Cimitero comunale
In occasione dei giorni dedicati ai cari defunti, su disposizione del Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, si comunica alla cittadinanza che il Cimitero Comunale, fino a lunedì 2 novembre, è aperto tutti i giorni, con orario continuato, dalle ore 7.00 alle ore 17.45, per evitare assembramenti e per consentire una migliore gestione dell’affluenza secondo le normative anti-covid. La Polizia Locale della Città di Anzio sarà in servizio per assicurare il rispetto delle direttive.
“Per una migliore fruizione dell’area cimiteriale, - afferma il Consigliere Comunale, Angelo Mercuri - abbiamo mantenuto in vigore l’orario estivo fino a lunedì 2 novembre compreso, con gli uffici pubblici aperti in loco, per eventuali segnalazioni e necessità di informazioni, anche nei giorni di sabato e domenica, dalle ore 8.00 alle ore 13.00. Considerato il delicato momento, legato alla pandemia in corso, nella ferma volontà di mantenere comunque attivi i servizi dell’Ente, ci appelliamo al senso civico di tutti i cittadini, con l’invito ad evitare assembramenti, ad indossare sempre la mascherina ed a tenere un comportamento responsabile”.
Da martedì 3 novembre, invece, sarà in vigore l’orario invernale, con apertura tutti i giorni, dalle ore 7.00 alle ore 16.45.
Gli Uffici Cimiteriali sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 13.30 ed il martedì e giovedì, anche nel pomeriggio, dalle ore 15.00 alle ore 16.45. Telefono 06 45558039. E-mail: cimitero@comune.anzio.roma.it
Lunedì 2 novembre, il Sindaco, Candido De Angelis e l’Amministrazione Comunale, in forma sobria, nel rispetto del contenimento delle modalità celebrative, deporranno omaggi floreali al Cimitero Civile ed ai Cimiteri di Guerra del territorio.
Comune di Anzio
E’ una guerra mondiale, nessun continente, nessun paese può chiamarsene fuori
Siamo in guerra, ma ce la faremo
E’ in corso una guerra che coinvolge il mondo intero. Una guerra mondiale. Mai prima d’ora tale termine fu più appropriato. Nessuno, nessun continente, nessun paese può chiamarsene fuori.
Una guerra contro un nemico subdolo, non perfettamente individuato. Pare si tratti di un virus. E’ conosciuto con il nome di Covid – 19. L’unica cosa certa sono le sue vittime, milioni. Le strutture sanitarie, i medici di famiglia, gli scienziati, noi cittadini comuni, stiamo combattendo questa guerra, ognuno come può. Il nostro sistema sanitario, uno dei migliori, che però negli ultimi tempi i politici stavano trascurando, per non dire altro, ora sta dispiegando le migliori risorse umane, le migliori strutture, recentemente visibilmente potenziate. Sono disponibili ingenti capitali. Tuttavia è emersa una criticità. Sono stati aperti concorsi per l’assunzione di medici, infermieri, tecnici di laboratorio, portantini. Ebbene questi concorsi sono andati deserti. Sono andati deserti perché oggi la popolazione italiana è costituita da persone di mezza età. I giovani italiani sono una categoria estinta da tempo. Le donne italiane tutte attempate, da un paio di decenni non generano figli. Oggi i morti sono molto più numerosi dei nati. La gente dice che siamo invasi dagli immigrati. In realtà noi tra i paesi della UE ne abbiamo la percentuale minore, non più dell’otto per cento. Ma ne abbiamo assoluto e urgente bisogno. Abbiamo già chiesto alla Romania, braccianti agricoli, medici, infermieri, docenti scolastici ed altri. Certamente l’accoglienza indiscriminata comporta gravi rischi. Tutti coloro che entrano nel nostro territorio nazionale, debbono essere individuati, schedati , regolarizzati, in modo che possano esplicare qualche attività lavorativa o imprenditoriale che consenta loro l’autosufficienza economica nel loro e nostro interesse. I timori nei loro confronti sono comprensibili e spesso giustificati. Molti di loro sono alti aitanti , muscolosi, privi di cultura e di remore giuridiche. La permanenza nei centri di raccolta deve essere limitata allo stretto necessario per le pratiche burocratiche, non deve assolutamente superare una decina di giorni. L’organico delle nostre Forze dell’Ordine deve essere rimpinguato adeguatamente. Gli ospiti devono sapere che se sgarrano, la punizione e l’espulsione saranno certe e immediate. Credere che possiamo chiudere le nostre frontiere è pura follia. Le medicine non sono mai gradevoli, specialmente quando sono chirurgiche , ma salvano la vita.
A’ la guerre comme à la guerre.
Cesare Zaccaria