La Nova Lavinium dovrà rimuovere il cancello riaprendo il borgo al pubblico, ma anche ripristinare le alberature rimosse
Il Comune ordina la rimozione del cancello di Pratica
È di mercoledì 26 febbraio l’ordinanza dirigenziale con cui il Comune di Pomezia dispone “il ripristino dello stato dei luoghi al fine di riportare il Borgo di Pratica di Mare allo status quo ante i lavori di riqualificazione e/o riparazione delle reti tecnologiche passanti interrate e rifacimento delle sedi viarie, tramite il ripristino delle alberature e la rimozione del cancello posto a chiusura del varco di accesso al Borgo al fine di rendere il Borgo aperto al pubblico transito”.
Con il provvedimento si impone alla società Nova Lavinium di rimuovere il cancello riaprendo il borgo al pubblico, ma anche di ripristinare le alberature che erano state rimosse (13 platani, 3 pini e 1 palma), avendo “eseguito i lavori in assenza di titolo giuridico”. Dall’atto emerge inoltre che il 25 novembre 2019, a seguito di un sopralluogo congiunto dell’Ufficio Urbanistica con la Polizia Locale, i lavori di rifacimento delle sedi viarie interne risultavano completati.
“Un provvedimento importante – dichiara il sindaco Adriano Zuccalà – emesso al primo esito del ricorso presentato al Tar Lazio dalla Nova Lavinium, e aggiunge un tassello fondamentale per la definizione della controversa vicenda, su cui la nostra Amministrazione ha sempre tenuto alta l’attenzione, raccogliendo tutta la documentazione che negli anni si è formata sulla questione strade e non solo. Il cancello che ha tenuto chiuso il Borgo in questi anni dovrà ora essere rimosso”.
Daria Contrada
Staff Sindaco
Città di Pomezia
Il dirigente del settore Urbanistica ha firmato il 26 febbraio l’ordinanza che ordina, entro 90 giorni dalla notifica: “Il ripristino dello stato dei luoghi al fine di riportare il borgo di Pratica di Mare allo status quo ante i lavori di riqualificazione e/o riparazione delle reti tecnologiche passanti interrate e rifacimento delle sedi viarie, tramite il ripristino delle alberature e la rimozione del cancello posto a chiusura del varco di accesso al borgo al fine di rendere il borgo aperto al pubblico transito”.
Avverso tale provvedimento è ammesso ricorso al T.A.R. Lazio nel termine di 60 giorni dalla notifica della suddetta ordinanza.
Il presidente dell’Associazione La Lente Roberto Mambelli che prima come consigliere comunale e poi con la sua associazione è stato sicuramente il primo a chiedere e promuovere azioni per la riapertura del borgo per tutti i cittadini ha dichiarato: “Con l’emissione di tale ulteriore ordinanza dirigenziale emanata in data 26 febbraio, si chiarisce ancora di più, come tutta la vicenda racchiuda anche tutti i contorni per individuare, a nostro avviso, anche sviluppi di carattere penale. Ha fatto bene il dirigente ad inoltrare tale ordinanza anche alle autorità competenti di Velletri per tutte le verifiche del caso. A questo nuovo dirigente va sicuramente il nostro plauso per la determinazione con cui ha affrontato questa questione. Prima di lui la stessa amministrazione pentastellata, che ora fa sua l’iniziativa di questo dirigente, non si era opposta alla chiusura del borgo. Da parte dell’associazione continueremo le nostre azioni, il nostro legale avv. Giovanni Di Battista ci ha comunicato la data di inizio del processo al Tribunale di Velletri, il 22 marzo in cui si inizierà a discutere dell’intera vicenda tra cui anche l’abbattimento delle piante. Come sempre siamo fiduciosi della giustizia avendo come unico scopo gli interessi della collettività. Nel frattempo speriamo che anziché’ perdere altro tempo, soldi ed energie da parte della collettività e di noi tutti, la società Nova Lavinium ponga essa stessa fine alla vicenda rimuovendo spontaneamente il cancello di entrata ed a non proseguire in cause e ricorsi ulteriori, al contrario noi saremo pronti, come sempre, a combattere in tutte le sedi opportune per riportare legalità e giustizia sociale nel nostro territorio”.
A.S.