dei fedeli lettori del Litorale e resta comunque in ambiti ristretti ma, affermava principi che la realtà, a dispetto dei soli denigratori di tutto ciò che è militare, ha puntualmente confermato. Ci voleva un “logistico” ma non un logistico inteso nell’accezione corrente. Nel sistema commerciale la Logistica è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell’efficiente ed efficace flusso e stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti e delle relative informazioni dal punto di origine al punto di consumo con lo scopo di soddisfare le esigenze dei clienti. Mi riferisco ad un esperto in “Logistica Militare” che è il complesso delle attività necessarie ed indispensabili a supporto di un organizzazione operativa o per il compimento di una missione. Quindi la Logistica Militare è un complesso molto articolato di servizi interconnessi tra loro che permettono l’attività operativa.
Nell’Aeronautica Militare la Logistica è fatta di trasporti, di costruzioni edili, di costruzioni aeronautiche, di telecomunicazioni, di assistenza sanitaria di assistenza al volo, di assistenza ai velivoli, all’approvvigionamento dei materiali ed ad ogni atra attività necessaria per permettere ai velivoli di essere protetti, di levarsi in volo e di compiere la loro missione.
Tutta l’organizzazione logistica dipende dal Comandante Logistico, un Generale di Squadra Aerea. Secondo la definizione istituzionale dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare “Il Comando Logistico, vertice della struttura tecnica, logistica ed amministrativa della F.A., ha la responsabilità dell’approvvigionamento, della conservazione e della distribuzione dei mezzi e dei materiali necessari alla vita dei Reparti. Assicura il necessario supporto alle linee di volo, ai sistemi d’arma, ai sistemi radar, ai sistemi informatici e di telecomunicazioni, ai servizi di commissariato, sanitario e delle infrastrutture, assicurando attività di sperimentazione e di valutazione tecnico-operativa dei sistemi d’arma, dei mezzi e dei materiali”.
Il Presidente Draghi che, ricordiamolo, non è un politico navigato ma un “banchiere”, ha capito subito che per gestire un sistema complesso è necessaria una persona capace di gestire l’organizzazione ed i servizi integrati e nessuno può farlo meglio di un esperto in Logistica Militare. Perché coniuga la capacità di sintesi, l’interdipendenza tra i sistemi e l’abitudine alla disciplina che, nei casi di emergenza, è indispensabile per operare con successo. Il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo era l’uomo giusto. E’ stato il Comandante Logistico della complessa macchina organizzativa che è l’Esercito Italiano, ha comandato missioni all’estero come quella in Kosovo ed Afghanistan e indossa con orgoglio la penna bianca degli Alpini.
Appena assunto l’incarico il Commissario Figliuolo ha messo in moto la macchina come se dovesse comandare una missione di “peace-keeping”. Ha fatto un piano operativo, ha definito incarichi e responsabilità, ha fissato le modalità e poi ha messo in moto la macchina per raggiungere l’obiettivo più importante, prendere una campagna vaccinale che languiva fra ipotesi di “primule” inutili e concorsi per reclutamento di sanitari che non davano i risultati voluti e portarla a livelli di efficienza. Ha usato ciò che aveva a disposizione e lo ha adattato, ha responsabilizzato categorie e gli enti ed ha fatto diventare l’Italia un campo di vaccinazione. Ha fatto programmi, regole e tempi e la macchina, che aveva come obiettivo la vaccinazione di 500.000 persone al giorno, ora viaggia a medie superiori all’obiettivo con punte superiori ai 620.000. Nonostante l’ottusità di qualche scienziato, che il Covid ha reso famoso, e di un Ministro della Sanità, del tutto inadatto al ruolo e che del sistema “Arcuri” non può che essere corresponsabile, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel e ciò è dovuto al Capo dello Stato che ha voluto giocare la risorsa Draghi, al Presidente del Consiglio che ha cacciato gli incapaci e ai tanti operatori che stanno, con passione, a lavorare per battere la più grande disgrazia del secolo dopo le guerre mondiali.
Sergio Franchi