Il libro di Ammaniti: i nostri figli ai tempi del coronavirus
E poi, i bambini
Massimo Ammaniti, “E poi, i bambini. I nostri figli ai tempi del coronavirus”, Ediz. Solferino e RCS media group, Milano 2020, pp. 108 Euro 11,50.
La vita di noi tutti è contrassegnata da abitudini, ritmi quotidiani, comportamenti routinari i quali formano una trama di passaggi ripetuti, quasi rituali che costituiscono i binari entro i quali far trascorrere, in maniera quanto possibile rassicurante, la nostra vita. Questo succede ad adulti, bambini ed anziani, si possono creare a volte situazioni reiterate e ossessivamente esagerate che rientrano nella sfera del patologico, ma per tutti le abitudini consolidate contribuiscono alla nostra sicurezza esistenziale, a rinsaldare i vincoli famigliari, i legami sociali e le relazioni in genere. “Nel caso dei bambini (e degli adolescenti) queste abitudini sono ancor più importanti perché intervengono nella costruzione del sé”(p. 16). Consuetudini ed usanze domestiche ed extradomestiche che formano la nostra identità e che ci accompagneranno, non solo come ricordo, per tutta la vita (cfr. pp. 16 e 17).
Cosa è successo a tutti noi quei primi giorni del marzo scorso, quando in maniera coatta, dall’esterno e per legge ci hanno vietato di continuare queste piccole usanze quotidiane, di interrompere i legami, di modificare le abitudini e le ritualità di sempre. E’ crollato un mondo e lo si è dovuto riorganizzare in pochi giorni alla meno peggio, a volte sbagliando e in maniera comunque traumatica. E poi i bambini costretti in casa, le scuole e le palestre, i campi sportivi, le scuole di musica, le festicciole, il supermercato… chiuso, tutto finito, sospeso per quello che, anni fa e riferendosi a tutt’altre cose, Th. W. Adorno, avrebbe definito ‘congelamento sociale’. Si è vissuto lo sconcerto, l’incertezza, la paura e non è stato facile soprattutto con i più piccoli della famiglia, trovare spiegazioni possibili, plausibilità, motivazioni convincenti che non fossero troppo ‘spaventose’, perché su tutto gravava, sulla realtà esterna in particolare l’ombra del pericolo e della cupezza. Dopo un breve periodo che sembrava averci fatto superare il dramma, questo è tornato ancora più devastante, e, a tutt’oggi, siamo ancora –forse più di prima- in piena crisi economica, sociale oltre che sanitaria.
M. Ammanniti (docente universitario e fra i massimi esponenti della psicanalisi in età evolutiva), in questo libro afferma –documentando- come, almeno in Italia, nelle disposizioni legislative normative: i DPCM, le ordinanze di comuni e regioni, le circolari ministeriali ecc. non si sia tenuto adeguatamente conto dei bambini e degli adolescenti, e delle loro esigenze e bisogni se non in relazione alla scuola e all’insegnamento. Il 31 marzo venne emessa un’ordinanza del Viminale che consentiva proprio ai bambini l’uscita per andare al parco se accompagnati dai genitori, però l’ordinanza venne ignorata e ritirata su istanza di alcune regioni e per i bambini non rimase altro che rimanere sacrificati in casa (cfr. p. 10). Ammanniti parla di una vera e propria rimozione, quasi una negazione: i bambini e anche gli adolescenti sono letteralmente scomparsi da decreti e dalle ordinanze governative: il Covid non ha fatto altro che mettere in luce risaltandole tutte le inadeguatezze del nostro sistema paese (cfr. pp. 101, 102), in particolare riguardo lo specifico infantile, dei bisogni dei soggetti in età evolutiva.
Giuseppe Chitarrini
La Città del Tridente ha numerose aree nella zona centrale da utilizzare
I parcheggi e la stazione
I critici del mega parcheggione al centro di Nettuno (fra i quali il sottoscritto) l’hanno ripetuto per anni: la possibile risoluzione del problema parcheggi e di parte della viabilità a Nettuno, era lì sotto gli occhi di tutti nella sua ovvietà: l’area dismessa e da anni non più funzionale, antistante la stazione delle ferrovie dello Stato; del resto bastava rifarsi a quello che già aveva fatto Anzio. Finalmente, come ha annunciato il Comune stesso e la stampa locale, è stato sottoscritto un protocollo fra Comune e Rfi, Fs, che prevede l’acquisizione definitiva dei 48.000 mq in questione entro il 31 dicembre 2021. L’acquisizione dell’area oltre a poter disporre finalmente di un parcheggio adeguato in zona centrale, darebbe la possibilità della riunificazione urbanistica e viaria dell’area Loricina-Palatucci, Via Lombardia con Via Visca, cioè l’area centrale di Nettuno: una sorta di zip, di chiusura lampo che salderebbe le due aree da tempo divise, unite, fino a una decina di anni fa, dal solo cavalcavia pedonale oggi in via di avanzato degrado. Una ‘ricucitura’ che costituisce un po’ l’uovo di Colombo che poteva essere risolta già da tempo se non si fosse andati dietro all’illusione di un megaparcheggio nella già congestionata zona centrale. Un’illusione i cui strascichi solo oggi, dopo 7-8 anni di disagi vari, sembrano siano in via di soluzione, con la copertura della buca, il conseguente risanamento e un ritorno all’uso pubblico dell’area che, a parere inesperto del sottoscritto, non andrebbe disgiunto dal recupero e riuso dell’area degradata dell’antico deposito delle corriere proprio antistante il perimetro della buca stessa.
Le forze d’opposizione (Partito Democratico, Nettuno Progetto comune, Patto per Nettuno, Insieme 2019) con un comunicato stampa, pur sottolineando l’importanza e la funzionalità di questa acquisizione, evidenziano anche le incognite presenti nel documento d’intesa che resta vago sui costi dell’acquisizione stessa, le competenze in merito alla bonifica necessaria per tutta l’area acquisita, la gestione delle opere e dei servizi e altro. Senza un cronoprogramma progettuale che tenga conto di queste cose il documento resta solo una pur encomiabile e lodevole dichiarazione di intenzioni…
Insomma sembra mancare a detta delle forze di opposizione ”una chiara progettualità, un piano di finanziamento preliminare di massima prima di qualsiasi impegno di soldi pubblici”…comunque staremo a vedere.
Personalmente spero che questo accordo sia l’incipit, l’ispirazione, lo stimolo per un programma di risanamento delle piaghe che affliggono proprio l’area centrale (il biglietto da visita) della cittadina più volte segnalate, repetitia juvant: i già citato fatiscente antico deposito delle corriere di via Cavour e il cavalcavia della stazione, poi l’ecomostro del porto, il manufatto cementizio alla sinistra del Santuario di S. M. Goretti, il palazzo dell’ex Divina Provvidenza ormai inchiavardato da una inguardabile armatura di tubi da più di due anni, la ex Casa di Riposo Tos’, la ferraglia del parco Palatucci, la ex Casa del ferroviere che poi dovrebbe essere una chiesetta del 600, poi l’insondabile quanto antiestetica incongruità dell’edificio che dovrebbe essere il teatro comunale, nell’area decentrata de Le Vele; e infine i fondi stradali, che ormai in caso di pioggia o di siccità risultano talmente sconnessi, tanto da costituire, nonostante i continui rattoppamenti, una vera e propria nota di degrado.
Giuseppe Chitarrini
Salute pubblica
Ci dispiace dover sottolineare l’ennesima inconsistenza ed irresponsabilità dell’amministrazione comunale di Nettuno. Infatti negli ultimi giovedì non c’è stato il controllo che ci aspettavamo (in realtà non c’è stato praticamente nulla) durante il mercato settimanale e ieri ed oggi purtroppo abbiamo dovuto constatare la quasi totale assenza di verifiche e distanziamenti.
Ci rendiamo assolutamente conto che c’è una profonda e comprensibile voglia di socialità da parte dei cittadini e una grande necessità per le attività economiche di massimizzare le entrate, ma una amministrazione seria e responsabile deve farsi promotrice di un controllo che garantisca le necessità di tutti in piena sicurezza a tutela della salute pubblica. Lo diciamo perché purtroppo questo coronavirus è talmente subdolo che bastano pochi giorni di “liberi tutti” per far risalire i contagi e gettare alle ortiche tutti gli sforzi fatti finora.
Perciò invitiamo il sindaco Coppola, molto impegnato in questi giorni a distribuire sedie, strapuntini e medagliette ad attivare tutte le strutture che ha a disposizione nel suo ruolo di garante della salute pubblica perché queste sono le cose ora necessarie e che una amministrazione seria deve perseguire e non altre che hanno il gusto rancido della politica politicante che pensa solo alla distribuzione del potere.
Roberto Alicandri
Marco Federici
Bus esclusivo a chiamata
“Ad Anzio, da lunedì 1 febbraio, ha preso il via il nuovo servizio esclusivo a chiamata, dedicato ai residenti over 70 ed alle persone con disabilità certificata”.
Lo comunica l’assessore alle attività produttive, turismo e spettacolo della Giunta De Angelis, Valentina Salsedo, in riferimento all’avvio del servizio bus a chiamata, effettuato dall’azienda Gioia Bus, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, attivo dal lunedì al venerdì, nella fasce orarie 9.00-12.30 e 14.30-18.00.
Per usufruire del servizio, che prevede un costo simbolico di 1,50 euro a tratta, è necessario accreditarsi, compilando il modulo scaricabile dal sito della Gioia Bus.
Il modulo dovrà essere inviato all’indirizzo di posta elettronica: servizioachiamata@gioiabus.it
Al momento della prenotazione andrà specificato l’orario, il punto di partenza (compresa l’abitazione) e di destinazione, senza superare il percorso massimo di 15 km.
Per informazioni, prenotazioni e soprattutto per il supporto pratico alla predisposizione della domanda, per aderire al Servizio a Chiamata, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 15.00, è attivo i numero dedicato 342 8081654.
Comune di Anzio
Ad Anzio l’Ufficio Complicazioni Cose Semplici è quello che funziona meglio, alla faccia della semplificazione amministrativa e dell’agenda digitale. È stato istituito il servizio di trasporto a domanda individuale per gli over 70 e i disabili, iniziativa molto apprezzabile. Ma come apprendiamo dalla nota stampa dell’ assessore Salsedo, per usufruire del servizio è necessario accreditarsi scaricando un modulo dalla pagina Facebook del Comune. In alternativa stessa procedura sul sito di Gioia bus. Il modulo va quindi stampato, compilato e rinviato a una mail. Ora, senza voler infierire, visto che le pagine Facebook non supportano i file e infatti non c’è alcun modulo da scaricare, non si capisce la scelta di questa procedura cervellotica per un servizio rivolto soprattutto agli anziani. Sarebbe sufficiente l’invio di una mail per chi ne ha la possibilità e per gli altri accedere a un numero telefonico, non serve altro. Oltretutto vorrei ricordare all’amministrazione che esiste una legge sulla digitalizzazione del procedimento amministrativo per cui è sufficiente creare un modulo sul sito comunale da riempire e inviare totalmente on line, senza stampare niente. Nonostante io abbia più volte fatto notare questa carenza nei procedimenti amministrativi devo constatare che l’accessibilità informatica è ancora sconosciuta dalle nostre parti. Ringrazio l’assessore alle politiche sociali Velia Fontana a cui ho segnalato la cosa, trattandosi di un servizio soprattutto di carattere sociale, che ha preso l’impegno di far correggere questa procedura.
Rita Pollastrini
Capogruppo M5S Anzio