Non sarà facile bloccare la centrale biogas di via della Spadellata, anche perchè il Comune quando non è latitante sembra un cane docile
Ci sarà pure un Giudice a Lavinio!
Il 1° febbraio 2021 si è tenuta, presso la Regione Lazio, la prima sessione della Conferenza di Servizi convocata al fine di verificare la corrispondenza e l’adeguamento della Centrale Biogas di via della Spadellata alle “best practices”. La Conferenza, che si è svolta in via telematica, è stata presieduta dalla Ing Flaminia Tosini ed ha visto la presenza di numerosi partecipanti, oltre che della Ditta che gestisce l’impianto e della Provincia di Roma. La centrale fu approvata nel 2012 senza che i cittadini ne venissero nemmeno informati e la sua approvazione è viziata da forti irregolarità relativamente alle distanze di sicurezza da obiettivi sensibili, come la scuola e le palazzine abitate che si trovano a soli 284 metri. Come noto, dopo un lungo dibattito nella Commissione Speciale, creata su richiesta dei cittadini, il Sindaco di Anzio ha formalmente chiesto il ritiro dell’autorizzazione a tutela dell’incolumità degli abitanti della zona. Per il Comune di Anzio era presente il Vice Sindaco Fontana e, in rappresentanza del suo gruppo politico, il Consigliere Luca Brignone. Per Uniti per l’Ambiente erano presenti Costanza Fabiano e Giorgio Libralato (Comitato Cittadini Sacida), Marco Mandelli e Sergio Pietruccioli (Consorzio Lido dei Pini), Sergio Franchi e Saverio Ciullo (Comitato per Lavinio). Anche se, come da prassi e da regolamento, i rappresentanti non istituzionali partecipano come auditori a questo tipo di conferenze, sono stati permessi brevissimi interventi da parte di Giorgio Libralato, che ha fatto riferimento ad alcune inadempienze normative, Costanza Fabiano, Marco Mandelli, e Sergio Franchi che hanno accennato alle irregolarità progettuali ed al fatto che alla Conferenza non fossero stati invitati i Vigili del Fuoco. Il Consigliere Brignone ha accennato al problema del controllo delle emissioni odorigene. Libralato, Brignone, Mandelli e Franchi hanno prodotto documenti ed osservazioni che invieranno formalmente all’Ufficio. Naturalmente era presente il Comune di Anzio e non attraverso il suo Dirigente responsabile, che è poi lo stesso che non si oppose durante la Conferenza di Servizi originale e nemmeno attraverso il Primo Cittadino, che si è impegnato a portare il caso alle Nazioni Unite e che, comunque, ha chiesto l’annullamento della autorizzazione. Era molto atteso l’intervento del “padrone di casa” come era attesa una dichiarazione di riconferma della richiesta di annullamento dell’autorizzazione che non vi è stata. Il Vice Sindaco si è limitato a chiedere, col suo usuale livello di voce due toni sotto la soglia di comprensibilità, alcuni chiarimenti e sollecitato, ricevendone anche un quasi diniego, l’installazione di una centralina di controllo da parte della ditta che gestisce l’impianto, come se il problema di quella centrale sia limitato al fatto che emetta cattivi odori. Siccome la centrale non si è spostata negli ultimi mesi e gli obiettivi sensibili sono sempre li e sono sempre sensibili, si può pensare che il Comune di Anzio vorrà ribadire il suo netto diniego alla presenza di una centrale biogas costruita in un luogo sbagliato e che lo farà con atti scritti ed ufficiali dandone informazione alle centinaia di cittadini che hanno firmato, nei giorni scorsi, per vedere i loro diritti tutelati. Hanno brillato per la loro assenza alcuni attori del contrasto alla centrale biogas che erano presenti in passato, quando contrastare quella centrale serviva solo come strumento per un’effimera affermazione politica.
La conferenza è stata tenuta su piattaforma informatica ed è durata poco più di un’ora. C’era tensione nell’aria ed una grande voglia di sbrigarsi in presenza di una platea di facce certamente poco tranquille E’ stato stigmatizzato, dalla presidenza, in più occasioni che essa era solo competente per verificare l’adeguamento agli standard e non sarebbe stato concesso di entrare in argomenti diversi. Gli interventi preparati dai gruppi di Uniti Per l’Ambiente sono stati quindi molto limitati e fermati sul nascere anche se questa, come è stato più volte ripetuto, era la prima occasione formale in cui i rappresentanti della gente e degli abitanti potevano far sentire la propria voce. “Questa non è la sede giusta”. Siccome, alla fine, non sono gli interventi verbali in Conferenza di Servizi a contare, ma le osservazioni scritte formalizzate attraverso un invio con posta raccomandata, chi dovrà decidere dovrà tener conto di quanto, a livello legale, a livello sociale ed a livello tecnico-ambientale i vari rapporti di osservazioni propongono e contestano. Mi risulta che siano stati effettivamente inviati, e, su richiesta della presidenza, ribaditi quattro rapporti: Quello del Comitato Cittadini Sacida, quello di Alternativa Per Anzio, quello di Consorzio Lido dei Pini e quello del Comitato Per Lavinio. Nessuno di coloro che continuano a lavorare su questo fronte può pensare che sia facile fermare la Centrale di via della Spadellata, come nessuno pensa che esista un’azione forte e persistente da parte del Comune di Anzio nel farlo, nonostante la richiesta del Sindaco a ritirare l’autorizzazione. Certo che sarebbe stato un segno di coerenza se, in questa occasione, il rappresentante del Comune avesse esordito, comunque, mettendo in evidenza la irregolarità della centrale sul piano normativo. Ma se non sarà facile far valere le norme che non furono fatte valere al tempo dell’autorizzazione, non sarà nemmeno facile eluderne l’esistenza ed il valore oggi e domani. Ci sono aspetti di questo progetto che sono legati alle passate dinamiche del Comune di Anzio e della gestione dei rifiuti. Aspetti e zone d’ombra che non si possono liquidare come dimenticanze anche perché la legge non lo permette; come la mancanza di elementi nell’elaborato progettuale, determinanti ai fini decisionali. E poi vi sono i disagi degli abitanti ed i danni economici che alcuni di loro hanno subito e subiscono. Ed infine “ci sarà pure un Giudice a Lavinio”!.
Sergio Franchi