Il capogruppo Silani conferma il sostegno a De Angelis
Fratelli d’Italia c’è
In relazione ad alcune voci infondate sui rapporti tra il Sindaco Candido De Angelis e il partito Fratelli d’Italia, interviene per fare chiarezza il Gruppo Consiliare di Fdi, rappresentato dal capogruppo Matteo Silani.
“Il nostro sostegno al prossimo Consiglio Comunale non è in discussione e preso atto della validita delle delibere, che riguardano anche l’importante rendiconto di gestione del 2019, voteremo a favore, come abbiamo sempre fatto. Fratelli d’Italia è sempre stata accanto al Sindaco De Angelis, soprattutto nei momenti difficili, e continuerà a farlo. Non permetteremo a nessuno di farci strumentalizzare per alcune incomprensioni che insieme stiamo superando.
Per questo ringraziamo anche l’On. Silvestroni per il suo prezioso contributo.”
Concludono così i Consiglieri di Fdi: “Abbiamo condiviso il programma elettorale del 2018 e continueremo a sostenere l’amministrazione che è stata scelta dai cittadini di Anzio per governare la nostra Città. Con orgoglio, sempre, per il bene di Anzio”.
Claudio Di Giovanni
Test sierologici
L’Amministrazione comunale continua nelle misure di prevenzione necessarie a fronteggiare la diffusione del nuovo coronavirus, grazie all’impegno del Consigliere comunale Professor Waldemaro Marchiafava Consulente tecnico scientifico e del Sindaco Alessandro Coppola che si sono attivati presso i vertici della Asl Rm6 per ottenere i test seriologi per la cittadinanza.
“La ricerca degli anticorpi con i test sierologici è utile per capire chi realmente è entrato in contatto con il coronavirus - spiega il Prof. Marchiafava - al fine di rilevare la pianificazione del post lockdown.
Un informazione utile per poter allentare progressivamente le misure restrittive”. Verrà comunicato nei prossimi giorni un numero dedicato al quale i cittadini che vorranno effettuare il test, potranno telefonare per prenotare il test sierologico e verranno comunicate le relative prescrizioni e il costo del ticket.
“L’Amministrazione comunale - dichiara il Sindaco Alessandro Coppola - vuole attivarsi per il bene di tutta la comunità per una ripresa che possa portare tutti alla normale attività pur nel rispetto delle regole, per non vanificare tutto quello che di buono finora abbiamo raggiunto”
Ufficio stampa
Comune di Nettuno
Consiglio dei Giovani
A fine dicembre 2019 presentai un emendamento al bilancio di previsione per finanziare il capitolo destinato a far partire il Consiglio dei Giovani, visto che il Comune era già dotato di un regolamento fin dal 2015, mai attuato. L’emendamento fu bocciato...ma il Sindaco prese comunque pubblicamente l’impegno di attivare il Consiglio dei Giovani prima possibile.Il 7 Gennaio 2020 torno sull’argomento e segnalo al sindaco tramite PEC il Bando Regionale che eroga contributi ai Comuni proprio per questo scopo. C’è tutto il tempo, il bando scade il 30 Gennaio 2020. L’emergenza Covid è ancora lontana.
Morale della favola: il 5 Maggio 2020 la Regione Lazio pubblica le graduatorie dei comuni finanziati, dai 3000 ai 5000 euro. Anzio non c’è. Non ha mai partecipato. La politica che governa ad Anzio non ha alcun interesse alla partecipazione giovanile.
Rita Pollastrini
Capogruppo M5S
Bilancio 2019
La Giunta De Angelis, ha approvato la delibera definitiva del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2019 del Comune di Anzio. Le operazioni condotte sul Rendiconto 2019, a dimostrazione della correttezza dell’operato contabile, hanno determinato un avanzo iniziale di amministrazione pari a circa 463.000 euro. “Tuttavia, in riferimento al Rendiconto 2019, - afferma l’Assessore al Bilancio, Patrimonio e Tributi, Eugenio Ruggiero - la nuova normativa prevede l’inserimento della quota del fondo anticipazione di liquidità del 2015, contratto dalla precedente Amministrazione per il pagamento dei fornitori ordinari dell’Ente, per un importo pari a 4 milioni e mezzo di euro. Per questa motivazione il nostro positivo iniziale risultato di gestione registrerà, comunque, un disavanzo pari a circa 4 milioni di euro, che sarà ripianato con un piano di rientro, in tredici rate annuali pari a circa 300.000 euro. E’ una problematica che riguarda gran parte dei Comuni italiani, con una variazione normativa che ci ha obbligato ad intervenire, sul Rendiconto 2019, - conclude l’Assessore Ruggiero - con l’accantonamento di un fondo derivante dalla contrattazione di un finanziamento prima dell’insediamento di questa Amministrazione”.
Comune di Anzio
Il Governo gestisce male la crisi sanitario-economica
Bazooka a salve
E’una forma endemica di provincialismo quella che porta noi italiani a trovare sempre qualche labile ragione di vanto: abbiamo la cucina migliore del mondo, la costituzione più moderna, la natura piu bella, e quindi, non potevamo non essere stati , coi nostri comportamenti, il migliori di tutti nel reagire alla pandemia. Forse nei risultati questa affermazione risponde al vero, forse il blocco è stato rispettato da una forte maggioranza della gente ma le espressioni meritorie sono quelle che vengono manifestate per libera scelta e questo non è il caso. Una politica alquanto cialtrona ed un mondo scientifico confuso, approssimativo e contraddittorio, ha creato un clima di terrore dal quale una grande parte dei cittadini italiani è rimasta frastornata ed intimorita. Tutti gli italiani sono riamasti rintanati per paura, hanno obbedito sotto il ricatto di un pericolo le cui connotazioni variavano giornalmente e che riguardava una parte limitata del Paese. Fare la lista degli errori è troppo presto ma se il 31 gennaio 2020 è stata dichiarata l’emergenza sanitaria nazionale, perchè il Governo non ha conseguentemente provveduto ad approvvigionare quei presidi sanitari che un mercato senza pressione offriva a prezzi di concorrenza? I responsabili di questo errore non possono oggi cavarsela con la retorica dello “ tsunami che ha colpito l’Italia” e questo per due ragioni: la prima, ad essere colpita è stata una parte limitata dell’Italia e seconda perchè questo “errore” è costato la vita a migliaia di persone. Essi dovranno risponderne prima o poi. Si dice “ma anche gli altri paesi non hanno fatto meglio!” magra consolazione. Il blocco delle attività e dei contatti fra le persone non è un metodo raffinato e ne tanto meno un’idea geniale, tanto è vero che alcune nazioni la rifiutano per non pagarne le drammatiche conseguenze economiche. E’ il metodo più elementare che produce, però, tanti altri danni e morti per la pandemia economica che genera. Stiamo vivendo la coda di un dramma socio-esistenziale nella speranza che non si tratti solo della fine del primo tempo. Il Covid 19 sta riducendo gradualmente tutta la sua virulenza e ciò si verifica con le statistiche giornaliere. Si ricomincia a scatenare il troppo sopito livore politico mentre sindaci ed presidenti di regione si industriano a disegnare una propria visione delle norme anti-Covid consigliati dal proprio consulente, uno delle migliaia di professori che hanno intossicato l’informazione nel periodo della grande paura. Non sappiamo se ci sarà una seconda ondata, che farebbe felici i fautori della tesi di un Covid 19 in versione autunnale. Una cosa la sappiamo: ora che praticamente hanno perso gran parte del loro peso protettivo e, per molti aspetti, anche simbolico; ora che il tempo in cui potevano salvare la vita a medici ed infermieri è finito, ora si vendono mascherine anche dal lattaio; mascherine di ogni genere, di ogni colore fino a riprodurre la capra di Sgarbi. Della serie “un altro Commissario inutile”. Si passa alla fase due delle mascherine quella in cui esse servono solo per inquinare le acque dei fiumi e dei mari e, questo non può mancare in Italia, si da inizio agli “scandali” di settore con acquisti pagati e non consegnati e truffe commesse da personaggi insospettabili. Ma la pandemia economica sta facendo cominciare a far vedere i suoi effetti man mano che gli interventi annunciati nel solito modo paternalistico e gestatorio di un Presidente del Consiglio che, con la riduzione del rischio pandemico vede avvicinarsi il giorno del suo allontanamento da Palazzo Chigi. Lo stesso Governo che ha gestito la pandemia sta gestendo ora la crisi economica con lo stesso metodo con cui ha gestito quella sanitaria: un manipolo di esperti, gruppi di lavoro, task force, comitati, commissari, coordinatori e, questa ci mancava, gli Stati Generali dell’Economia. Scelta, peraltro, malaugurante visto che chi, qualche secolo fa ebbe l’idea di istituirli, perse la testa attraverso la ghigliottina. Tanti galli a cantare, tante dichiarazioni coniugate al futuro, nessun progetto organico di Paese e politica:zero. Manca di senso del ridicolo chi continua a raccontare di miliardi a centinaia che dovrebbero essere gestiti da chi per spenderne meno di uno è dovuto ricorrere ad un commissario speciale e, praticamente, all’abolizione temporanea di ogni pratica burocratica di controllo e di affidamento confortando la tesi che in questo Paese quello che si riesce a fare lo di fa nonostante l’apparato pubblico. Il piano di intervento nei confronti di un apparato economico e sociale del tutto sconquassato segue le linee guida della più totale mancanza di organicità; centinaia di pagine per cercare di dare un pò a tutti mentre anche uno studente del primo anno di economia sa bene che l’economia si sviluppa con il potenziamento degli strumenti di produzione e non con l’assistenza, anche perchè questa può solo essere limitata nel tempo. Ma forse il Ministro non lo sa perchè lui è laureato in storia e non in economia. Provvedimenti si susseguono con effetti molto limitati, prestiti garantiti che molte banche dovrebbero elargire ma che non elargiscono perchè il Governo si è dimenticato di mallevare le stesse banche da quelle responsabilità che la legge impone ai funzionari che trattano i progetti di credito. Una cassa integrazione in deroga che impiega mesi ad arrivare sulle tavole degli operai perchè il Governo si è dimenticato di semplificarne l’iter. Sovvenzioni personali che non arrivano a chi dovrebbero arrivare ma che vanno a sommarsi al reddito di cittadinanza di malavitosi ed al compenso di “navigator” affannati dal mare grosso nel percorso giornaliero dalla cucina alla camera da pranzo. Insomma assenza di un disegno d’insieme e fallimento generalizzato nei risultati in una varietà di interventi tra cui quello dell’incentivo all’acquisto di bici e monopattini che ha invitato migliaia di persone ad acquisti per i quali a due mesi dal provvedimento il Ministero non ha ancora preparato il modulo per chiedere il contributo. Scherzare con le sorti della gente non è una buona idea. Non so se vi sarà il ritorno del Covid ma so per certo che questi mesi estivi vengono vissuti da tanti cittadini in una fase di narcosi provocata da rinvii di pagamenti di tasse e tributi, di mutui, di licenziamenti: speriamo che gli Stati Generali di Conte abbiano trovato una risposta per quando l’effetto del cloroformio sarà finito.
Sergio Franchi
Riprendiamoci Anzio
La nostra meravigliosa città ha bisogno di una amministrazione in grado di fare il proprio lavoro: non è possibile andare avanti con lotte di potere interne alla maggioranza prive di qualsiasi contenuto politico. L’emergenza economica generata dal covid ha portato alla luce un problema sociale enorme: i numeri delle richieste di aiuto sono il segnale di una precarietà dilagante che impone molte riflessioni. La città, alle porte dell’estate, appare nuovamente coperta di rifiuti e di discariche a cielo aperto diffuse su tutto il territorio. Manca un anno alla scadenza del contratto con la Camassa e sarebbe urgente e necessario aprire un dibattito pubblico, capire cosa nei 5 anni passati non ha funzionato e come migliorare, occorrerebbe una riflessione seria sulla possibilità di reinternalizzare il servizio, ma di tutto questo non c’è traccia nel dibattito politico.
Il Paradiso sul mare crolla a pezzi, vederlo in quello stato è un pugno nello stomaco, il suo stato di abbandono è una sconfitta per la città. Bisognerebbe capire come gestirlo, cosa farlo diventare, soprattutto quali modalità è possibile mettere in campo per la sua ristrutturazione, ma neanche di questi si parla.
Mega impianti di trattamento dei rifiuti, abbandono delle periferie, aree verdi non curate, scuola e edilizia scolastica, il bilancio che per la prima volta dopo tanti anni chiuderà in disavanzo e con troppi residui di fatto inesigibili... La lista potrebbe andare avanti a lungo. I problemi di Anzio sono tanti, le bacchette magiche certo non esistono, ma esiste una certezza che i cittadini di Anzio vorrebbero avere: un’amministrazione che si dedichi anima e corpo ai problemi della città. Finora siamo stati amministrati da chi per sua natura antepone le beghe di palazzo, le poltrone e il potere al bene comune. Lo abbiamo sempre detto ed oggi è più evidente che mai. E’ il tempo di voltare pagina prima che le macerie lasciate siano del tutto irrecuperabili: le forze sane di questa città sono pronte. Riprendiamoci Anzio tutti insieme.
Il Direttivo di
Alternativa per Anzio