Riceviamo e pubblichiamo la verità storica sul partigiano secondo Alberto Sulpizi
Ancora su Mario Abruzzese
Ancora tu… non mi sorprende, lo sai?… cantava Lucio Battisti nel 1976, … e devo dirvi che non sarei mai più tornato sull’argomento Abruzzese, se non per il fatto che in città, il 13 settembre ricorrendo il centenario della nascita del partigiano nettunese (questo sarebbe normale, forse anche giusto da parte della sinistra nettunese), alla manifestazione hanno partecipato le Istituzioni della città, con tanto di logo del Comune sulla targa stessa. Al partigiano Mario Abruzzese, quindi due amministrazioni di centrodestra quella Marzoli e l’attuale, Coppola, dedicano prima una via e poi ne ribadiscono la “santificazione” con questa targa commemorativa. Ma intervengo soprattutto perché il prof. Alessandro Barbero, professore di Storia all’ Università del Piemonte Orientale a Vercelli, medievalista, sostiene che la città di Nettuno e’ piena di gente che inventa menzogne per infangare la memoria del Romanino: essendo stato l‘unico a scriverne (non pieno di gente, quindi), lungi da me l’idea di infangare la memoria di Abruzzese, ma nel semplice tentativo di ripristinare una verità storica a mio parere plasmata ad arte da una certa sinistra, per proprio uso e consumo, come un pezzo di pongo e per ridare dignità ad alcune figure, che hanno avuto “a che fare”, purtroppo per loro, col Romanino, quelle si, infangate, non condividendo il modo, i toni e la sostanza, mi corre l’obbligo di sottolineare alcune cose, dal mio punto di vista. In un comunicato firmato Anpi sez. Anzio e Nettuno…” si parla di prima battaglia della nascente resistenza italiana, (Roma, Porta San Paolo) che invece ritengo esser essenzialmente una operazione di difesa non solo del Regio Esercito Italiano ma in generale delle Regie Forze Armate contro l’ordine di disarmo dei Tedeschi. Nella maggior parte dei casi, la difesa viene condotta da fascisti, come a Roma ad esempio dal generale Solinas che comanda proprio la battaglia di Porta San Paolo. A Nettunia invece, saranno le Camicie Nere del Battaglione della Milizia a difendere il Porto di Nettunia: vedere il quasi ventennale lavoro di pubblicazioni, studi e di documenti ritrovati e pubblicati dal dottor Pietro Cappellari. L’ Anpi dichiara che il comando germanico definiva i partigiani banditi e non si applicavano loro le leggi di guerra … orbene si ricorda che questa non era una scelta del comando germanico, ma una legge di guerra contro i franchi tiratori, in quanto i partigiani sono considerati a tutt’ oggi, anche dalla Repubblica Italiana, illegittimi belligeranti, che non potevano esser assoggettati alle leggi di guerra perché loro per primi non le rispettavano! (come da Tribunale Militare Supremo Italiano, 26 aprile 1954). Questi sono comunque punti di vista storici, con cui si può a lungo giocare senza peraltro mai arrivare a dama. Andiamo quindi nella sostanza, ovvero la commemorazione di Mario Abruzzese. In breve vorrei ribadire come scritto in altra circostanza, che oltre ad aver fatto parte almeno fino al 1942 dei Gruppi Universitari Fascisti, vedi il libro, Ho fatto il medico a Nettuno, di Giovanni Cappella, oltre al “sequestro” ed alla relazione con Eva Timbaldi, (la cui figura di illustre intellettuale e letterata, andrebbe senz’altro rivalutata, soprattutto alla luce delle ultime e recentissime scoperte, altro che… “le va riconosciuto il riserbo con cui rimanendo lontana da Nettuno, e’ uscita in silenzio dalla vita di colui che era stato costretto a sposarla”… vedi Eravamo Comunisti, Carlo Conte, pag 117; ed altri scritti di Francesco Rossi) figlia di un giornalista piemontese, relazione che desterà scandalo anche fra le file partigiane tanto da doverla sposare. Non posso sottacere del gravissimo episodio del duplice omicidio del 15 gennaio 1945, a Luserna San Giovanni, di Mario Montanaro e Luigina Guarello, partigiani, innocenti, ad opera del Romanino e del Petralìa, come attestato da documenti degli stessi Ispettori del CLN Piemontese, in un Promemoria per il Comando Militare Regionale Piemontese, in una riunione del 21 febbraio 1945 e conservato presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Soc. Contemporanea di Torino, archivio mazzo c10/d, peraltro anche protocollato nel comune di Nettuno, già da tempo dal consigliere di maggioranza Antonio Biccari, ma purtroppo nel disinteresse generale. L’episodio del presidio partigiano alla Fiat Mirafiori che impedisce lo smantellamento dell’ impianto da parte dei germanici non trova riscontro nella realtà dei fatti, se non nella fantasia di Francesco Rossi o di chi glielo ha raccontato vedi: F.W.Deakin cit. in R. Gobbi, Una revisione della Resistenza, Bompiani 1999, pg. 121; dichiarazione di Valletta al processo Graziani in G. Galli, Gli Agnelli, Mondadori Milano 1997, pag. 102; M. dal Fiume, Il mio processo, Sampieri, Torino 1947).
In conclusione, in riferimento ai fatti storici attribuiti al Romanino da parte della sinistra nettunese, e dal prof. Barbero non si citano documenti storici, se non per riproporre il combattimento per la liberazione di Torino, notizia inverosimile, essendo in quel periodo fra l’altro Abruzzese destituito da incarichi di comando, per malcontento generato dalla sua conduzione, come da articolo del libro del Petralìa, “Dalla Sicila al Piemonte”, Vincenzo Modica, ed. Franco Angeli, vedi pag. 122: la situazione in Val Luserna era diventata difficile, il malumore tra i partigiani continuava a crescere; il Romanino che dopo la battaglia di Pontevecchio (…) causa deterioramento con la Cocco non godeva più del prestigio ed autorità di un comandante garibaldino (… e ne da parte del CLN) o del salvataggio di Mirafiori che come documentato in precedenza sono vicende surreali e/o irreali, vedere anche la monumentale opera, I ribelli siamo noi. Diario di Torino nella Repubblica Sociale Italiana, di Michele Tosca pubblicato da Chiaramonte, 2019, 2 voll. 1068 pagg., illustrato. Su Abruzzese ci sono documenti chiari e certificati, non solo chiacchiericcio di paese, peraltro persistente pur a mezzo secolo circa dalla sua scomparsa, e che pur non essendo un prof. di storia mi guardo bene dall’usare, le menzogne sono quelle che danno una visione fantasiosa, edulcorata, da fotoromanzo edizioni Lancio dello stesso Abruzzese, che rimane una bella figura, elegante, per certi versi audace, ottima per un bel film, non certo a mio parere per il film della tragica storia italiana della seconda guerra mondiale, il tutto condito dalla “imbarazzante” presenza di una Amministrazione che partecipa all’ inaugurazione e che finora ha ignorato figure che per affinità e sensibilità dovrebbe se non aver avuto una certa attenzione, almeno il buon gusto di non esser ignorate… Spero di chiuderla qui, perché la schermaglia politica non mi interessa, per il materiale storico, ho raccolto, in quaranta anni, 6000 immagini di Nettuno, circa 1000 pubblicazioni, ho partecipato a ricostituire il fondo centolibripernettuno con l’amministrazione Marzoli, vero grande momento di Rinascimento culturale nettunese anche grazie ad un lungimirante segretario comunale, e a fondare l’omonimo sito internet dove chiunque gratuitamente, senza copyright, può leggere e vedere, grazie all’ abilità ed alla sagacia del webmaster Alessandro Tofani, l’immensa mole di foto e studi pubblicato su Nettuno da moltissimi studiosi o semplici appassionati: da semplice collezionista di puzzle della nostra storia locale, soprattutto per quelli in arrivo, rimango a disposizione, sia del prof. Alessandro Barbero che dell’ex Sindaco e Professore di Storia Carlo Conte, sulla cui nettunesità non possono esserci dubbi.
Alberto Sulpizi
(Resp. culturale Pro Loco Nettuno)
e MovimentoVeritaStorica Nettunese
Fin da piccola Sabrina ha coltivato pittura e scultura
Passione per la pittura
Sono in compagnia di Sabrina e mi parla della sua grande passione: la pittura. Andiamo a conoscerla insieme.
- Ciao Sabrina, la passione per la pittura, quando nasce?
E’ innata in te da sempre oppure ti è stata trasmessa da qualcuno?
“La passione per la pittura e la scultura nascono in me in tenera età. Mio padre aveva un negozio di cornici con annessa galleria ed io copiavo le opere degli artisti esposti... ho sempre amato il colore e la materia da stendere direttamente con le mani...”.
- A chi o a cosa o a chi ti ispiri? Ti lasci andare alle emozioni del momento oppure hai già un’idea precisa di cosa realizzare su quella tela bianca?
“Amo la natura come genere e soprattutto amo dipingere il mare ed i fiori... la tela bianca per me indica l’inizio di un viaggio... faccio linee generali di ciò che voglio dipingere con gessetti colorati.... e poi semplicemente lascio che sia il colore a compiere la sua magia...
Quando gareggio, in estemporanea preparo schizzi e bozzetti di ciò che realizzerò in gara... ma la vera competizione è sempre con me stessa non con gli altri artisti. Non sono una persona molto competitiva... mi piace il condividere... Mi sfido ogni volta a trasmettere le mie emozioni a chi osserva i mie lavori”.
- Ultima domanda... Un sogno che Sabrina vorrebbe realizzare ce lo ha? Ti andrebbe di raccontarcelo?
“Il mio sogno?
“Beh è in fase di realizzazione... ho dipinto 22 tele ispirandomi agli arcani maggiori dei tarocchi... saranno abbinati ad alcune sculture in creta rossa per una grande mostra che sto strutturando. Il mio più grande desiderio è quello di vedere le mie tele trasformate in tarocchi veri... usufruibili ed utilizzabili.... sono speranzosa e fiduciosa di portare a compimento questo ambizioso progetto... beh... in bocca al lupo a me”.
Se Sabrina e ciò che vi ha raccontato vi ha risuonato, se desiderate conoscerla, potete seguirla sulla sua pagina facebook: SAINart Sabrina Ingenito, oppure su Instagram digitando il suo nome nel motore di ricerca.
A te Sabrina faccio un grosso in bocca al lupo, certa che il tuo sogno lo realizzerai.
Barbara Balestrieri
Premio Tridente d’Oro
Il 28 agosto 2020, il dottor Pietro Cappellari ha consegnato al professor Giancarlo Baiocco il Premio Tridente d’Oro alla Cultura Città di Anzio e Nettuno 2020. Il professor Baiocco ha donato all’Archivio Storico Alberto Sulpizi due rari libri sulla storia del nostro territorio, che saranno oggetto di prossimi studi.