APA denuncia l’inadeguatezza della classe politica
Crisi senza fine
A quanto apprendiamo dalla stampa si sta “ricomponendo il quadro politico” nelle stanze di palazzo a Villa Sarsina. La lunga crisi politica nata a maggio, quando in pieno lockdown 8 consiglieri di maggioranza non si presentarono in consiglio per votare i fondi per il sostegno venuto dal governo alle famiglie colpite dalla crisi pandemica, ha prodotto prima il defenestramento dell’assessore Nolfi, poi quello di Ranucci che portò tristemente la nostra città sui riflettori nazionali con le sue imprecazioni, offese e accuse alla Polizia Locale. Oggi assistiamo increduli al valzer del consigliere Di Carlo che prima annuncia la sua entrata in Forza Italia, poi fa marcia indietro con nonchalance perché non ha ricevuto l’assessorato all’ambiente. Si sa che ad Anzio la serietà e la coerenza politica non sono di casa.
Quello che ci lascia più basiti, tuttavia, è la totale assenza di motivazioni politiche o amministrative della crisi. Già a maggio provammo a sollevare la questione: non ci interessa chi fa l’assessore, ci interessa capire cosa sta succedendo. C’è una lotta per l’Assessorato all’Ambiente, ma non uno straccio di questione legata alle tematiche ambientali, come se non fosse stata riaperta la conferenza dei servizi per l’impianto di via della Spadellata, come se non avessimo perso il ricorso al Consiglio di Stato contro la Ecotransport, come se non fossimo in procinto di affidare per 5 anni l’intero servizio di gestione dei rifiuti. Ci troviamo di fronte al paradosso per cui l’unico che ha avuto il coraggio di sollevare delle questioni di merito è stato Maranesi, il quale tuttavia rivela il vero volto del centro destra: cemento e rifiuti.
La verità è che queste lotte di potere sono il sintomo dell’inadeguatezza della classe politica che mal governa la città dal vent’anni e che non smette mai di toccare il fondo.
Il Direttivo di
Alternativa per Anzio
Confronto con l’amministrazione per lavorare alla realizzazione della piazza
Progetto per Lavinio
La scorsa settimana una delegazione di cittadini di Lavinio, accompagnati dal consigliere comunale Luca Brignone, è stata ricevuta dall’assessore Danilo Fontana. Obiettivo dell’incontro la discussione del “progetto Lavinio” scaturito da un ampio confronto tra rappresentanti di categorie, cittadini, professionisti ed istituzioni del quartiere e presentato in piazza lo scorso luglio. Il progetto prende in esame idee e proposte di riqualificazione e valorizzazione del quartiere utilizzando come criteri ispiratori non solo la funzionalità ma anche il recupero della vita sociale.
Nella consapevolezza del grande impegno economico che richiedono i forti interventi di riqualificazione si è deciso di procedere per passi progressivi.
Il primo, presentato come osservazione al piano triennale delle opere pubbliche, consiste nel ripristino del viale alberato di Via di valle Schioia, centro nevralgico del quartiere e da sempre suo elemento identificativo.
L’intervento non richiederebbe un grande impegno economico, anche perché inserito rifacimento dei marciapiedi già previsto nella programmazione comunale, e al tempo stesso favorirebbe gli spostamenti pedonali, migliorerebbe l’aspetto urbano e la salubrità dell’aria a vantaggio dei cittadini e delle attività commerciali.
Purtroppo su questo punto è emersa una divergenza di pensiero.
L’assessore, che in consiglio comunale aveva dichiarato che la ripiantumazione fosse già prevista, ha fatto marcia indietro e non si è dimostrato disponibile ad accogliere il nostro ragionamento: le alberature stradali non servono e vanno rimosse.
Tuttavia, nel corso del confronto, comunque costruttivo, è emersa una convergenza sulla necessità di costruire una piazza, un fulcro della vita sociale del paese. Su questo punto si registra, infatti, un’ampia disponibilità dell’assessore Fontana a percorrere tutte le vie necessarie per rendere possibile quello che per Lavinio è sempre stata una chimera. Il nostro gruppo ha dato la disponibilità a lavorare sulla realizzazione della piazza di Lavinio, obiettivo prioritario e ambizioso del nostro progetto. Diventa quindi fondamentale che la città si mobiliti a sostegno dell’idea e che richieda la possibilità di essere parte attiva, attraverso momenti di confronto ed elaborazione nella ideazione del progetto.
Appena possibile, comunque, verrà organizzato un altro momento di incontro pubblico per approfondire il tema.
Alternativa per Anzio