Il progetto di Adriano Panzironi partito da Aprilia si sta ramificando in tutta Italia
Successo per lo spaccio Life 120
Continua il successo dei negozi Life 120, con aperture in tutto il territorio italiano, come aveva promesso Adriano Panzironi alla fine della scorsa estate, quando ha aperto il primo Life 120 Lo Spaccio, questo il nome del negozio, ad Aprilia.
Il progetto, partito proprio dal territorio pontino, si è subito ramificato anche in altre regioni della nostra penisola, raggiungendo centinaia di migliaia di persone che non solo affollano, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria attuali, le giornate di apertura; ma che frequentano abitualmente tutti i punti vendita per la spesa quotidiana, facendo divenire i negozi Life 120 un luogo dove sentirsi a casa, proprio come recita lo slogan.
Adriano Panzironi, che ha scelto di partecipare ad ogni inaugurazione, per essere presente ed accogliere tutti coloro che decidono di venire a scoprire il nuovo punto vendita ha dichiarato: “Il progetto Life 120 Lo Spaccio, nasce dall’esigenza di un milione e mezzo di italiani che oggi seguono questo stile di vita, di trovare gli integratori e gli alimenti Life 120 direttamente sotto casa, senza dover aspettare i tempi di consegna e tantomeno pagare le spese di spedizione”.
L’azienda dei fratelli Adriano e Roberto Panzironi è passata così dal call center e dalla vetrina virtuale della vendita online alla concretezza di veri negozi che offrono all’ampia platea di chi segue lo stile di vita Life 120, di venire a contatto con il prodotto, che si può vedere e toccare realmente e che poi si sceglie di portare a casa.
Nei Life 120 Lo Spaccio, la competenza e la professionalità del personale, accoglie tutti i clienti e non solo chi ha scelto di seguire questo stile di vita. La gamma dei prodotti offerti è davvero molto vasta, si possono trovare gli esclusivi integratori alimentari, i prodotti low carb come pane, pizza, biscotti, cornetti, tutti senza carboidrati insulinici e realizzati artigianalmente. C’è anche la carne da allevamento allo stato brado, i salumi senza nitriti e nitrati, formaggi stagionati, ricotta e burro. Inoltre, si possono trovare all’interno dello spaccio anche i vini con un contenuto di solfiti minore rispetto al biologico, sughi pronti, pasta all’uovo low carb, confetture e cioccolata senza zucchero e infine la nuova linea di prodotti cosmetici per la cura del viso e del corpo senza prodotti chimici dannosi per la salute e la pelle.
“Un progetto davvero impegnativo - Ha dichiarato Adriano Panzironi, che poi ha aggiunto - Quest’anno prevediamo 50 aperture nelle più importanti città italiane. Infatti, abbiamo già aperto ad Aprilia, Palermo, Bari, Genova, Ancona e Roma dove sono già presenti due nostri negozi in zona Trionfale e Tuscolana e a breve anche in zona Nomentana, Magliana e ad Ostia. Apriremo presto anche a Firenze, Torino, Padova, Verona e Milano”.
Un’espansione che ha un ritmo davvero serrato, grazie all’apertura di un negozio a settimana che vede impegnate diverse squadre: dall’allestimento all’organizzazione, fino alla logistica e al marketing, passando per la gestione del personale, fino ad arrivare al coordinamento degli eventi d’inaugurazione e degustazione che si svolgono ogni giorno.
Un impegno, quello dei fratelli Panzironi, che rispetta a pieno quanto detto diversi mesi fa a seguito della grande richiesta del pubblico che segue Life 120 e che ha ritrovato il proprio benessere, grazie a questo stile di vita.
Alternativa Sostenibile
Domenica 31 gennaio si è svolto il secondo video-seminario organizzato dalla Segreteria Regionale e dal circolo di Anzio di Rifondazione comunista e tenuto da Giancarlo Ceci, Presidente di Alternativa Sostenibile ed esperto di politiche energetiche-rifiuti ed ecologia, sul ciclo dei rifiuti e sull’impiantistica per il trattamento delle biomasse senza e con produzione di biogas/metano. Il nostro Circolo ha ritenuto opportuno approfondire questo tema per poter conoscere con sempre maggiore accuratezza le caratteristiche di tali impianti che, al di à della propaganda, risultano fortemente impattanti e oggetto di fortissimi appetiti da parte di una imprenditoria spesso senza scrupoli e che non esita ad anteporre i propri interessi alla salute dei cittadini e alla tutela ambientale. Non mancano ovviamente complicità e connivenze trasversali da parte delle istituzioni, basti ricordare la emblematica vicenda della Biogas di Via della Spadellata, costruita con il parere favorevole dell’assessore Placidi ed edificata a fianco della scuola della Sacida con il beneplacito della Regione Lazio. Proprio dal piano dei rifiuti regionale emerge la volontà di costruire tali impianti anaerobici in diversi territori, e la cosa non può che destare preoccupazione: essi producono emissioni inquinanti e pericolose, sono finalizzati a produrre energia e non certo a chiudere il ciclo dei rifiuti umidi in maniera sostenibile. Il settore interessato dalle biogas gode poi di incentivi ingenti e alimenta delle dinamiche speculative che danneggiano l’ambiente e la stessa agricoltura, impoverendo il suolo e inquinando le falde acquifere. Si tratta in ultima analisi di un grosso affare privato, a dispetto della propaganda, fonte di profitto per pochi e causa di danno ambientale e sociale per i territori e le popolazioni. I comuni, contrariamente alle dichiarazioni pubbliche, spesso favoriscono insieme alla Regione la costruzione di tali stabilimenti, per via delle ricadute economiche e dei benefit che tali operazioni garantiscono, per legge, all’amministrazione. Il caso di Anzio è ancora una volta emblematico in questo senso, nonostante la propaganda che tenta di blandire le proteste di cittadini, facili preda questi ultimi dell’ammaliante attrazione delle varie commissioni aperte alla partecipazione popolare, che servono in realtà solo ad imbavagliare la conflittualità a impedire lo sviluppo di una lotta duratura ed efficace che coinvolga tutta la cittadinanza e non solo i residenti del quartiere della Sacida. Bisogna contrastare con forza tali impianti e indicare delle valide alternative (che ci sono!), sostenibili ecologicamente e socialmente, che pongano la salute, l’ambiente e il lavoro prima del profitto.
Ufficio stampa e comunicazione
PRC-FdS “E. Che Guevara” -
Anzio
La denuncia del sindacato Fp Cgi di Roma e Provincia
Poche autoscale
Ci sono pochi mezzi a disposizione dei Vigili del Fuoco, in particolare pochi uomini per fronteggiare le emergenze nel litorale a sud di Roma. La denuncia proviene dal coordinamento provinciale Fp Cgil dei Vigili del Fuoco di Roma e del Lazio. Soprattutto è lamentata la carenza di autoscale di soccorso per Roma e provincia. Le autoscale, per chi non lo sapesse, sono quei mezzi speciali che servono per le operazioni di soccorso in particolari situazioni di pericolo e che richiedono il raggiungimento dei piani alti, non accessibili con le normali attrezzature.
Servono per effettuare salvataggi di persone in pericolo di vita e per spegnere gli incendi. Il loro tempestivo arrivo è essenziale soprattutto per salvare vite umane. Ci sono solo due autoscale a disposizione per la città di Roma ed altre due per la provincia, una a Civitavecchia ed una ad Ostia. Ne sono sprovvisti i quartieri a sud e ad est della capitale e le città della provincia: Pomezia, Anzio, Nettuno, Velletri, i Castelli ecc.
Quando avviene un incendio in tali località, l’autoscala impiega più di mezz’ora per raggiungerle. In tali condizioni i Vigili del Fuoco sono costretti ad operare rischiando la propria vita e quella dei cittadini in tutta l’area sud della provincia, dai Castelli al litorale, poiché i mezzi non riescono ad arrivare sul posto in tempi rapidi. Come già detto, ci sono solo quattro autoscale che devono servire un’area di 5.300 Kmq., abitata da 4 milioni e mezzo di residenti. Oltre ad aumentare le autoscale, -continua il Sindacato- occorre aumentare l’organico per tutelare sia la salute dei cittadini, sia quella dei soccorritori che in ogni intervento mettono a rischio la propria vita. Non c’è un minuto da perdere in tali occasioni e se le autoscale ritardano, ecco che ogni operazione di salvataggio o di spegnimento del fuoco è compromessa.
Rita Cerasani
Donazione alla scuola di Sandalo
Una iniziativa veramente lodevole ci giunge dai genitori degli alunni che frequentano la Scuola di Sandalo di Levante di Nettuno. Capitanati dalla signora Federica Bonventre che è la mamma di ben quattro bambini che frequentano tale plesso scolastico, questi genitori hanno raccolto fondi per acquistare una seconda “LIM” (acronimo di Lavagna Interattiva Multimediale). Sono ancor più meritevoli perché tali fondi sono stati raccolti in tempo di pandemia, quando non si possono organizzare eventi come i mercatini di Natale, le riffe degli anni precedenti. I genitori della Scuola di Sandalo non sono alla prima donazione. Infatti negli anni hanno acquistato molti strumenti didattici per la scuola, per renderla più moderna, più gradita ai propri figli. E’ una scuola di periferia, ma è molto accogliente. Ricordiamo che in passato già hanno donato una “LIM”, precisamente nel 2019 e che oltre a questa seconda intendono donarne una terza, forse per la prossima Pasqua, forse per il prossimo anno, affinché tutte le classi ne siano dotate, in modo da offrire un insegnamento sempre più all’avanguardia, al passo coi tempi. Anche il personale scolastico, il personale ATA, si è dato tanto da fare collaborando alla raccolta fondi. Tutto ciò ci fa capire che, quando si vuole, si possono raggiungere risultati impensabili anche in tempo di restrizioni anti Covid-19. Possiamo concludere scrivendo che con l’unione di tante forze in campo ogni sogno si può realizzare. Un grazie sentito va a questi genitori, a tutto il personale scolastico e soprattutto alla signora Federica Bonventre.
Rita Cerasani