La riflessione a voce alta del presidente Biagio Paolini sulla riunione degli Stati Generali
La critica di Federcaccia
Agli Stati generali dell’economia svoltasi recentemente a Villa Panphilj a Roma, il Presidente Giuseppe Conte ha invitato le Associazioni Lav Lega antivivisezione, WWF, Legambiente, Greenpeace, FAI Fondo Ambiente Italiano e Fridays for future.
Le medesime associazioni hanno presentato un manifesto unitario denominato “Non come prima” composto da sei proposte programmatiche che andiamo ad analizzare:
“Non un metro, ma chilometri di distanza fra noi e gli animali selvatici”, fermiamo i mercati, le fiere, l’uso e l’uccisione degli animali selvatici ed esotici. Basta caccia, catture e riproduzione di animali per farne cibo, spettacolo, pelli e pellicce a partire dall’Italia e nel resto del mondo.
Con questa proposta vorrebbero vietare la pesca e le relative rivendite, abolire le fiere di bestiame d’allevamento, proteggere indiscriminatamente tutti gli animali selvatici ed esotici, abolire la caccia, vietare l’allevamento di qualsiasi tipo di animale, suini, bovini, ovini ecc., abolire qualsiasi spettacolo con animali, quindi circhi, bioparchi (ex zoo), vietare qualsiasi forma di allevamento di animali da pelliccia. Una vera e propria rivoluzione.
“Spostiamo i finanziamenti pubblici dagli allevamenti”.
Così facendo vorrebbero togliere qualsiasi forma di incentivo alle attività, di cui al punto uno a favore di prodotti vegetali.
“Investiamo concretamente nella ricerca scientifica human based”.
In altre parole vorrebbero usare gli esseri umani come cavie per le sperimentazioni al posto degli animali quali topi ed altri.
“Tuteliamo gli animali domestici”.
Per aiutare le loro famiglie in difficoltà. Favoriamo l’adozione di cani e gatti e l’accesso ai farmaci veterinari e cancelliamo l’IVA su cibo e prestazioni veterinarie. Discriminano sempre più l’essere umano a favore degli animali.
Le aziende a partire da quelle dell’alimentazione e dell’abbigliamento devono essere rifondate sulla base di criteri di reale sostenibilità e responsabilità sociale e lo Stato sia d’aiuto in questa trasformazione con una diversa fiscalità.
“Possiamo anche iniziare da noi stessi. Dal cibo che mangiamo, preferiamo i cibi vegetali perché carne, latte e uova fanno tagliare foreste, inquinano, causano sofferenza”.
Considerazioni
Esprimiamo innanzitutto il nostro disappunto nei confronti del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la discriminazione nei nostri confronti per non essere stati invitati.
Facciamo notare che la caccia viene esercitata in virtù di una serie di Direttive europee 79/409 - 85/411 - 91/244, a loro volta recepite dalla Legge nazionale 157 del 11.02.1992, a sua volta recepita da ogni singola Regione con apposite Leggi attuative.
Le Associazioni animaliste-ambientaliste non ci risulta che siano regolamentate da Leggi in materia, inoltre i cacciatori pagano fior di quattrini per esercitare l’attività venatoria, mentre ci risulta che le Associazioni ambientaliste-animaliste chiedano sistematicamente sovvenzioni pubbliche.
Quindi alla luce di quanto sopra l’aver discriminato un’attività regolata da Legge nazionale a favore di Associazioni spontanee, in molti casi sovvenzionate dallo Stato italiano, ci sembra grave, se poi tutto ciò deriva dalla massima carica dello Stato rasenta l’illegalità!
Detto ciò nel massimo rispetto delle opinioni altrui, quale principio base della categoria dei cacciatori, non possiamo astenerci dal fare alcune osservazioni nel merito dei sei punti del manifesto presentato da animalisti ed ambientalisti insieme.
Quanto al punto n°1 ci sarebbe uno stop immediato di numerose attività quali mercati, fiere, pesca, allevamenti di animali quali ovini, bovini, suini, allevatori di animali da pelliccia, attività circensi, bioparchi con una perdita enorme di posti di lavoro ed in più, e questo è il paradosso che gli animalisti faticano a capire o non vogliono capire, vietando l’allevamento per uso alimentare di bovini,suini, ovini, equini ecc. praticamente ne causano l’estinzione definitiva in quanto se non c’è più interesse economico al loro allevamento tutti gli animali nel giro di pochissimo tempo si estingueranno, parliamo quindi di pollame, conigli, maiali, mucche, pecore, capre, ecc.
Quanto al punto 2 è paradossale che definiscano gli allevamenti fonti di inquinamento e di cambiamenti climatici, mentre vorrebbero abolire la caccia e quindi proteggono in toto la fauna selvatica, come dire che il maiale inquina ed il cinghiale invece no. Viene spontaneo pensare agli storni che stanno inondando tutte le città di tonnellate di sterco, come anche i gabbiani che si stanno riproducendo a dismisura creando un pericolo serio per gli esseri umani, in modo particolare per i bambini a causa della loro aggressività.
C’è un altro grave problema che animalisti ed ambientalisti insieme non vedono ed è quello delle cornacchie e delle gazze.
Anche queste due specie di uccelli a causa del loro incremento vertiginoso, stanno letteralmente mettendo in serie pericolo altre specie di uccelli più piccoli che vengono sistematicamente depredati delle uova e dei piccoli nati con grave pericolo di estinzione.
Quanto al punto 3 siamo al paradosso, si intende invertire i ruoli e far diventare animali gli esseri umani tanto da usarli come cavie per la sperimentazione scientifica.
Quanto al punto 4 va bene aiutare le famiglie che hanno degli animali da compagnia in casa, ma sarebbe altrettanto utile aiutare quella sempre crescente sacca di povertà di essere umani che non riescono a procurarsi il minimo indispensabile per la loro sopravvivenza e tantissimi non hanno neanche un tetto sotto il quale ripararsi.
Quanto al punto 5 emerge in modo plateale l’atteggiamento autoritario degli animalisti/ambientalisti quando affermano con discutibile perentorietà che “le aziende devono essere rifondate … e lo Stato sia d’aiuto”.
Quanto al punto 6 siamo al paradosso più totale.
Una piccola minoranza della popolazione italiana pretende di condizionare, anzi di stravolgere, il sistema alimentare di un intero popolo. Fino a prova contraria viviamo grazie a Dio in una nazione libera dove ognuno è libero di alimentarsi come meglio crede. Affermare poi che carne, latte ed uova fanno tagliare le foreste, inquinano e creano sofferenza è tutto da verificare. Le foreste casomai le tagliano per ampliare le colture di frutta ed ortaggi, quindi è esattamente il contrario di quanto affermano agli animalisti/ambientalisti.
La sofferenza è parte integrante del mondo animale. Pensiamo per esempio ad un pitone che avvolge tra le sue spirali una gazzella, soffre ore prima che venga ingoiata viva; oppure un coccodrillo che cattura uno gnu mentre si abbevera … uno strazio indescrivibile. Un falco che cattura un’anatra selvatica … la mangia viva strappando brandelli di carne fino a quando dopo qualche ora arriva agli organi vitali.
Quindi cari animalisti/ambientalisti cercate di fare informazione corretta e non solo demagogia strumentale.
Sul fatto che carne, latte ed uova inquinano è una delle più grandi falsità che è stata messa in circolazione.
Fino a prova contraria lo sterco prodotto da animali da carne e pollame è un ottimo fertilizzante usato da quando esiste il mondo e serve ad ottenere ottimi cibi vegetali, che altrimenti verrebbero coltivati con concimi chimici con buona salute per tutti!!!
Per concludere mi permetto di suggerire agli animalisti/ambientalisti di partecipare alle campagne di raccolta di rifiuti e bonifica dei siti particolarmente inquinati come facciamo sempre noi cacciatori.
Di contribuire alla Protezione civile, vedi COVID 19, dove noi cacciatori abbiamo provveduto a donare circa 1.600.000,00€, mentre gli ambientalisti/animalisti hanno bussato cassa allo Stato.
Di vigilare quotidianamente a protezione dell’ambiente come facciamo noi cacciatori con le nostre guardie venatorie.
Di vigilare in modo particolare nel periodo estivo a difesa dei boschi contro gli incendi come facciamo noi cacciatori.
Di promuovere la costruzione di nuovi termovalorizzatori, come sosteniamo da anni noi cacciatori.
Per concludere l’ambiente e gli animali vanno difesi facendo rispettare le leggi che esistono e le attività di allevamento di animali vanno difese e migliorate.
Federcaccia Anzio e Nettuno
Il Presidente Biagio Paolini
Il convegno dell’associazione Torre Civica
Damnatio Memoriae
“Torre Civica”, in data 27 agosto 2020, ha tenuto il Convegno sulla “Damnatio Memoriae e il sito del Ninfeo e del tempio del dio Ercole” presso la sede consiliare di Villa Sarsina, davanti ad un pubblico qualificato che segue, passo passo, gli eventi che la stessa Associazione culturale organizza. Dopo aver passato in rassegna tutti quei casi in cui testimonianze del periodo romano vanno scomparendo, lo stillicidio di reperti archeologici trafugati nelle ville e dintorni perpetrato da sempre, bene, anzi, male, si è avuta notizia di un’ulteriore saccheggio operato a danno della villa Ponti. La carrellata delle situazioni denunciate da Torre Civica, rappresentata da Silvano Urbani, Cesare Puccillo, Luigi Lancetti Sportello, ha fatto prendere coscienza, all’attento uditorio, che di questa bellezza, sfiorita, del nostro patrimonio non ne potranno beneficiare le nuove generazioni, all’oscuro di tutto.
Per cui è stato per noi giocoforza far memoria di ciò onde evitarne la cancellazione, consapevoli che anche la nuda memoria di queste opere depredate, potrà dare un domani, un esempio di creatività e motivo di speranza. Ecco quindi l’esigenza di allargare alle scuole il nostro campo di azione, dove già operiamo, ma che dovremmo privilegiare. Ai presenti è stato poi consegnato un questionario (che si allega) basato su proposte operative, da selezionare, per poterne ricavare una scala prioritaria, significativa, sulla quale impostare iniziative concrete di progetto - che costituiscono la nostra specificità - e che sono risultate le seguenti:
- Sostenere le tesi di progetto “Restauro Paradiso sul Mare” curate da nostri rappresentanti
- Ricostruzione della “Torre della Lanterna” come Torre d’avvistamento diurno e notturno e Polo Museale “Papa Innocenzo XII e la Rinascita di Anzio”
- Acquisizione al Patrimonio di “Villa Spigarelli” come Centro Culturale Museale e sede Uffici Ass.to Cultura e Turismo e Distaccamento locale della Sovrintendenza delle Belle Arti
- Messa in sicurezza e apertura “Ipogeo Ferro di Cavallo”
- Sostenere la tesi di progetto sul “Recupero delle 4 Casette” seguita da nostri aderenti
- Rimozione del Bunker antisbarco alla base del molo neroniano destro
- Promozione ricerche archeologiche, mirate, con ricorso a studenti e archeologi locali e a Università e Fondazioni straniere.
Il Presidente
Cesare Puccillo
Rinviato Wine Festival
Nel rispetto delle normative vigenti in materia di contenimento della diffusione del Coronavirus, vista l’ordinanza del Ministero della Salute del 16 agosto 2020 e il dpcm del 7 agosto 2020 e sentite le autorità preposte in materia di sanità e sicurezza, l’Amministrazione Comunale, la ProLoco Forte Sangallo e l’associazione Nettuno In Tavola, di comune accordo, hanno deciso di rinviare la terza edizione del Nettuno Wine Festival, inizialmente programmata per domenica 6 settembre, con l’obiettivo di organizzarla entro la fine del 2020, compatibilmente con la situazione sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Proprio la crescita dei contagi a livello nazionale e anche a livello regionale e locale ha fatto propendere gli organizzatori e l’Ente, per senso di responsabilità e per la tutela della salute e la sicurezza di tutti visto il possibile rischio di assembramenti considerata la modalità di svolgimento dell’evento, a rinviare la manifestazione a data destinarsi. Riconoscendo ai ristoratori e alle cantine un sentito ringraziamento per la loro disponibilità, il loro impegno e la passione con cui avevano aderito al Nettuno Wine Festival essendo tutto il settore enogastronomico una nostra eccellenza e cuore pulsante di questa manifestazione, annunciamo che è intenzione della ProLoco Forte Sangallo e dell’Amministrazione Comunale organizzare l’evento alla prima data utile quando la condizione sanitaria e epidemiologica ne consentirà lo svolgimento in piena sicurezza vista l’importanza che il Nettuno Wine Festival rappresenta per la valorizzazione e la promozione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche, delle sue prestigiose aziende vinicole e del suo settore della ristorazione, fiori all’occhiello a livello regionale e nazionale della nostra città.