Bocciata la proposta del consigliere Alessio Guain
Soste a pagamento
Oggi per la terza volta è stato portato in Consiglio Comunale il Regolamento per le Soste e Pagamento e per la terza volta, in Consiglio Comunale, oltre che nelle opportune commissioni ho portato il mio emendamento che mi vede da mesi chiedere l’inserimento, nel rispettivo Regolamento, di un articolo che preveda l’integrazione del costo del ticket del parcheggio scaduto, in alternativa alla multa. Il sindaco in modo perentorio oggi in Consiglio Comunale ha affermato che per ora non ci sono le possibilità né la volontà di permettere ai cittadini il pagamento postumo allo scadere del ticket del parcheggio, bocciando di fatto totalmente la mia proposta, che come M5S ho portato avanti a tutela dei cittadini. Visto anche l’arrivo del periodo invernale non vedo l’urgenza di approvare con così tanta fretta questo regolamento, dando così il tempo agli uffici che anche se fossero ad oggi organizzativamente inadempienti per quanto riguarda l’integrazione, di riorganizzarsi e tornare in Consiglio Comunale con un Regolamento di fatto definitivo che preveda in modo chiaro l’integrazione del ticket scaduto. Anche in virtù del fatto che ormai l’intero centro storico di Anzio è divenuto area a pagamento tutto l’anno e che l’integrazione può essere anche un incentivo agli spostamenti per acquisti presso il centro storico che d’inverno subisce un netto calo delle presenze, in totale contrapposizione alla multa. Per questo come gruppo ci siamo sentiti in dovere, nei confronti della cittadinanza tutta, di votare contrari a questo regolamento, anche se in parte abbiamo contribuito alla stesura. Rimango dell’idea che sia assurdo, soprattutto in questo momento storico difficile per tutti, fare cassa sui cittadini, che per un motivo o per un altro, ritardando si trovano multati per un ticket pagato ma scaduto.
Alessio Guain
Consigliere Comunale
M5S Anzio
L’orientamento della maggioranza è di completare l’opera in cemento
Nuovo progetto del molo
Si è svolta martedì 13 ottobre la commissione Lavori Pubblici unita alla Capigruppo per discutere dei due ordini del giorno presentati durante lo scorso consiglio comunale in merito al destino del “molaccio” in cemento a ridosso dei resti archeologici dell’antico Porto Neroniano. Il primo, presentato dalla maggioranza, auspicava il completamento dell’opera, il secondo, da noi dell’opposizione, puntava allo smantellamento del molo e alla progettazione di opera di difesa maggiormente sostenibili (le cosiddette barriere soffolte).
Ho apprezzato molto l’invito fatto dal Presidente della commissione al professor Enrico Felici, uno dei massimi esperti di archeologia subacquea in Italia e profondo conoscitore di Anzio e del suo inestimabile valore storico-archeologico. Ho apprezzato meno il fatto che il professore non sia stato fatto rimanere durante la discussione, nonché aver udito i comitati solo al termine della discussione, a decisione già presa!
Nel suo intervento il professore ha rimarcato la rarità dei reperti archeologici subacquei anziati, nonché il fatto che “ad Anzio, sott’acqua, potrebbe esserci il più grande museo di epigrafia in legno al mondo”. Per questi motivi ha confermato la sua profonda contrarietà al molo in cemento realizzato, il quale attraverso l’interrimento dei reperti sta provocando disastri. È bene ricordare che l’autorizzazione a quest’opera è avvenuta bypassando la Valutazione di Impatto Ambientale, violando con tutta probabilità la Convenzione Europea del Paesaggio, l’art.9 della Costituzione italiana, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e la convenzione UNESCO, ratificata in Italia con legge 157/2009. Per questi motivi il professore ha auspicato che nel prendere tali decisioni, non si insegua solamente il criterio dell’economicità a breve termine, ma si mantenga uno sguardo di più profondo respiro. Si sarebbe evitato in questo modo lo scempio!
Per questi motivi continuo a pensare, in piena convergenza con il Comitato Tutela e Valorizzazione Grotte e Villa di Nerone, che la soluzione più dignitosa per la città sia lo smantellamento del molo e la progettazione di barriere soffolte. I problemi di costi legati allo smantellamento potrebbero essere superati proprio attraverso la costituzione parte civile nel processo in corso che riguarda anche la vicenda del molo Neroniano, in quanto funzionale alla richiesta di risarcimento danni e al ripristino dello stato originario dei luoghi. Durante la commissione siamo arrivati ad elaborare un ordine del giorno comune tra le varie forze politiche. Vista la differenza nelle posizioni iniziali non credo sia stato un fatto banale.
È stata recepita la proposta di costituire il Comune parte civile nel processo. Non si parla più di completamento dell’opera, ma di riprogettazione coinvolgendo gli Enti competenti (Regione, Soprintendenza, Capitaneria, ARPA ecc.). Viste le difficoltà tecniche non è stata presa di fatto une decisione progettuale, ma è stato avviato un percorso. La partita è tutta aperta e occorre che ognuno faccia la sua parte prima che la città possa tornare ad ambire a quello che merita, ovvero ciò che abbiamo inserito nell’odg come obiettivo di fondo a lungo termine: la costituzione di un vero parco archeologico marino e il riconoscimento come patrimonio UNESCO.
Luca Brignone,
Alternativa per Anzio