La macchina in questione appartiene ad un liquidatore della municipalizzata che è regolarmente autorizzato da apposita delibera con costo a carico
Caso auto elettrica allacciata alla rete dell’Asam
Alcune foto che immortalano l’auto elettrica di uno dei liquidatori dell’Asam, caricata non presso le colonnine pubbliche ma con energia elettrica presso la sede dell’azienda speciale Multiservizi fa scattare la denuncia del consigliere Vincenzo La Pegna, che del caso promette di interessare la Corte dei Conti e Commissione trasparenza. Il caso mette in allarme anche l’amministrazione comunale, ma a chiarire tutto 48 ore dopo ci pensa proprio un comunicato stampa divulgato dai liquidatori della Multiservizi: l’auto era autorizzata a procedere con la ricarica in sede sulla base di una delibera datata 31 marzo 2021 con le spese a intero carico del proprietario.
A far scoppiare il caso il 28 aprile scorso, un comunicato stampa firmato dal consliere comunale e provinciale La Pegna, capogruppo di Fratelli D’Italia, che interrogava l’amministrazione sulla vicenda, promettendo poi di chiedere chiarimenti alla Commissione trasparenza. L’esponente di centrodestra senza troppi giri di parole, puntava il dito contro quello che in apparenza sembrava configurare l’uso improprio di attrezzature e beni in uso all’Asam per scopi personali.
“Mi ritrovo a constatare con puntualità impressionante – commenta Vincenzo La Pegna- che ancora una volta chi in qualità di liquidatore dovrebbe vigilare e garantire l’assenza di “atti” che vadano contro la medesima azienda, ma soprattutto nel rispetto dei cittadini apriliani che pagano le tasse ed imposte anche molto elevate - approfitta di strutture e mezzi di proprietà pubblica. Due i casi specifici che saranno portati all’attenzione di chi di dovere, che sembrerebbero dimostrare che alcuni componenti “liquidatori” usufruiscono a mio avviso, indebitamente di tali strumenti senza alcun controllo da parte dell’Ente che quando vuole è molto solerte negli interventi. Due casi in particolare che a più riprese hanno infastidito i cittadini comuni ed il mio compito a portarli a conoscenza: in un caso l’auto parcheggiata sulle strisce blu senza pagare la quota prevista, ma giustificandone la presenza con l’apposizione sul cruscotto di scritte atte a giustificare la presenza negli uffici dell’ente. Soprattutto trovo gravissimo ricaricare le proprie autovetture private, attraverso l’utilizzo di cavi collegati alla struttura aziendale per giornate intere e non alle colonnine previste per tali situazioni, a pochi metri dalla medesima struttura. Una pratica scorretta – vien da chiedersi cosa sarebbe accaduto se lo avesse fatto un cittadino – ma soprattutto senza alcun rispetto della sicurezza”.
Anche l’amministrazione in un primo momento, ritenendo il gesto inopportuno, prometteva di chiedere chiarimenti.
“Ho personalmente chiesto spiegazioni rispetto a questo brutto gesto – ha dichiarato il vicesindaco Lanfranco Principi, assessore con delega ai rapporti con le partecipate – e da un primo riscontro a quanto pare si è trattato di una situazione di emergenza. L’auto in questione non risulta compatibile con le colonnine per la ricarica presenti nel parcheggio. Si è trattato di una situazione contingente e con un “danno” economico irrisorio. Tuttavia questo non giustifica assolutamente l’accaduto, grave non per una questione economica ma di per sé per aver compiuto un gesto inopportuno e assolutamente da evitare. Per quanto ci riguarda, abbiamo già avviato delle verifiche interne e siamo in attesa di ulteriori chiarimenti. Nelle prossime ore i responsabili verranno convocato e chiamato a dare spiegazioni sull’accaduto”.
A chiarire l’arcano ci ha pensato il collegio dei liquidatori, rendendo nota la presenza di una specifica delibera a firma del collegio dei liquidatori dell’Azienda Speciale Multiservizi, approvata il 30 marzo 2021 che a far data dal 6 aprile autorizza in via straordinaria la ricarica dell’auto ibrida immortalata nelle immagini divulgate nelle scorse ore, presso la sede dell’azienda speciale. Un atto, quello visibile nell’apposita sezione del sito di Asam e nei giorni scorsi trasmessa anche al Comune di Aprilia, che mette nero su bianco le ragioni per le quali è stato necessario procedere con la ricarica del veicolo ibrido usufruendo dell’energia elettrica della sede. A sostenerne il costo sarà il proprietario del veicolo stesso, uno dei componenti del collegio di liquidatori che per il periodo indicato in delibera ha rinunciato al rimborso chilometrico per l’indennità di trasferta, cui avrebbe avuto diritto. A spiegare l’episodio, denunciato nei giorni scorsi dal consigliere di Fratelli d’Italia Vincenzo La Pegna, una nota divulgata dal Comune di Aprilia, attraverso la quale i liquidatori della municipalizzata, offrono una spiegazione di quanto accaduto.
“L’automezzo citato - si legge nella nota - per il quale il consigliere comunale Vincenzo La Pegna afferma “di aver ricevuto ampia documentazione fotografica” è, in via temporanea, regolarmente autorizzato a far data dal 6.4.2021 con apposita preventiva delibera del Collegio dei liquidatori n. 4 del 30.3.2021. Si precisa altresì che in linea con quanto disposto dalla legge in tema di rimborso spese chilometrico per trasferte effettuate fuori dal territorio comunale da amministratori (e quindi nel caso di specie liquidatori), per l’effettuazione dell’attività svolta per conto della azienda, il citato costo della“ricarica” è regolarmente addebitato al legittimo proprietario dell’automezzo, in linea con quanto autorizzato con preventiva delibera, come peraltro riscontrabile dalla documentazione e dalle schede di percorrenza disponibili presso l’Azienda”.
Non ci sarebbe nessuna irregolarità dunque nella condotta dei liquidatori del collegio presieduto dal dottor Daniele Giuncato e composto da Ottaviani e Di Battista, che per far fronte ad una situazione provvisoria e in attesa di avere la disponibilità del cavo che consentirà al proprietario del mezzo di usufruire delle colonnine poco distanti da piazza Mostardas, ha autorizzato alla ricarica in sede del mezzo in questione, specificando che nessun costo ricadrà sulla pubblica amministrazione.
“L’auto ibrida - si legge ancora nel comunicato - che dispone, in aggiunta al motore termico, di una batteria della capacità di 13,5 kilowattora il cui totale costo di ricarica, come dettagliatamente indicato nella deliberazione sopraccitata alla quale si rimanda, ammonta a circa 3 euro al giorno che, in conformità alla normativa vigente, è stato, per la durata temporanea preventivamente autorizzata, sinora addebitato al proprietario del mezzo per complessivi euro 15,53 soprattutto al fine di scongiurare un ingiustificato arricchimento per il percipiente e la non detraibilità fiscale del relativo costo per l’Azienda. Siamo comunque ben lieti - concludono i liquidatori, lanciando velatamente uno strale contro il mancato controllo da parte degli amministratori dell’ente prima della messa in liquidazione di Asam - che, in discontinuità con il recente passato, ci sia una fattiva attenzione alle vicende dell’Azienda che, faticosamente, sta risolvendo le proprie problematiche come evidente dalla propria situazione patrimoniale ma, non possiamo non rilevare, come “informazioni ricevute” volutamente distorte rechino danno all’immagine aziendale intorbidendo, nel contempo, la dialettica politica e svilendo così l’attività demandata ai componenti dall’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune”.
Francesca Cavallin